Bonomi: il Pnrr è un piano sbagliato all’origine, rimodularlo sulla crescita del Pil
Il leader degli industriali: il caldo come il Covid, serve un protocollo su smart working e cig
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Il Pnrr è «un piano è sbagliato dall’origine» e non va «nella giusta direzione». Lo ha ribadito il presidente di Confindustia Carlo Bonomi che si è detto «d’accordo nella rimodulazione del Pnrr con la finalità di avere crescita del Pil potenziale del Paese». A proposito dell’ondata di caldo e della tutela dei lavoratori Bonomi, ospite a Start su Sky T24, ha proposto un «protocollo per cassa integrazione e smart working per i lavoratori, come durante il Covid-19».
«Pnrr sbagliato all’origine ma è fondamentale»
Riferendosi al Pnrr, Bonomi ha commentato: «Diventa difficile accollare dei problemi a questo Governo perché questo piano è sbagliato dall’origine. Noi lo avevamo sempre detto e ricordo gli interventi che feci con l’allora governo Conte dicendo che non andava nella giusta direzione. Purtroppo i dati ci stanno dando ragione perché questo piano doveva mirare ad essere un boost aggiuntivo agli investimenti pubblici che mobilitasse peraltro anche quelli privati e così non è stato».
Rimodulare il Pnrr sulla crescita
«Noi - ha detto il presidente di Confindutria - siamo d’accordo nella rimodulazione del Pnrr con la finalità di avere crescita del Pil potenziale del Paese perché se facciamo (adesso banalizzo ovviamente) rotonde e piste ciclabili andiamo nel verso della sostenibilità ma non creano Pil per il paese e vengono a mancare le risorse». E ancora: «Noi ci stiamo indebitando con una grossa responsabilità; se questi soldi non avranno la finalità di crescita del paese noi stiamo facendo un danno alle future generazioni e nessuno ne sta parlando». Quindi ha sottolineato: «Il Pnrr lo dobbiamo realizzare e dobbiamo avere grande attenzione. La nostra proposta è che parte di quelle risorse siano utilizzate per stimolare gli investimenti sulle transizioni. Gli investimenti sono crescita del paese e gli investimenti stanno crollando: nel 2021 sono cresciuti del 18%, nel 2022 del 9% e quest’anno non so se arriveremo al 4 per cento».
Per il caldo a protocollo come Covid con cig e smart working
Sul tema della tutela dei lavoratori di fronte al caldo Bonomi ha spiegato: «La nostra idea è quello di perseguire quello fatto ai tempi del Covid e quindi sottoscrivere un protocollo fra associazioni datoriali e sindacati per consentire di avere delle soluzioni straordinarie in questo periodo che possano coprire tutta la platea dei lavoratori».
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