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Bolla o non bolla? Ecco che fine ha fatto il metaverso e la realtà virtuale

Pettorine, guanti aptici ma anche dispositivi che diffondono essenze olfattive in base ai contenuti visivi. Ecco chi continua a investire nei mondi virtual

di Marco Consoli

Mobilità e Metaverso tra i tech trend del Ces 2023 a Las Vegas

3' di lettura

Bolla o non bolla? Mentre i media in tutto il mondo si chiedono se dopo la fase di entusiasmo iniziale, il Metaverso sia già destinato alla soffitta, considerati i licenziamenti di Meta e la crisi recente di NFT e criptovalute cui il concetto sembra legato a doppio filo, a crederci sono analisti, aziende tecnologiche e di consulenza, che al Consumer Electronic Show di Las Vegas ne hanno discusso i possibili futuri sviluppi.

«Il Metaverso è l’infrastruttura che prenderà il posto di Internet, in cui consumeremo le informazioni in modo tridimensionale, portando con noi la nostra identità digitale e i dati personali, e dove compreremo beni e eseguiremo operazioni finanziarie e burocratiche, grazie a sistemi decentralizzati che funzionano senza bisogno di organi di controllo, utilizzando valute digitali», spiega Nick Rosa, autore del libro Understanding the Metaverse - A Business and Ethical Guide, alla guida delle strategie europee per il Metaverso di Accenture, il cui ultimo rapporto ha previsto come entro il 2025 questa rivoluzione genererà un incremento di fatturato globale medio pari a circa un trilione di dollari.

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A trainare la crescita è appunto l'evoluzione e la convergenza dell'innovazione presentata al CES, perché dice Rosa, sotto lo strato di superficie e forse più frivolo, dei Roblox, Decentraland, The Sandbox, e di altre piattaforme emerse di recente, «ce ne sono altri che gestiscono sistemi di identità digitale, transazioni, moderazione, contenuti 3D, sicurezza, networking e hanno bisogno di aziende di servizi ad alto contenuto tecnologico».

Anche se è chiaro che, almeno nella sua prima fase, «il Metaverso sarà sperimentato con diverse sfumature d'immersività dipendenti dal dispositivo d'ingresso», parte dell'attenzione al CES è stata focalizzata sui sensi coinvolti.

Da un lato ecco i visori per la realtà virtuale, il PSVR 2 presentato da Sony PlayStation, e il VIVE XR Elite di HTC, sempre più leggeri e convincenti dal punto di vista visivo, e quelli per la realtà aumentata, come Ant Reality Crossfire, col suo campo visivo di 120 gradi, e Magic Leap 2, che ha appena ottenuto l'approvazione della Food and Drug Administration per l'utilizzo in ambiente clinico, e sono trascinati da strumenti di business per la condivisione e collaborazione come Cisco Webex Hologram e NVIDIA Omniverse.

Dall'altro i display che grazie alla tecnologia Light Field e all'uso uso di telecamere per tracciare gli occhi degli spettatori, come quelli di Leia Inc. o Brelyon, riescono a creare immagini tridimensionali incredibilmente reali senza l'utilizzo di occhiali. Al CES abbiamo incontrato poi chi crede che il Metaverso dovrà stimolare ben di più della semplice vista: se le pettorine e i guanti aptici di società come Bhaptics, Owo e HaptX sono tecnologie già mature, innovativi paiono i diffusori indossabili di OVR Technology e Aromajoin, che diffondono essenze olfattive in base ai contenuti visivi presentati.

Che il nuovo business interessi enormemente alle aziende lo hanno dimostrato iniziative come il FIAT Metaverse Store, creato con Microsoft, e la Virtual Duty-Free Tower del gigante del retail coreano Lotte, che vedono nel Metaverso l'idea di declinare l'e-commerce in una nuova dimensione. Se si è scettici ci sono poi già spazi come il giapponese Dentsu NXT Space, dove si possono capire le potenzialità del Metaverso e creare nuovi uffici virtuali per il lavoro collaborativo a distanza.

Naturalmente per attivare tutto ciò è ipotizzabile che blockchain, valute digitali ed infine decentralizzazione di pagamenti e processi (Zkrypto ad esempio offre una piattaforma di voto sicura e scollegata da organi di controllo), si sviluppino ulteriormente, anche se, secondo Rosa, il cosiddetto Web3 non si affermerà subito come modello unico. Certo è che a Las Vegas c'è stata quest'anno un'esplosione di aziende impegnate a offrire soluzioni innovative per i brand, come Metav.rs, oppure per gli artisti, come VRRoom.world e Verses.kr, che dovranno interfacciarsi con la generazione Z, che già mastica di criptovalute ed NFT.

Forse è anche per questo che aziende come LG e Samsung, nel lanciare le proprie nuove tv, hanno creato partnership ad hoc rinforzando l'idea di voler diventare le piattaforme di più facile accesso all'utilizzo di wallet, market di NFT e digital collectible. Certo, sarebbe ironico se a sdoganare il Metaverso fosse ancora una volta la cara vecchia televisione.

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