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La settimana nera delle banche brucia il recupero di aprile di Milano, il Ftse Mib (-0,1%) chiude il mese piatto

Delude il Pil dell'Eurozona. A Wall Street in calo Amazon nonostante una trimestrale sopra le attese, a causa del rallentamento dei servizi cloud

di Enrico Miele e Flavia Carletti

La Borsa, gli indici del 28 aprile 2023

5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L’ultima settimana da incubo vissuta dagli istituti di credito italiani riporta indietro le lancette del Ftse Mib di un mese, tanto che il bottino di aprile per l’indice principale di Milano registra un passivo dello 0,1 per cento. Azzerato così il recupero che si era registrato a Piazza Affari nella prima parte del mese. Le ultime cinque sedute, infatti, proprio a causa delle vendite a pioggia sugli istituti di credito, hanno visto l’indice principale perdere il 2,4 per cento. Non così nel resto d’Europa, dove Francoforte guadagna lo 0,3% nell’ultima settimana e l’1,9% ad aprile. Idem Parigi (-1,1% nell’ultima ottava ma +2,3% nel mese) e Londra (rispettivamente -0,6% e +3,1%). A fare compagnia a Milano c’è invece Madrid, dove il peso specifico degli istituti di credito sull’indice Ibex è più alto: -1,9% in settimana, +0,1% nel bilancio mensile. Quanto ai singoli titoli, la maglia nera di Piazza Affari va alle banche, in attesa che si alzi il velo sui conti trimestrali anche dei nostri istituti di credito: l’indice Ftse Italia All-Share dei bancari ha perso il 6% in una sola settimana ma resta positivo il bilancio di aprile del settore a +1,7% (segno, appunto, del forte recupero che c'è stato nel resto del mese). Le peggiori della settimana sono state Banco Bpm (-13%), St (-10,8%) e UniCredit (-8,1%). Sul podio, infine, Enel (+4,5%), Hera (+4,3%) e Pirelli (+1,9%).

Venerdì -0,3% per il Ftse Mib con banche al tappeto

Le Borse europee hanno chiuso l'ultima seduta della settimana in ordine sparso, con Milano e Madrid fanalini di coda zavorrate dalle banche, mentre gli investitori continuano a monitorare con attenzione i conti trimestrali delle imprese e ogni indizio sulle prossime mosse delle banche centrali. Le incertezze sulla crescita economica, confermate dall'andamento deludente del Pil nel primo trimestre, sia nell'Eurozona che negli Usa, e sull'inflazione continuano del resto a rimanere sullo sfondo consigliando cautela: il bilancio settimanale sarà così in rosso per il petrolio, mentre l'oro si prepara a un registrare un aprile positivo. Il Ftse Mib di Milano ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,3% ma ha recuperato dai minimi della mattinata grazie ai rialzi dei petroliferi, mentre tra i titoli principali le banche sono tornate a faticare al termine di una settimana difficile segnata dalle nuove tensioni sul sistema americano e dalla crisi di First Republic Bank, quando Wall Street, dopo un avvio in calo, ha invertito la rotta. A Francoforte il Dax40 è salito dello 0,77%, a Parigi il Cac40 dello 0,10%, a Londra il Ftse100 dello 0,50%, mentre a Madrid l'Ibex35 ha perso lo 0,8 per cento.

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Sul fronte macroeconomico, nell'Eurozona il Pil è cresciuto dello 0,1% nel primo trimestre e dell’1,3% su base annua, contro i +0,3% e +1,8% raggiunti rispettivamente nell'Unione europea. In Italia, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dell’1,8% in termini tendenziali. In Germania il dato è invariato rispetto al trimestre precedente in calo dello 0,1% su base annua, mentre in Francia la crescita congiunturale è dello 0,2 per cento. In Giappone, questa mattina, la Bank of Japan ha confermato la politica ultra accomodante e annunciato una revisione entro 18 mesi.

Wall Street torna a salire dopo dati e trimestrali, giù Amazon

Gli indici a Wall Street, dopo l'avvio in rosso, tentano il recupero in una giornata ricca di dati macro economici e trimestrali. Il titolo di Amazon perde quota dopo un bilancio superiore alle attese, a causa del rallentamento della crescita di Amazon Web Services, la sua piattaforma di servizi cloud, considerata vitale per il suo futuro. Il titolo di Intel guadagna invece oltre il 7% ed è il migliore sullo S&P 500, nonostante la maggior perdita trimestrale della sua storia, dato che i risultati trimestrali sono stati superiori alle attese. Intanto, sul fronte bancario, nuovo tonfo per First Republic Bank, dopo che la Cnbc, citando fonti a conoscenza della situazione, ha detto che la soluzione più probabile alla crisi della banca californiana è che finisca sotto l'amministrazione controllata della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic), intervenuta già lo scorso mese con altre banche in crisi.

Usa, inflazione Pce a marzo scende a +4,2% ma sopra stime

L'inflazione negli Stati Uniti ha rallentato il passo a marzo per il quarto degli ultimi cinque mesi, ma si è rivelata superiore alle attese. La misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è aumentata dello 0,1% rispetto al mese precedente ed è cresciuta del 4,2% rispetto a un anno prima, dopo il 5,1% di febbraio (rivista dall'iniziale 5%), contro attese per un dato al 4,1 per cento. La componente "core" del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le attese, e del 4,6% rispetto a un anno prima, contro attese per un dato al 4,5%, dopo il 4,7% del mese precedente (rivisto dall'iniziale 4,6%). I prezzi energetici sono diminuiti del 3,7% in un mese e dell'8,9% in un anno, quelli dei generi alimentari sono diminuiti dello 0,2% in un mese e sono aumentati dell'1,6% in un anno. Il valore Pce è contenuto nel dato diffuso dal dipartimento del Commercio relativo ai redditi personali e alle spese ai consumi.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Banche sotto pressione, a Milano bene i petroliferi

A Piazza Affari, vendite a pioggia sui bancari a partire da Banca Mps (-4,22%), seguita da Banco Bpm (-4,16%), e Bper (-4,03%). Giù anche UniCredit (-3,75%) e Intesa Sanpaolo (-2,99%). In netta controtendenza i petroliferi con Tenaris (+2,84%), Saipem (+2,94%) ed Eni (+1,96%) dopo la trimestrale e l'accordo per l’acquisizione da parte di Versalis del restante 64% del pacchetto azionario di Novamont. Giornata positiva anche per titoli industriali come Prysmian (+2,43%), Cnh Industrial (+2,25%) e Stellantis (+1,67%). Generali è scesa dello 0,7% nel giorno dell’assemblea dei soci.

Andamento dello spread Btp / Bund
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Spread chiude in calo a 186 punti, rendimento al 4,18%

Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di decisa flessione dei rendimenti sulla curva euro. I dati sulla crescita inferiore in Germania nel primo trimestre uniti al rallentamento dell'inflazione più rapido del previsto hanno rinsaldato le attese degli operatori per un atteggiamento più cauto della Bce in materia di rialzo dei tassi. I forti acquisti sui titoli di stato hanno compresso i rendimenti dei bond forzando una compressione del differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco che, a fine seduta, si è attestato a 186 punti base, dai 189 punti base della chiusura di ieri. Molto più marcato il calo del rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,18% contro il 4,35% della vigilia.

Euro resta sopra 1,1 dollarii, petrolio in rialzo

Sul valutario, l'euro resta sopra la soglia di 1,1 sul dollaro e passa di mano a 1,1041 (da 1,1030 alla vigilia in chiusura). La moneta unica vale anche 150,25 yen (147,67). Il cross dollaro/yen è a 136,14. Il gas perde ancora quota a 38,6 euro al MWh (-1,4%) mentre corre il petrolio con la produzione di greggio degli Stati Uniti ai minimi da dicembre scorso: i future del Wti giugno crescono dell’1,6% a 75,9 dollari al barile, quelli del Brent di pari scadenza dello 1,3% a 79,4 dollari.

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