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Bollette: maggior tutela o mercato libero? Cosa succede se non si sceglie

La fine delle tutele di prezzo per le bollette di luce e gas è stata rinviata dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022. Ecco tutte le risposte ai dubbi di chi ancora non ha abbandonato la maggior tutela e deve trovare un fornitore sul mercato libero

di Celestina Dominelli

Bollette, tutto quello che c’è da sapere per difendersi dalle trappole

3' di lettura

Alzi la mano chi tra noi non ha mai ricevuto la telefonata di un call center che lo invita a passare a un’imperdibile offerta del mercato libero per la bolletta della luce e/o del gas. Un tam tam che si è andato intensificando negli ultimi mesi in vista dell’annunciata fine dei servizi di tutela nel mercato dell’energia. La scadenza, fissata in origine per il 1° luglio 2020, è stata poi fatta slittare al 1° gennaio 2022, prima con un emendamento alla manovra poi come possibile norma del nuovo Milleproroghe. Una proroga significativa che dovrebbe dare il tempo alla politica (a cominciare dal ministero dello Sviluppo economico) e all’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (Arera) di approntare tutti gli strumenti per una transizione senza traumi.

Che cos’è la maggior tutela
La maggior tutela, che riguarda al momento quasi 18 milioni di utenti nell’elettrico (tra famiglie e piccole imprese) e 9,6 milioni nel gas (tra domestici e condomini uso domestico), consente di beneficiare di servizi di fornitura dell’energia con condizioni economiche e contrattuali fissate dall’Autorità: i prezzi riflettono le condizioni prevalenti nel mercato all’ingrosso e sono relativi solo alla somministrazione della materia prima perché non includono, a differenza di quanto può accadere con le offerte del mercato libero, i cosiddetti “servizi aggiuntivi”.

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Cosa succede se non si passa al mercato libero
Questi clienti, dal 1° gennaio 2018, ricevono una comunicazione in bolletta dal venditore, definita dall’Autorità su base semestrale, che li informa del percorso di liberalizzazione del mercato dell’energia e del fatto che le tutele di prezzo arriveranno a scadenza. Ma che succede se si arriva al 1° gennaio 2022 e non si è ancora proceduto alla scelta di un’offerta nel mercato libero?

Nessuno stop alla fornitura in caso di mancata scelta
Vale innanzitutto la pena di sgombrare il campo dalle leggende metropolitane spesso usate da chi, nel proporre un contratto sul mercato libero, magari approfitta della scarsa consapevolezza del consumatore e semina il panico disegnando scenari apocalittici in caso di mancata scelta: dall’ interruzione della fornitura a possibili sanzioni in bolletta. Il mancato passaggio non determina niente di tutto ciò.

Cosa accade quando si migra dal mercato tutelato al libero
Innanzitutto, è bene chiarire che, dal momento in cui cesserà la maggior tutela, chi non è ancora migrato sul mercato libero non subirà alcuna interruzione della luce e/o gas. Sarà infatti garantita la fornitura per tutto il tempo necessario a scegliere e, nel momento in cui avrà individuato una delle proposte presenti sul mercato libero, sarà il nuovo venditore a preoccuparsi di chiudere il contratto con il fornitore precedente (recesso). E il recesso, va detto, non comporta oneri aggiuntivi né alcuno stop alla disponibilità di luce e gas.

Per chi non migra scatta il passaggio al servizio di salvaguardia
Ma chi gestisce il consumatore che non ha ancora scelto? Secondo quanto stabilito dalla legge sulla concorrenza - la stessa che ha stabilito la liberalizzazione definitiva del mercato dell’energia - i clienti senza fornitore all’indomani della fine delle tutele di prezzo saranno assegnati al cosiddetto “servizio di salvaguardia” attraverso procedure concorsuali (aste) e con condizioni che incentivino il passaggio dei clienti al mercato libero. Proprio per disciplinare al meglio questa fase l’Autorità ha pubblicato un documento che contiene i primi orientamenti sul servizio di salvaguardia e ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere le osservazioni del mercato.

Gli strumenti per chi cerca un operatore nel mercato libero
Per chi comunque è intenzionato già a migrare nel mercato libero, ci sono una serie di strumenti a disposizione del consumatore: dal portale Offerte (voluto dall’Autorità e realizzato e gestito dall’Acquirente Unico) che consente di confrontare tutte le proposte presenti sul mercato, alle “offerte placet” che sono contratti a prezzi determinati dai venditori (e rinnovati ogni 12 mesi), ma con struttura delle tariffe e condizioni contrattuali fissate dall’Arera, fino ai cosiddetti “gruppi d’acquisto” che nascono con l’obiettivo di selezionare uno o più venditori per la fornitura di energia elettrica e/o gas naturale ai clienti finali riuniti nel gruppo (e che sono accreditati dall’Autorità se aderiscono alle linee guida predisposte dall’Arera).

Per approfondire
Bollette, mercato libero: rispunta il rinvio al 2022 per la fine della maggior tutela
Sulla liberalizzazione dell’energia gradualità per evitare la giungla
Bollette, ecco perché la fine tutela è un buco nero per i consumatori

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