Bonomi: rafforzare l’alleanza tra pubblico e privato
Il presidente di Confindustria: «Rimanere uniti per uscire più forti dalla crisi. Saranno necessari investimenti enormi per crescere, industria centrale ma servono politiche efficaci»
di Nicoletta Picchio
3' di lettura
«L’Italia presiede il G20 dando prova di autorevolezza in una congiuntura più che mai complessa. Tutti noi possiamo imparare una lezione: dobbiamo rimanere uniti per uscire più forti da questa crisi».
Carlo Bonomi ha aperto con il suo discorso il B20 Summit, la riunione finale dei lavori del B20, la business community del paesi del G20. Ed si è soffermato su alcuni elementi di riflessione: la centralità dell'industria, «la competitività industriale è e dovrà rimanere un volano e deve essere sostenuta con politiche basate sulla coerenza e sull'efficacia»; la necessità di rafforzare il rapporto pubblico-privato: «Nei prossimi decenni saranno necessari enormi investimenti pubblici e privati per garantire una crescita economica inclusiva e un benessere diffuso»; l'importanza di una governance multilaterale per tenere il passo con il cambiamento climatico, l'evolversi dei mercati internazionali e delle tecnologie.
Gli effetti della crisi
«La crisi causata dalla pandemia ha evidenziato che né i governi né i blocchi regionali sono in grado da soli di raccogliere le sfide con le quali ci stiamo confrontando», ha sottolineato il presidente di Confindustria. E il prossimo vertice del G20 dimostrerà che «il nostro paese è capace di leadership nei confronti della comunità internazionale nel gestire situazioni complesse senza precedenti». Non solo: l'Italia dimostrerà di aver «imparato dagli errori del passato».
Oggi 8 ottobre il documento finale del B20, la cui regia è stata affidata a Confindustria, sarà consegnato al premier Mario Draghi per sottoporlo all'attenzione dei governi dei grandi della terra. «Esortiamo il G20 ad agire tempestivamente e con azioni concrete. Le sfide globali richiedono risposte condivise, inclusive, tempestive e realistiche», ha sottolineato Bonomi, che ieri è stato ricevuto al Quirinale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al direttore generale, Francesca Mariotti.
«Spero che ce la faremo, insieme», ha scandito Bonomi nel viedomessaggio. Questa tornata del B20, ha sintetizzato il numero uno di Confindustria, si è posta come obiettivo «la ricerca di una rinnovata partnership tra pubblico e privato su scala globale, nell'interesse delle generazioni future». Le imprese sono pronte a fare la propria parte: nelle raccomandazioni di policy il mondo imprenditoriale ha voluto indicare ai governi del G20 «la prospettiva, la conoscenza e le soluzioni» nonché la disponibilità a condividere impegni e responsabilità.
I programmi per il futuro
La convinzione di Bonomi è che non si possa attendere la fine della pandemia per programmare il futuro. C’è «maggiore ottimismo», questo sì, rispetto ai passati mesi di emergenza economica e sociale, grazie alla collaborazione tra industria, centri di ricerca e istituzioni internazionali. Ma non tutti i paesi, è l'allarme di Bonomi, hanno ancora accesso ai vaccini. «Bisogna agire ulteriormente nei paesi in via di sviluppo e in quelli meno sviluppati, ci attendiamo che il G20 raccolga questa sfida e garantisca che ciò avvenga». Contemporaneamente occorre guardare avanti: «dobbiamo ideare un nuovo ordine economico globale che faccia della sostenibilità la sua priorità e dobbiamo farlo ora».
Bonomi ha insistito sulla necessità di una governance multilaterale ed ha indicato due prossimi appuntamenti come «opportunità importanti»: la co-presidenza italiana e del Regno Unito della Cop-26, affinché tutti i paesi membri dell’Accordo di Parigi prendano impegni solidi, e a dicembre la conferenza ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio, per porre limiti al protezionismo ed eliminare le distorsioni sul mercato. «Le raccomandazioni del B20 su questi temi sono incisive, complete e lungimiranti, auspico che abbiamo la debita attenzione», ha detto Bonomi, che ha ringraziato la chair Emma Marcegaglia e tutti i partecipanti del B20, «oltre mille, che hanno contribuito a fare di questa tornata una pietra miliare per gli anni a venire. Ci siamo impegnati a tutto campo e sono orgoglioso della pertinenza delle nostre proposte».
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