Il Cdm slitta a domani

Bollette, pronte le prime misure: ecco cosa ci sarà nel decreto contro i rincari

Draghi ha incontrato il presidente di Confindustria Bonomi sul tema dell’aumento dei costi dell’energia. Budget da 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit

Cingolani: «Fondi per quasi 10 miliardi contro caro bollette»

4' di lettura

Ennesima riunione tecnica a Palazzo Chigi per trovare la quadra sul nodo bollette, con i rincari di luce e gas che mordono la ripresa. Per ora l’unica certezza, alla vigilia del Cdm che varerà le nuove misure, è che per finanziarle si ricorrerà agli incassi delle aste per le emissioni di Co2, per un tesoretto stimato tra 1,5 e 1,8 miliardi.

Una dote tuttavia insufficiente a fronteggiare l’emergenza che sta mettendo a dura prova il tessuto economico del paese. Per questo, si sta valutando un intervento di altri 2-2,5 miliardi che potrebbero arrivare o dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema o dall’utilizzo di extragettito delle accise sui carburanti, ipotesi quest’ultima meno accreditata. Se si deciderà di ricorrere solo alle aste, allora la misura potrebbe confluire nel dl sostegni ter, altrimenti -in caso si optasse per la seconda strada- si varerà un provvedimento ad hoc. Con un “pacchetto energie” che, in quest’ultimo caso, potrebbe sfiorare i 4 miliardi di euro, dando un segnale forte pur senza ricorrere allo scostamento di bilancio chiesto a gran voce dai partiti. Quanto all’intervento sugli extra profitti delle società energetiche, viene confermato, come da attese, il rinvio della misura.

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Draghi incontra Bonomi a P.Chigi su nuove misure

Intanto il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato in mattinata a Palazzo Chigi il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Durante l’incontro è stato affrontato il tema delle misure all’esame del Governo per far fronte ai rincari nel settore dell’energia. È quanto si è appreso da fonti di Palazzo Chigi. Hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza, Roberto Garofoli, il capo di Gabinetto Antonio Funiciello e il Direttore generale di Confindustria, Francesca Mariotti. L’incontro «va nella direzione, auspicata della maggiore condivisione possibile» e del «coordinamento diretto di Palazzo Chigi», per arrivare all’attuazione immediata delle misure contro l’aumento dei prezzi dell’energia. In questo modo l’associazione degli industriali ha commentato la riunione di questa mattina.

Misure al vaglio dei tecnici

Secondo quanto si è appreso, dopo la riunione di circa tre ore che si è svolta mercoledì 19 gennaio tra Draghi e i ministri Franco, Giorgetti e Cingolani, le possibili misure sono ancora al vaglio dei tecnici. Il confronto sulle misure proseguirà anche questa mattina. Nel provvedimento potrebbe entrare anche la cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. Sul tavolo del Cdm è atteso anche un decreto Ristori con un budget di 1,5 miliardi per sostegni a spettacolo, sport e turismo. Stop invece alla cassa Covid, che è terminata a dicembre, e non verrà più prorogata (anche per via dei costi). Ma per le imprese dei settori più in difficoltà, in primis turismo, ci si muoverà nel solco della riforma degli ammortizzatori sociali targata Orlando, vale a dire utilizzando il Fis, il Fondo di integrazione salariale, che la manovra 2022 ha esteso alle micro imprese del terziario, cioè i datori che occupano almeno un dipendente.

Castelli, «contro caro bollette ipotesi interventi a lungo termine 12-24 mesi»

Per quanto riguarda il caro energia, intervenuta nella serata di mercoledì 19 gennaio alla trasmissione televisiva Porta a porta, la viceministra dell’Economia Laura Castelli ha spiegato: «Stiamo ragionando anche di alcune misure a lungo termine, 12-24 mesi».

Budget da quattro miliardi senza ulteriori scostamenti

Sullo shock-prezzi dell’energia, dunque la regia è a Palazzo Chigi. Alla vigilia del Cdm si è tenuta a Palazzo Chigi infatti una riunione di due ore e mezza dal premier Mario Draghi, con i titolari dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Al termine dell’incontro ha cominciato a delinearsi la strategia che il Governo intende adottare: un provvedimento da circa un miliardo e mezzo di euro, che scaturirebbero dai proventi delle aste di CO2 e dalla cartolarizzazione di alcuni oneri di sistema che valgono 2,5 miliardi. In totale 4 miliardi senza fare scostamenti del deficit.

Fuori dal pacchetto extra profitti delle aziende energetiche

Non dovrebbe esserci nessun intervento sugli extra profitti delle aziende energetiche, ipotesi rilanciata dalla viceministro dello Sviluppo Alessandra Todde (M5s) delicata per l’impatto sulle società e più difficile da mettere a punto. Sarà comunque l’avvio del percorso, tracciato dal ministro Cingolani già nei giorni scorsi, per arrivare ad un piano a lungo termine di tagli strutturali da almeno 10 miliardi l’anno.

Confindustria: agire in fretta

Il mondo delle aziende guarda con interesse alle soluzioni che il Governo adotterà. «Non è possibile rinviare le decisioni, serve un atto di coraggio - ha messo in evidenza Confindustria -. Serve agire in fretta come hanno già fatto i governi di Francia e Germania. La situazione è drammatica». L’associazione degli industriali ha valutato in maniera positiva la riunione voluta dal ministro Giorgetti ma insiste nel chiedere “una task force” coordinata dalla Presidenza del Consiglio, sottolineando che le proposte che ha illustrato al Mise sono da «condividere necessariamente in un tavolo interministeriale presso Palazzo Chigi».

In Cdm anche nuova tranche di ristori

Sul tavolo del Consiglio dei Ministri anche nuovi ristori per le attività economiche penalizzate dalle restrizioni anti-Covid. «Ci auguriamo - ha detto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia - una risposta abbastanza seria e completa a una serie di misure che abbiamo richiesto: la proroga della cig Covid, il credito d’imposta per la locazione degli immobili, l’esenzione del versamento della prima rata dell’Imu, la proroga delle misure di sostegno finanziario per le imprese, la decontribuzione per chi rientra dalla Cig e l’incremento del fondo che abbiamo a bilancio».

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