Assemblea Piccola industria ad Alba

Bonomi: «Sui trasporti eccezionali scivolone doloroso»

Per il presidente di Confindustria è inaccettabile anche la modifica sulla valutazione degli asset delle imprese in legge di bilancio

Lavoro, Bonomi: "Sul patto sociale qualcuno è restio"

3' di lettura

«É stato uno scivolone, purtroppo doloroso, speriamo venga rimediato al più presto, perché francamente di problemi già l’industria italiana ne ha tanti, andarseli anche a cercare credo che non sia la strada giusta. Una strada che non va nella direzione della sostenibilità. Un fulmine a ciel sereno che speriamo venga rimediato al più presto». Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a margine dell’assemblea della Piccola industria ad Alba, commenta la norma che modifica le regole per i trasporti eccezionali contenuta nel Dl infrastrutture, denunciata sulle pagine del Sole 24 Ore.

Con le nuove regole si moltiplicano costi e traffico sulle strade

Una norma che avrebbe impatti molto negativi sui settori manifatturieri direttamente interessati, dall’acciaio al trasporto di grandi travi di calcestruzzo o enormi blocchi di pietra. In pratica la norma introdotta nel decreto prevede che non si possano effettuare trasporti eccezionali multicarico, se non nel caso di pezzi unici. Dunque quello che fino a oggi poteva viaggiare a bordo di un solo camion dovrebbe essere trasportato su più camion, con forti aumenti di costi e di traffico sulle strade.

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Inaccettabile la modifica sulla valutazione asset imprese

In «direzione contraria», con un danno alle imprese, come per lo stop al patent box, «in legge di bilancio c’è anche una modifica della disciplina della valutazione dei beni e riallineamento del valore fiscale degli asset delle imprese. É una cosa che non si può accettare», ha detto il presidente di Confindustria nel corso del suo intervento ad Alba. «Non si può accettare - ha sottolineato Bonomi - perchè il presupposto per cui questa viene sostanzialmente uccisa, è perché il Mef si rende conto che questa norma, che viene introdotta dal precedente Governo, ha assunto una misura così importante che non avevano quantificato bene la spesa. Vuol dire che funzionava molto bene». Quindi il leader degli industriali ha sottolineato: «Ma che Paese è quello a cui a un errore pubblico si rimedia con un danno ai privati?»

Le imprese vogliono crescere, l’industria sta assumento

«Noi vogliamo crescere, vogliamo assumere, non licenziare, stiamo ripartendo, l’industria sta assumendo», ha sottolineato il presidente Bonomi, che concludendo il Forum di Piccola Industria ha ribadito la necessità di stimolare la domanda interna. «Per fare questo - ha osservato - dobbiamo mettere più soldi in tasca agli italiani e di conseguenza abbassare il costo del lavoro per rendere le nostre imprese competitive». Il presidente degli industriali ha ricordato che il mondo del lavoro si è trasformato e non bisogna più salvaguardare il mondo del lavoro com'era perché non è quella la soluzione. La soluzione è mettere al centro l'individuo, la sua formazione, la sua ricollocazione, queste sono le politiche attive del futuro, bisogna rimettere al centro le persone, i loro diritti e non gli spettri di nuovo di una lotta di classe servi-padroni».

Green pass: unici a mantenere barra dritta a sostegno del governo

Sul green pass, ha detto il presidente degli industriali ad Alba, «abbiamo dimostrato di essere gli unici in Italia che hanno tenuto la barra dritta e hanno sostenuto il governo in un'operazione molto difficile, in un provvedimento sociale complesso». Bonomi ha chiesto di ascoltare le imprese. In tutti i provvedimenti sul mondo del lavoro che coinvolgono le imprese, le imprese non vengono ascoltate. Io credo che ogni tanto bisognerebbe avere anche l’umiltà di ascoltare chi quel mestiere lo fa magari da qualcuno che non ha mai lavorato un giorno nella sua vita». E ha sottolineato che «purtroppo sta tornando quella che ho definito la battaglia delle bandierine. É un peccato in un momento in cui abbiamo la grande opportunità di poter spendere i fondi del Pnrr e dovrebbe essere il momento di concentrare gli sforzi di tutti per la crescita».

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