Bonus facciate ed ecobonus, falsi crediti per 670 milioni da Bolzano a Napoli
Coinvolti circa venti soggetti, residenti nelle province di Roma, Bologna, Pistoia, Salerno, Rimini, Verona, Napoli, Isernia, Macerata, Avellino, Frosinone e Bolzano
di Giovanni Parente
I punti chiave
2' di lettura
Il faro è sempre acceso. Sulle cessioni dei crediti, in particolare quelli edilizi, continuano a emergere illeciti. L’ultima operazione in ordine di tempo è quella che ha portato al sequestro di 670 milioni di euro di crediti ritenuti falsi. Operazione che su input della Procura di Roma ha visto in prima fila il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, in collaborazione con personale del nucleo di polizia economico finanziaria di Roma e di diverso altri reparti territoriali del corpo. Sotto la lente di magistrati e Fiamme gialle le cessioni di bonus facciate ed ecobonus.
Le indagini hanno fatto emergere ipotesi di reato per truffa e indebite percezioni a danno dello Stato, ma anche riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di circa venti soggetti, residenti nelle province di Roma, Bologna, Pistoia, Salerno, Rimini, Verona, Napoli, Isernia, Macerata, Avellino, Frosinone e Bolzano.
Vicini ai dieci miliardi
Sequestri che dopo i precedenti interventi delle ultime settimane spostano la cifra complessiva degli illeciti sui bonus edilizi scoperti e finora contestati a un numero molto vicino ai dieci miliardi. Lo strumento utilizzato è quello delle società cartiere, ossia finte società costituite solo per comprare e vendere i crediti. Il tutto nasce dall’attività di analisi che ha messo sotto la lente diverse prime cessioni caratterizzate da elementi di anomalia tra società a responsabilità limitata.
Dai successivi approfondimenti è emerso che si trattava di soggetti completamente “vuoti” (senza personale, senza mezzi e beni strumentali) e che non avevano presentato al Fisco nessun tipo di dichiarazione. Lo schema ricostruito dagli inquirenti si strutturava in cinque passaggi: la creazione della società cartiera destinata a simulare di avere un credito fiscale (cedente); la creazione di un’altra cartiera finalizzata ad acquistare il credito inesistente (cessionaria); la simulazione della cessione del credito tra la prima e la seconda società; il caricamento della finta cessione sul portale della piattaforma cessione crediti delle Entrate; una volta caricata la prima cessione ed accettata dal sistema, la finta società cessionaria può a sua volta cedere ulteriormente il credito d’imposta.
Schemi frodatori (così come per gli altri illeciti emersi in precedenti indagini), alla luce dei quali sono stati innestati progressivamente per via legislativa controlli preventivi e limitazioni a cominciare dal decreto Antifrodi del novembre 2021 (Dl 157) per finire con il decreto blocca-cessioni di febbraio (Dl 11/2023).
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