Boom di investimenti esteri nell’accoglienza di lusso
Gruppi e fondi americani, taiwanesi, austriaci e olandesi in prima fila per ristrutturare palazzi storici a Firenze o costruire nuove strutture nella campagna
di Silvia Pieraccini
4' di lettura
L’ospitalità di fascia alta continua ad attrarre investimenti (il 2019 è stato un anno record in Italia con operazioni nell’hotellerie per 3,3 miliardi di euro, +158%) e la Toscana, trainata da Firenze, si conferma una destinazione sotto i riflettori. Entro l’anno il capoluogo regionale si arricchirà di tre strutture cinque stelle, risultato del recupero di edifici storici, tutte nel centro città.
Tra pochi mesi, in giugno, aprirà l’hotel Il Tornabuoni, situato nella strada dello shopping di lusso, a pochi passi dall’Arno, frutto della ristrutturazione del quattrocentesco palazzo Minerbetti di proprietà del fondo americano Hines (che prima ospitava l’albergo Tornabuoni-Beacci). L’hotel Il Tornabuoni segna lo sbarco fuori da Roma del gruppo alberghiero Ag Hotels, che fa capo a un gruppo di imprenditori romani e che a Firenze ha investito più di cinque milioni: avrà 70 camere, bistrot al piano terra e ristorante gourmet con terrazza all’ultimo piano. L’interior design è curato da Andrea Auletta, il direttore generale sarà Fernando Pane, ex Pellicano.
Sempre in giugno apriranno le 25 suite dell’hotel Helvetia & Bristol, ricavate nell’ex Banco di Roma a due passi da Palazzo Strozzi, che vanno ad ampliare l’offerta dello storico albergo del gruppo Starhotels, da poco ristrutturato. L’investimento nelle suite, compreso il centro benessere (che aprirà dopo l’estate) e le aree comuni, è di 10 milioni. A fine anno, o più probabilmente all’inizio del 2021, aprirà poi il 25hours hotel Firenze, 176 camere nell’ex Monte dei Pegni di via Palazzuolo, vicino a piazza Santa Maria Novella, acquisito da Invesco Real estate per 110 milioni: si tratta in questo caso di un 5 stelle “smart”, una nuova formula dedicata ai Millennials e esportata per la prima volta in Italia dal gruppo alberghiero tedesco ’25hours’. Il progetto è di Paola Navone.
In corso - con la prospettiva di aprire nel 2021 - sono i lavori per trasformare in resort di lusso il complesso dell’ex collegio La Querce, nel quartiere delle Cure, 13.500 mq con parco di 15mila, acquisito dal gruppo Leeu Collection dell’indiano Analjit Singh (che possiede anche il 10% dell’azienda dello chef Massimiliano Alajmo). Il gruppo investirà circa 30 milioni per realizzare Villa La Querce. Ma il più grosso investimento in essere è quello del gruppo di Taiwan Ldc Hotels e resorts, che nel 2016 ha acquistato il quattrocentesco palazzo Portinari-Salviati, 10mila metri quadrati ex sede della Banca Toscana in via del Corso, in pieno centro, famoso per essere stato la residenza della famiglia di Beatrice Portinari, musa ispiratrice di Dante Alighieri. Il gruppo, di proprietà di Nelson Chang e della moglie Ruth, ha già alberghi in Italia, a Roma, Venezia, Asti, Perugia oltre a Villa Ortaglia a Vaglia, in Mugello. A Firenze, su progetto dello studio Spagnulo & Partners, sta realizzando - con un investimento milionario - una quarantina di appartamenti di lusso che avranno anche finalità turistica.
Tra i progetti che avranno bisogno ancora di qualche anno per essere conclusi ci sono il secondo e il terzo Student Hotel, la formula “smart” per studenti e viaggiatori - invenzione olandese, poi acquisita dal fondo americano Aermont Capital - che, dopo aver aperto nell’ex Palazzo del Sonno davanti alla Fortezza da Basso (400 camere), ora replicherà nell’ex area Fiat di viale Belfiore (600 camere, lavori avviati) e nella Manifattura Tabacchi vicino alle Cascine (350 camere).
In lista d’attesa è invece ancora l’imprenditore argentino Alfredo Lowenstein che ha in ballo due grandi investimenti nella ricettività di lusso in Toscana: il recupero dell’ex Scuola di sanità militare di Firenze (12.500 mq), in costa San Giorgio a pochi passi dal Ponte Vecchio, in una fetta di città (tre ettari con due antichi conventi, chiostri, giardini) di grande valore culturale-architettonico e di grande fascino, da più di 20 anni in stato di abbandono. Acquistata a fine 2015 per 18 milioni, dovrebbe essere trasformata in resort con 200 camere, centro benessere, ristoranti e giardini, con un investimento che Lowenstein ha stimato in 150 milioni. Poche settimane fa la Giunta comunale ha adottato la variante urbanistica, che prescrive lo studio di fattibilità su una funicolare per collegare il giardino di Boboli e il Forte Belvedere, e che dovrà essere seguita dall’approvazione. Adottata anche la variante del Comune di Scarperia per i volumi da costruire nel Castello di Cafaggiolo, in Mugello, uno dei più antichi possedimenti dei Medici, 385 ettari e 14 poderi, anche se resta da sciogliere il nodo dello spostamento della strada che corre di fronte alla tenuta. Lowenstein vorrebbe realizzare un resort votato al gioco del polo con 350 suite, centri benessere, ristoranti, bar, musei e campi per vari sport con un investimento stimato in 170 milioni.
In attesa del via libera urbanistico è anche la ristrutturazione dell’ex ospedale militare San Gallo nel centro di Firenze, che fa capo al gruppo austriaco Gb Invest, attivo nei software e hi-tech, che sta investendo nell’immobiliare (nell’ultimo anno ha acquisito il progetto di riconversione della ex centrale Enel di Piombino e il 75% della Finedil di Viareggio) e che vorrebbe trasformarlo in un resort di lusso. Si riorganizza la Unahotels del gruppo Unipol, che ha messo in vendita il cinque stelle Villa Le Maschere in Mugello, e ora punta sugli affitti turistici con nuovi appartamenti Domux Home in viale Matteotti a Firenze. Fuori da Firenze, l’investimento più rilevante è quello della famiglia lucchese Marcucci che ha ristrutturato, con la progettazione dello studio Archea, lo storico hotel Universo di fronte al teatro del Giglio a Lucca: 15 milioni di investimento, 55 camere, 4 stelle superior col brand Marriott-Autograph collection. Aprirà in giugno.
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