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Bonomi: non possiamo aspettare per le risorse a favore di Industria 5.0

Al Forum della Piccola Industria di Pavia il presidente di Confindustria ha detto: «Senza industria non c’è Italia». Per Baroni è urgente spingere su formazione 5.0. Brugnoli: aggredire mismatch, costa 38 miliardi di Pil.

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«Non possiamo aspettare» la revisione del Pnrr per gli investimenti del Piano Industria 5.0. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Forum della Piccola Industria di Pavia. Bonomi ha poi aggiunto: «Di fronte alle transizioni che ci aspettano 5 miliardi mi sembra una dotazione che non è sufficiente per stimolare gli investimenti che dobbiamo fare». Per il numero uno degli industriali la legge di bilancio «è ragionevole» ma «mancano gli stimoli per gli investimenti», ricordando che gli imprenditori sono fuori dalle questioni politiche, «Noi ci occupiamo di economia - ha detto -. Se qualcuno vuole scendere in piazza - ha aggiunto - scenda in piazza. L’imprenditore scende in fabbrica, ognuno fa il suo mestiere. Sono cose diverse».

Bonomi: senza industria non c’è Italia, ma non interessa

Il messaggio è chiaro: «Senza l’industria non c’è l’Italia. Non vorrei che un giorno ci svegliamo e non ci sono più posti di lavoro - avverte il presidente di Confindustria -. Ma nessuno ne sta parlando. Stanno arrivando i primi casi. Sembra che interessa solo a noi il tema dell’industria, di creare posti di lavoro, di creare ricchezza, di distribuirla. Poi piace a tutti dire che siamo del G7, ma i parametri per essere nel G7 li fa l’industria. Come il Pil. Il tema dell’industria sembra quasi che non interessi a nessuno e noi siamo molto preoccupati, davvero molto preoccupati».

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Baroni: urgente nuovo credito d’imposta Formazione 5.0

Del resto, come ha spiegato Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria e Vice Presidente di Confindustria, «oggi l’accelerazione sul piano delle tecnologie e il vincolo imperativo sul fronte della sostenibilità impegnano le nostre imprese a uno sforzo straordinario per qualità, intensità e velocità del cambiamento, peraltro in un contesto geopolitico e geoeconomico particolarmente turbolento». Per questo, ha sottolineato Baroni, occorre attenzione al Piano 5.0, chiamato proprio a supportare gli investimenti che coniugano sostenibilità e digitalizzazione. «Siamo molto preoccupati dalla caduta degli investimenti e, se non saremo in grado di invertire la rotta, il paese pagherà un conto molto salato - ha evidenziato -. Abbiamo un bisogno vitale di reingegnerizzare e riorganizzare i nostri processi produttivi con investimenti che consentano di adottare tecnologie capaci di aumentare la produttività e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. L’efficacia di questi investimenti è però più che mai legata alla rapidità con cui saremo in grado di appropriarci e utilizzare al meglio le tecnologie che introdurremo in azienda. Ecco perché le persone e la loro formazione sono davvero la chiave del successo. Andrebbe subito significativamente rafforzato quello che era il Credito d’imposta formazione 4.0, misura venuta meno nel 2023. Dunque, chiediamo che nell’accordo sulla riscrittura del Pnrr sia reintrodotto un nuovo Credito formazione 5.0».

Brugnoli: difficile assumere, costa 38 miliardi

E va affrontato anche il tema “mismatch”. Lo ha ricordato il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Gianni Brugnoli: «Oggi metà delle persone che possono lavorare nelle nostre imprese sono introvabili, con fortissimi danni sia sociali che economici al nostro Paese - ha detto Brugnoli -. L’impatto sul Pil del mismatch tra esigenze delle imprese e competenze da assumere è una perdita da “38 miliardi”. “Negli ultimi anni, però - rileva -, il processo si è invertito, anche grazie all’impegno di Confindustria, e c’è stata una progressiva attenzione istituzionale all’istruzione e ai suoi legami con il mondo produttivo. Il risultato di questo processo è nel Pnrr con 3 riforme chiave sul tema studio-lavoro: orientamento, istruzione tecnico-professionale, Its Academy. In ciascuna di queste riforme il ruolo delle imprese è riconosciuto e promosso e ora dobbiamo, concretamente, realizzare queste premesse anche attraverso una sempre più ampia collaborazione delle pmi nelle scuole e negli Its Academy».

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