Borse Ue incerte su mosse Fed e Bce, Milano chiude invariata
I dati sull'inflazione tedesca e spagnola fanno temere che la Bce alzerà ancora i tassi. Negli States, invece, l'andamento del pil e la creazione di posti di lavoro del settore privato potrebbero spingere la Fed a una pausa di riflessione
di Eleonora Micheli
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6' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il rebus sulle future mosse delle banche centrali ha tenuto sotto scacco le Borse europee, che così hanno registrato un andamento volatile per tutta la seduta. In Europa l’inflazione tedesca e spagnola fanno temere che la Banca centrale europea sarà ancora intransigente nella lotta al caro vita. Per contro l’andamento sotto tono dell’economia americana fa scommettere Wall Street che la Federal Reserve si prenderà una pausa di riflessione nelle manovre di rialzo dei tassi. Il prodotto interno lordo Usa del secondo trimestre, in base alla seconda stima, è salito infatti del 2,1%, meno delle attese. In più il settore privato nel mese di agosto ha prodotto meno posti di lavoro di quanto messo in preventivo (177mila). Sul finale Milano ha chiuso invariata (+0,09%), con lo spread a 164,25 punto e il rendimento dei Btp a dieci anni al 4,17%.
Focus su inflazione tedesca e spagnola. Negli States pil sotto le attese
Le Borse europee sono partite al rialzo, ma poi hanno rallentato il passo e per gran parte della seduta hanno registrato un andamento nervoso. Hanno destato preoccupazione i dati sull’inflazione spagnola e tedesca. Nel dettaglio in Spagna ad agosto i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,5% rispetto a luglio. Su base annua, inoltre, sono saliti del 2,6%, dal 2,3% del mese precedente. Anche in Germania, su base mensile, i prezzi sono aumentati dello 0,3% ad agosto, anche se su base annua hanno rallentato al 6,1%, dal 6,2%, livello che tuttavia rimane tuttavia distante dall'obiettivo del 2% della Bce. Come se non bastasse è stato annunciato che ad agosto la fiducia dei consumatori europei si è deteriorata a -16 punti da -15,1 punti di luglio e quella delle imprese a -10,3 da -9,3. Insomma il quadro macro pare poco confortante con inflazione elevata ed economia in peggioramento. Negli States, in base alla seconda lettura, il pil del periodo aprile-giugno ha registrato un incremento del 2,1%, deludendo le attese degli analisti che si aspettavano la conferma di una crescita del 2,4%. L’inflazione del secondo trimestre, quella Pce calcolata sui consumi e più seguita dalla Fed, è stata pari al +2,5% rispetto al +2,6% della stima precedente. Sempre oggi è inoltre stato annunciato che nel settore privato Usa sono stati creati 177.000 posti di lavoro rispetto al mese precedente, livello inferiore alle previsioni. Per altro si tratta del numero più basso dal marzo 2022. I salari, inoltre, sono cresciuti del 5,9% su base annuale, rallentando la corsa dal 6,2% annuale del mese precedente. E’ il dato più basso dall'ottobre 2021. Le statistiche fanno scommettere gli investitori che la Federal Reserve si prenderà di nuovo una pausa di riflessione, prima di intervenire sui tassi, in modo da non raffreddare eccessivamente l’economia, per far rallentare la corsa dell’indice dei prezzi. L’ipotesi, ovviamente, sostiene i mercati americani. Al contrario la Bce potrebbe continuare a far salire il costo del denaro.
Piazza Affari puntellata dalle banche, in evidenza Mps
Piazza Affari ha beneficiato della performance delle banche, che continuano a essere nel mirino degli investitori, attenti alle elevate remunerazioni in forma di dividendi e buyback, oltre che ai risultati ottenuti dai principali istituti grazie all’aumento dei tassi. Banca Mps ha messo a segno un progresso dell'1,9%, dopo che l’istituto ha chiuso con successo il collocamento di un bond quadriennale senior preferred da 500 milioni di euro. L’operazione ha raccolto ordini per circa 700 milioni di euro da oltre 90 investitori istituzionali, sia italiani che esteri, a conferma dell’apprezzamento del mercato e dell’ampliamento della base di investitori istituzionali. L’obbligazione sarà quotata alla Borsa di Lussemburgo e sarà rimborsabile anticipatamente dopo 3 anni. Inoltre l’istituto senese rimane sotto il tiro della speculazione, mentre il mercato si interroga sul suo futuro in vista dell’uscita dal capitale da parte del Tesoro, che in base agli accordi presi con Bruxelles dovrebbe avvenire l’anno venturo. Sono comunque andate bene le Unicredit (+0,44%), le Intesa Sanpaolo (+0,38%), le Banca Pop Er (+0,96%) e leBanco Bpm (+0,82%). Mediobanca ha registrato un +0,29%, con le azioni sotto osservazione, in vista dell’assemblea di autunno.
Stellantis sotto torno dopo le immatricolazioni Ue, fari su Tim
Tra le azioni del Ftse Mib hanno invece battuto la fiacca le Stellantis (-0,3%), pagando dazio ai dati sulle immatricolazioni europee peggiori di quelli del mercato. A luglio le vendite di nuove auto nella Ue (più Uk e Paesi Efta) sono aumentate del 16,7% attestandosi a quota 1,022 milioni, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, mentre nei primi sette mesi dell'anno l'aumento è stato del 17,5%. Per il gruppo guidato da Carlos Tavares, però, le immatricolazioni hanno registrato un calo del 3,3% nel mese di luglio, mentre nei primi 7 mesi dell'anno sono aumentate solamente del 4,1%, a 1,305 milioni. Secondo Equita «sul risultato possono avere pesato i residui problemi di logistica/componentistica». In ogni caso sono rimaste abbastanza ferme anche le azioni delle case europee (-0,2% il sottoindice eurostoxx 600 del comparto), visto che, come ha evidenziato il Centro Studi Promotor, «la fine della crisi dell'auto è ancora lontana, nonostante una crescita importante» del mese di luglio. St ha perso l'1%, dopo la buona performance dei giorni scorsi e nonostante l’andamento del Nasdaq. Telecom Italia ha registrato un progresso dello 0,67%, mentre gli investitori si interrogano sull’operazione che si profila all’orizzonte: la società dovrebbe scorporare Netco, società che dovrebbe essere rilevata da Kkr, con una quota di maggioranza, dallo stato italiano e dal fondo F2i. Potrebbero entrare nella partita anche Cdp e la stessa Tim. Il condizionale, tuttavia, è d’obbligo, non solamente perché il deal è ancora in divenire, ma soprattutto perché non è chiaro se l’azionista Vivendi accetterà le condizioni o porrà il veto. Intanto il Governo ha stanziato fino a 2,2 miliardi per rilevare fino al 20% di Netco.
Cucinelli si riscatta dopo la buona semestrale
Fuori dal paniere principale, Brunello Cucinelli è stata premiata con un balzo del 6,7% all’indomani della semestrale archiviata con un utile netto di 66,7 milioni (+32%), superiore alle attese. L’azienda ha inoltre indicato che le vendite dell’intero 2023 saliranno del 19%, oltre un miliardo di euro. L’indicazione è stata migliorata rispetto a quella fornita solamente a fine luglio, quando era stata indicata una forchetta del 17-19%. Anche l’anno venturo, inoltre, la casa del cachemire si attende ricavi in crescita del 10%. Nelle ultime settimane, tuttavia, le azioni avevano battuto la fiacca perdendo terreno
Petrolio e gas stabili. Euro si rafforza sul dollaro a 1,09
Volatile il petrolio, nonostante l'annuncio della riduzione delle scorte negli Stati Uniti. Nel dettaglio è stato annunciato che la scorsa settimana, le scorte Usa sono diminuite molto più delle attese, accusando un calo di 10,584 milioni di barili a 422,944 milioni di unità, secondo i dati diffusi dal dipartimento dell'Energia, contro attese per un ribasso di 2 milioni di barili. Gli stock di benzina sono diminuiti di 0,214 milioni di barili a 217,412 milioni di barili, contro attese per un ribasso di 1,3 milioni. Le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, hanno registrato un rialzo di 1,235 milioni di barili a 117,923 milioni di barili, contro stime per un ribasso di 0,5 milioni di barili. L'utilizzo della capacità degli impianti è diminuita di 1,2 punti percentuali al 93,3%, con le attese al 94,7%. Il petrolio wti è stabile a 81 dollari al barile. I prezzi del gas naturale scambiato ad Amsterdam sono aumentati dell'1,1% a 35,6 euro al megawattora. Sul valutario i negativi dati giunti dagli Usa hanno penalizzato il dollaro che si è deprezzato rispetto a tutte le principali valute ed in particolare le commodity currency. Il cambio euro/dollaro si è allontanato dal supporto posto in area 1,08, per effetto principalmente della debolezza del biglietto verde e si è rafforzato leggermente ed ha riconquistato quota 1,09.
BTp: assegnati titoli per 8,5 mld, rendimenti in salita
In giornata il Tesoro ha assegnato BTp a 5 e 10 anni per complessivi 8,5 miliardi nell'asta di fine mese con rendimenti in salita. In particolare sono stati assegnati BTp a 5 anni, scadenza 01-08-2028, per 3,25 miliardi a fronte di una richiesta di oltre 4,6 miliardi, con rendimento lordo in aumento al 3,79%, dal 3,73% dell'asta precedente. Il Tesoro ha quindi assegnato in asta due BTp a 10 anni: il primo, con scadenza 01-03-2034, per 3,75 miliardi, a fronte di una richiesta di 4,98 miliardi, con rendimento lordo in salita di 14 punti base al 4,24%; il secondo, scadenza 01-11-2033, per 1,5 miliardi, a fronte di una richiesta di 2,39 miliardi, con un rendimento lordo del 4,20 per cento. Infine sono stati assegnati CcTeu a 8 anni, scadenza 15-10-2031, per 1,5 miliardi, a fronte di una richiesta di 2,9 miliardi, con un rendimento lordo al 4,62 per cento.
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