Mercato elettrico

Bollette, deroga alla liberalizzazione per i clienti più vulnerabili

Il governo ha previsto una deroga rispetto alla completa liberalizzazione del mercato elettrico per gli utenti più vulnerabili, dagli over 75 ai titolari di bonus sociale

di Celestina Dominelli e Carmine Fotina

Via oneri bollette, niente aumenti per 3 milioni di famiglie

3' di lettura

Il governo prepara una rete di protezione per i clienti più deboli del mercato elettrico. Prevedendo di fatto una “deroga” rispetto alla piena liberalizzazione che andrà a compimento all’inizio del 2023. L’intervento è contenuto nello schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue (944/2019) sul mercato interno dell’elettricità sul quale è atteso a giorni il parere delle commissioni parlamentari competenti che precede il via libera definitivo di Palazzo Chigi. Ma le Authority (Arera e Antitrust) si sono già espresse sollevando forti dubbi.

La deroga prevista dal governo

La vera novità è prevista dall’articolo 11, secondo il quale non appena sarà cessato il servizio di maggior tutela (1° gennaio 2023) i venditori dovranno offrire ai clienti vulnerabili e in condizioni di povertà energetica che ne faranno richiesta la fornitura energetica a un prezzo che rifletta il costo dell’energia nel mercato all’ingrosso, nonché i costi efficienti della commercializzazione e le condizioni contrattuali e di qualità del servizio definiti dall’Arera. Per garantire una maggiore consapevolezza degli utenti, l’Arera dovrà definire «in via transitoria e comunque fino al 31 dicembre 2025, un indice di riferimento mensile del prezzo all’ingrosso».

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La platea dei beneficiari

Ma chi sarebbero i beneficiari? Secondo stime del ministero della Transizione ecologica, si tratta di 4,7 milioni di utenti che includono gli over 75, i titolari del bonus sociale (lo sconto in bolletta per le famiglie in condizioni di disagio economico), le persone che necessitano di apparecchiature salvavita, i soggetti con disabilità coperti dalla legge 104, le utenze ubicate nelle isole minori interconnesse e quelle delle aree colpite da terremoti.

Le obiezioni dell’Arera

L’Arera rileva la difficoltà di identificare una platea così ampia in assenza, in alcuni casi, di informazioni note ai venditori e suggerisce di restringere la misura solo ai beneficiari del bonus sociale elettrico per disagio economico e fisico. Inoltre l’Autorità contesta l’eccessiva genericità della norma che non chiarisce a chi spetta l’obbligo (tutti i fornitori del mercato libero o solo quello attuale) esponendo il cliente al rischio di non riuscire a ottenere una tariffa calmierata.

I rilievi dell’Antitrust

Per l’Antitrust, invece, il nodo è la possibile lesione della concorrenza proprio mentre si dovrebbe andare verso la completa liberalizzazione: il rischio è che l’inerzia dei clienti, in particolare di quelli più svantaggiati (o più avanti negli anni), nel passaggio dalla maggior tutela alla nuova tariffa regolata riduca fortemente l’effettiva contendibilità degli utenti da parte di operatori diversi dal tradizionale fornitore di maggiore tutela. Di qui, secondo il Garante, la necessità di procedere a un’asta per l’assegnazione dei clienti.

La bozza di parere delle commissioni parlamentari

Sembra invece andare in senso contrario alle obiezioni dell’Antitrust la bozza di parere delle commissioni Industria e Ambiente del Senato che andrà al voto in settimana (relatori Gianni Girotto e Maurizio Buccarella). Secondo i parlamentari, infatti, la soluzione più rapida senza ulteriore aggravio per i venditori e senza complicazioni per il sistema sarebbe il mantenimento della maggior tutela perfezionata anche con l’introduzione dei contratti di lungo termine (i Ppa) per acquistare energia “verde” e l’affidamento della vendita mediante aste. In questo servizio di maggior tutela, oltre ai soggetti vulnerabili, su richiesta potrebbero inoltre rientrare successivamente tutti i clienti domestici.

Il cambio di fornitura veloce

Accanto alla rete di protezione per i clienti più vulnerabili, lo schema di Dlgs prevede poi tutele rafforzate per tutti gli altri clienti domestici, alcune delle quali, in verità, già introdotte o in corso di introduzione da parte dell’Arera. È una novità il cambio di fornitura veloce previsto dall’articolo 7: al massimo entro tre settimane dalla richiesta senza vincoli (cade, in sostanza, il paletto della decorrenza dal primo giorno del mese) che scenderanno a 24 ore a partire dal primo gennaio 2026.

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