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Borse Ue chiudono in rosso. Rendimento BTp decennale sui massimi al 4,9%, spread a 196

Wall Street chiude in calo con rendimento record dei Treasury, il decennale è ai massimi dal 2007. Tensione sui titoli di Stato italiani

di Flavia Carletti e Stefania Blasioli

La Borsa, gli indici del 3 ottobre 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Sulle Borse europee continuano a persistere venti contrari e gli indici hanno chiuso una nuova seduta in rosso, dopo il settembre negativo e l’avvio debole del mese di ottobre. Con l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato da una parte e dall’altra dell’Oceano, l’azionario soffre, quando le banche centrali mantengono un atteggiamento da “falchi” in termini di politica monetaria. Sia la Federal Reserve sia la Bce hanno dichiarato che i tassi resteranno alti a lungo, per combattere l’inflazione. Si mantengono alte anche le preoccupazioni per la congiuntura economica, con i dati che disegnano una situazione di debolezza per le principali economie mondiali. A Milano ha perso il FTSE MIB, come a Francoforte il DAX 40 e a Parigi il CAC 40, dopo essere sceso per la prima volta dal marzo scorso brevemente sotto la soglia dei 7mila punti.

Wall Street chiude in calo con rendimento record dei Treasury

Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde l’1,29% a 33.003,31 punti, il Nasdaq cede l’1,87% a 13.059,46 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,37% a 4.229,60 punti. Si è subito esaurito l'effetto positivo dato dall'accordo che al Congresso statunitense ha evitato (per ora) lo shutdown, ovvero il blocco delle attività federali, che avrebbe potuto avere gravi ripercussioni sull'economia statunitense. Una volta evitato lo shutdown, infatti, sono aumentati i rendimenti dei titoli del Tesoro, con il decennale salito ai massimi dall'agosto 2007, mettendo pressione sugli indici. Indici che sono reduci dal mese peggiore dell'anno e da un trimestre difficile, a causa soprattutto della volontà della Federal Reserve di alzare ancora i tassi d'interesse, che potrebbero restare elevati più a lungo del previsto per combattere l'inflazione. A confermarlo, lunedì 2 ottobre, è stato Michael Barr, vicepresidente della Fed, che ha detto che i tassi resteranno elevati «per un po' di tempo». Concetto ribadito poi dalla presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, che ha specificato che le decisioni della Fed dipenderanno dall'evoluzione dell'economia; Mester ha individuato nel rallentamento della Cina e nello sciopero dei lavoratori nel settore automobilistico dei potenziali rischi.

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BTp, decennale al 4.9%. Risale lo spread a 196

Chiusura in rialzo per lo spread BTp/Bund con i titoli di Stato italiani che, in un contesto di generale aumento dei rendimenti sulla curva euro, segnano una performance sensibilmente peggiore rispetto ai pari scadenza dei altri Paesi. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari durata tedesco si è attestato a 196 punti base dai 189 punti del riferimento precedente. In aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,91% dal 4,80% del closing della vigilia, ormai in prossimità della soglia del 4,93% (toccata lo scorso 28 settembre) che separa il rendimento decennale dai livelli prossimi al 5% che furono toccati nel 2012.

A Milano male utility, industriali e finanziari

Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari domina il segno meno. Tutti i settori colpiti dalle vendite, dagli industriali alle utility, passando per i finanziari. In fondo al segmento principale ha chiuso Prysmian, con Nexi ed Enel. Ha resistito al rialzo Banca Mps che continua a recuperare terreno dopo la recente debolezza. Gli unici titoli che hanno chiuso in terreno positivo - alle spalle di Mps - sono Amplifon, Tenaris, Campari e Italgas. Segno meno per tutti gli altri. Tra i titoli in rosso, Cnh Industrial nel giorno in cui ha annunciato l'acquisizione di una partecipazione di minoranza nella start up californiana Advanced Farm Technologies, specializzata nella raccolta robotizzata di mele, fragole e altri frutti. Deboli anche Erg, Inwit e tra i finanziari Banca Generali e Unicredit. Seduta in rosso per Telecom Italia che sta vivendo un periodo sull'ottovolante in attesa degli sviluppi del dossier NetCo, quando giovedì, secondo Il Sole 24 Ore, si dovrebbe tenere un incontro tra il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e i vertici dell'azionista Vivendi. In linea con la debolezza del Nasdaq a New York e dei titoli tecnologici europei (-1,4% lo Stoxx 600), ha perso terreno Stmicroelectronics. Nonostante i buoni dati sulle immatricolazioni auto in Italia, Stellantis arretra, quando resta alta la tensione negli Usa per il rinnovo del contratto di lavoro.

Euro perde terreno, in calo il prezzo del gas

Sul valutario, il dollaro continua la corsa al rialzo in scia all’aumento dei rendimenti del Treasury, che hanno toccato nuovi massimi pluriennali. Secondo alcuni analisti il biglietto verde marcia verso la parità con la moneta unica: l'euro vale 1,0466 dollari (1,0574 alla vigilia). Lo yen scivola ai minimi da un anno contro il dollaro. Il biglietto verde ha superato la soglia di 150 yen per la prima volta da ottobre 2022 e ha toccato un massimo a 150,162. L'andamento dello yen risulta penalizzato dalla politica ultra-accomodante della Banca centrale giapponese.

Il petrolio, dopo avere toccato alla vigilia i minimi in tre settimane, risale debolmente pur condizionato dal rafforzamento del dollaro con i future del Brent dicembre che scambiano sempre sotto quota 90 dollari. In calo anche il gas naturale scambiato ad Amsterdam che si muove attorno ai 36 euro al megawattora.

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