Borse in calo, è ancora stallo sul debito Usa. Parigi la peggiore con il lusso
Rimane il rebus sulle mosse delle banche centrali. Sul fronte macro preoccupano i dati europei sull'attività manifatturiera, peggiorata nel mese di maggio. Vendite sui titoli della moda, in rialzo i petroliferi
di Eleonora Micheli
Le ultime da Radiocor
Borsa: Bper si allontana da Siena, Mps crolla del 10,8% (RCO)
Borsa: Europa chiude la settimana fiacca e guarda alla Fed, Milano -0,4%
***Vivendi: ok Antitrust Ue condizionato acquisizione Lagarde're
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Borse europee deboli in chiusura, risentendo delle vendite degli investitori che preferiscono portare a casa i guadagni degli ultimi mesi. Dall’altra parte dell’oceano chiude in calo Wall Street: il Dow Jones perde lo 0,69% a 33.055,57 punti, il Nasdaq cede l’1,26% a 12.560,25 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo l’1,12% a 4.145,67 punti.
Del resto, mentre si avvicina la stagione estiva, i nodi da sciogliere sul fronte macro e politico sono ancora molti. Negli States non è ancora stato raggiunto un accordo sul tetto al debito pubblico, anche se gli analisti sono convinti che presto sarà trovata un’intesa. Rimane inoltre il rebus sulla condotta delle banche centrali, alle prese con un’inflazione ancora elevata e al tempo stesso con segnali di rallentamento dell’economia. In Europa è stato certificato che a maggio l’attività manifatturiera non solo è rimasta in contrazione, ma è peggiorata. Anche i servizi, inoltre, pur essendo un comparto in espansione, hanno rallentato il passo. Milano ha chiuso in calo dello 0,5%, con lo spread stabile a 185 punti (da 185 di ieri), con il rendimento dei titoli di stato a dieci anni al 4,31% (dal 4,3%). Parigi è stata la peggiore, trascinata in basso dal lusso, che ha accusato la performance peggiore tra i settori.
Occhi su trattative per tetto a debito Usa e dati macro europei
Gli investitori hanno iniziato ad alleggerire le posizioni, come spesso accade nel mese di maggio, seguendo l’adagio «sell in may and go away», ossia «vendi e vai in vacanza». Del resto la maggior parte degli indici mondiali vanta guadagni consistenti da inizio anno. La situazione all’orizzonte, nel frattempo, è tutta’altro che chiara e serena. In Europa, ad esempio, i dati macro evidenziano segnali di deterioramento, mentre la Banca centrale europea continua a promettere rialzi dei tassi per combattere un’inflazione che ancora rimane troppo elevata. Proprio oggi ha destato preoccupazione il dato sull’attività manifatturiera, ulteriormente peggiorata a maggio. Nel dettaglio l'indice Pmi che la misura, calcolato da Ihs Markit, è sceso a 44,6 punti, sotto le attese, rispetto ai 45,8 punti registrati ad aprile, restando quindi sotto quota 50 che è spartiacque tra contrazione ed espansione. E’ inoltre peggiorato anche l'indice dei servizi, portandosi a 55,9 da 56,2. L'indice composito, sintesi dei due risultati, a maggio è stato pari a 53,3 da 54,1 del mese precedente. Oltreoceano va avanti il dibattito tra democratici e repubblicani per trovare una quadra al tetto sul debito pubblico. Ieri sul tema si è tenuto l’incontro tra il presidente statunitense, Joe Biden, e lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy. Il meeting, inizialmente definito 'produttivo', pare non abbia portato a risultati: secondo la stampa americana McCarthy avrebbe infatti detto ai colleghi di partito: «non siamo per niente vicini a un accordo». Come se non bastasse rimane il rebus sulle mosse della Federal Reserve, mentre è scattato il conto alla rovescia per la riunione del Fomc in programma il 12 e 13 giugno. Anche se il presidente dell’istituto, Jerome Powell, a più riprese ha fatto capire che la Fed con grande probabilità si prenderà una pausa di riflessione, dopo dieci rialzi consecutivi dei tassi, alcuni membri del braccio operativo spingono per rivedere ulteriormente il costo del denaro, ritenendo che l’andamento dei prezzi al consumo sia ancora fuori controllo.
Lusso europeo sotto pressione, in rialzo le azioni petrolifere
Anche Piazza Affari ha risentito delle prese di beneficio, soprattutto dopo che ieri sono stati staccati dividendi per un monte complessivo superiore a 26 miliardi di euro. Una volta incassate le cedole, fondi e investitori probabilmente potrebbero scegliere una strategia più difensiva, privilegiando la liquidità. Per questo hanno venduto titoli che hanno corso molto, come quelli del lusso che nelle ultime settimane hanno beneficiato dei buoni dati di vendita dei big e delle scommesse su una ripresa dello shopping in Cina, dopo lo stop provocato dalle restrizioni adottate per combattere la pandemia. Per altro a incoraggiare le vendite sono stati anche i dati previsionali su una possibile ripresa del Covid nella Repubblica Popolare. Così a Milano sono andate male le Moncler (-5,4%) e le Ferrarii (-3,3%). Fuori dal Ftse Mib hanno perso quota anche le Brunello Cucinelli(-3,9%), le Salvatore Ferragamo (-1,99%), le Tod's (-1,4%). Aeffe ha limitato i danni allo 0,8% visto che da inizio anno è praticamente rimasta al palo. A Parigi hanno accusato ribassi consistenti Lvmh (-4,7%), Kering (-3,3%) ed Hermes (-6,5%).Tra le azioni a maggior capitalizzazione, si sono invece distinte le azioni petrolifere: Eni ha guadagnato lo 0,7%, Saipem il 3,59% e Tenaris l'1,4%..
Sotto osservazione Tim. Deboli le banche, ma brilla Mps
Sono andate bene anche le Telecom Italia (+0,73%), complice il fatto che dal picco toccato il 6 marzo i titoli hanno perso quasi il 14%. A ravvivare l’interesse sulla società sono sia le indiscrezioni su un possibile intervento governativo a favore del comparto delle tlc, sia l’attesa per eventuali rilanci per l’acquisizione della rete. Il Sole 24 Ore riferisce che la cordata Cdp-Macquarie starebbe lavorando per proporre più che altro maggiori garanzie a Tim e all’Antitrust, più che su un rialzo significativo del prezzo. Ed ancora Cnh Industrial ha guadagnato il 2,3%, Recordati lo 0,66%. Per contro, dopo la buona performance della vigilia, hanno limato le banche, fatta eccezione per Banca Mps, salita del 3,15%. Gli investitori iniziano a scommettere che presto verrà trovata una soluzione per la banca senese, considerando che nel rispetto degli accordi europei lo stato dovrà uscire dal capitale entro l’anno prossimo. La notizia che Francesco Gaetano Caltagirone detiene lo 0,98% del capitale non ha invece scaldato le Banco Bpm(-0,23%). Del resto il rumor circolava già da settimane. Intanto l’ad, Giuseppe Castagna, è tornato a ribadire la linea dello stand alone della banca. «Per il momento vediamo la rotta dello stand alone come quella migliore possibile», ha dichiarato. Mediobanca ha registrato un ribasso dello 0,25% pur avendo annunciato di avere raggiunto un accordo conBanca Ifis(-0,5%) per vendere Revalea, società nata nel 2022, per 100 milioni di euro. L'operazione comporterà un miglioramento dei ratios patrimoniali.
Euro debole, prezzi del gas sotto 30 euro
Sul mercato valutario, l’euro è scivolato a 1,0778 dollari (da 1,0803 della vigilia). Vale inoltre 149,4 yen, mentre il dollaro/yen è a 138,63. E’ ben impostato il petrolio: il Wti contratto di luglio passa di mano a 73,35 dollari al barile (+1,8%). Infine è debole il valore del gas naturale: ad Amsterdam cede l'1,2% attestandosi a 29,33 euro al megawattora.
loading...