ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùAgevolazioni per le famiglie

Bonus nido, al via le domande 2023: rette rimborsabili fino a un massimo di 3mila euro

È già possibile caricare sul sito dell’Inps le domande per il rimborso delle rette degli asili nido fino a un massimo di 3.000 euro

L'assegno unico a oltre 5 milioni di famiglie

2' di lettura

È già possibile dal 27 febbraio inserire sul sito dell’Inps le domande per il Bonus asilo nido 2023.

L'identikit dell'agevolazione

L'agevolazione, introdotta con la legge 232/2016, di Bilancio 2017, nell’ambito delle misure a sostegno del reddito delle famiglie, offre un contributo - che varia in base all’Isee - per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati e di forme di assistenza domiciliare per bambini sotto i tre anni affetti da gravi patologie croniche.

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L’importo viene erogato fino a esaurimento fondi - che nel complesso sono circa 550 milioni di euro per l’anno in corso - e spetta a cittadini italiani residenti in Italia o in uno dei Paesi europei oppure a cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno anche non permanente. Il bonus non è cumulabile con la detrazione prevista dall’articolo 2, comma 6, legge 22 dicembre 2008 (detrazioni fiscali frequenza asili nido), è cumulabile, invece, con l'assegno unico universale per i figli, e con il welfare aziendale.

Gli importi da 1.500 a 3.000 euro

Il rimborso sulla retta varia in base all’Isee, seguendo tre scaglioni: 3.000 euro l’anno (distribuibili in un massimo di 11 mensilità, pari a circa 270 euro al mese) per i nuclei familiari con Isee sotto i 25mila euro; 2.500 euro (circa 227 euro al mese) per i nuclei con Isee tra i 25.001 e i 40mila euro e 1.500 euro all’anno (circa 136 euro al mese) nel caso in cui l’Isee superi i 40 mila euro o nel caso non venga presentato l’Isee aggiornato.

La domanda

La domanda - una per ciascun figlio - può essere inoltrata telematicamente sul sito dell’Inps o attraverso un patronato “prenotando” le mensilità per cui si richiede il beneficio, da gennaio a dicembre 2023. Per ricevere la cifra, però, bisognerà caricare sul sito le fatture o le ricevute che attestino i pagamenti già effettuati. Il rimborso mensile non può eccedere la quota saldata e viene accreditato sul conto intestato al genitore (o affidatario) cui sono intestate - e che ha pagato - le fatture.

Assegno Unico, ultima chiamata per l’Isee aggiornato

Nel frattempo continua la corsa per il rinnovo dell’Isee attraverso la presentazione della Dsu aggiornata (Dichiarazione sostitutiva unica: fotografa anagrafica, redditi e patrimoni della famiglia). L’indicatore è necessario per il calcolo delle somme del Bonus asilo nido e dell’Assegno unico. L’invio va fatto però al massimo entro oggi 28 febbraio per evitare che i beneficiari dell’assegno unico a partire da marzo ricevano solo la quota minima spettante della misura, in assenza di un Isee in corso di validità.

L’assegno unico universale, che viene erogato a 5,4 milioni di famiglie con figli, da febbraio ha registrato una rivalutazione legata all’aumento dell’inflazione: le quote 2023, dunque, andranno da un minimo di 54,1 euro a un massimo di 189,2 euro al mese a seconda del numero dei figli e del valore Isee del nucleo familiare. Solo se, però, viene aggiornato.

Al 20 febbraio 2023 Inps aveva già ricevuto circa sei milioni di Dsu, a fronte di 11.856.654 inviate durante tutto il 2022. Chi ha anticipato i tempi, aggiornando l’indicatore tra gennaio e febbraio, ha ricevuto l’assegno unico calcolato sulla base dell’ultima dichiarazione disponibile fin dalla mensilità di febbraio.

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