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Bonomi: sostenere gli investimenti, no stretta al credito e taglio del cuneo

L’intervento del numero uno di Viale dell’Astronomia alla Conferenza nazionale delle Camere di Commercio a Firenze

(ANSA)

2' di lettura

Il Governo deve «sostenere gli investimenti», non va data «una stretta al credito» e bisogna procedere con «il taglio del cuneo fiscale». È il quadro delineato dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, nel suo intervento alla Conferenza nazionale delle Camere di Commercio, oggi a Firenze. «Noi abbiamo bisogno di due cose: la prima sostenere i consumi che - anche nelle famiglie - stanno rallentando e soprattutto dobbiamo sostenere gli investimenti», secondo Bonomi. Per il presidente di Confindustria «questo Paese non può fare a meno degli investimenti. E se noi mettiamo una stretta al credito questo diventa un problema, un passaggio molto delicato».

Il Paese con più tasse sul lavoro

«Come Confindustria stiamo chiedendo al Governo di fare due interventi. Uno stimolo forte agli investimenti, Industria 5.0, e di sostenere i redditi bassi, il taglio del cuneo fiscale. Perché bisogna rimettere più soldi in tasca agli italiani, specialmente nei redditi bassi e lo si può fare solo tagliando le tasse sul lavoro. Noi siamo il Paese con più tasse sul lavoro, ha osservato il numero uno di Viale dell’Astronomia.

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Monito Mattarella sul Pnrr non può cadere

«Abbiamo una grande opportunità, il Pnrr. E ci aggiungiamo il nuovo settennato dei fondi di coesione, parliamo di quasi 400 miliardi nei prossimi anni. Un’occasione che questo Paese non può perdere. “Dobbiamo stare tutti alla stanga”, come ci ha richiamato il presidente Mattarella. De Gasperi lo aveva detto in un momento in cui l’Italia doveva essere ricostruita nel Dopoguerra dopo le macerie. Il momento è diverso ma l’opportunità del Paese è la stessa. Quel monito del presidente della Repubblica non può cadere». Per Bonomi «tutti noi siamo chiamati alle nostre responsabilità, ognuno per quanto di competenza. La politica, i corpi intermedi, anche le Camere di commercio. Abbiamo tutti da svolgere il nostro ruolo istituzionale, al meglio di quello che possiamo, guardando una cosa sola, l’interesse del Paese: basta campanilismi, basta battaglie identitarie».

Rallentamento economia nel secondo semestre

Sull’economia «ci aspettiamo un secondo semestre dell’anno in rallentamento, e i dati della produzione manifatturiera purtroppo già stanno segnando un rallentamento. Ed è importante questo dato perché sappiamo tutti che la produzione manifatturiera fa da traino a tutto il resto». Secondo il presidente di Confindustria «tutti i dati dicono che l’Eurozona e gli Stati Uniti nel 2023 rallenteranno. Questo a differenza di una Cina che, dopo il lockdown, ripartirà in maniera molto forte. I Paesi emergenti cresceranno, Eurozona e Stati Uniti saranno fermi».

Di fronte all’inflazione politiche Bce preoccupano

Nell’ultimo quadrimestre dell’anno è attesa una discesa dell’inflazione. «Sarà una inflazione che sarà intorno al 5-6%. Di fronte a questa inflazione vediamo politiche della Bce che ci preoccupano perché abbiamo vissuto 10 anni di tassi negativi, il che era impensabile: quello che sta facendo la Bce sta andando oltre il giusto contrasto che deve essere fatto» e «non vorrei che per il contrasto all’inflazione si entrasse in recessione. La ricetta era giusta, l’operazione è andata bene ma il paziente è morto».

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