La batosta Worldline pesa sulle Borse Ue, crolla Nexi. Anche Intesa non paga tassa extraprofitti. Chiusura pesante per il Nasdaq
Anche Wall Street chiude in negativo. Sotto i riflettori le trimestrali: Google (Alphabet) ha deluso il mercato e la francese Worldline ha tagliato la guidance. Bene Microsoft, spinta dal cloud. In calo il petrolio, debole l'euro sul dollaro. Spread sopra i 200, Btp short term al 3,99%. Attesa per la Bce. Dopo Unicredit anche Intesa Sanpaolo opta per rafforzare il capitale come previsto dal decreto
di Laura Bonadies e Chiara Di Cristofaro
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(Il Sole24Ore Radiocor) – Il profit warning di Wordline pesa sulla seduta delle Borse europee, con il gigante dei pagamenti digitali che punta il dito sul rallentamento dell’economia europea e in particolare tedesca. Il gruppo francese, uno dei colossi mondiali del settore, ha perso oltre il 50% in Borsa, trascinando al ribasso tutto il comparto con Nexi che a Milano è crollata del 14% e Adyen ad Amsterdam ha perso oltre il 6%. Così a Piazza Affari il FTSE MIB chiude la seduta in negativo in una giornata segnata dall’incertezza e dalla volatilità e dopo essere arrivato a perdere oltre l’1% nell’intraday. Hanno recuperato la soglia della parità sul finale le altre Borse europee con il CAC 40 a Parigi, l'IBEX 35 a Madrid e l'AEX ad Amsterdam, il DAX 30 a Francoforte e il FT-SE 100 a Londra che hanno chiuso in positivo.
Segno meno anche a Wall Street, dopo un avvio contrastato. Il Dow Jones perde lo 0,32% a 33.036,26 punti, il Nasdaq cede il 2,43% a 12.821,23 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,43% a 4.186,75 punti.
Mentre la stagione delle trimestrali prosegue in chiaroscuro su entrambe le sponde dell’Atlantico, gli investitori confidano in una pausa della stretta monetaria, alla vigilia della riunione della Bce di giovedì, ma restano preoccupati dall’andamento dei titoli di Stato americani dopo la fiammata di lunedì scorso del Treasury a dieci anni.
Sempre in tensione l'obbligazionario, spread sopra i 200
In Italia intanto il BTp short ha toccato il nuovo record di rendimento nell'asta in cui il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi del titolo biennale oltre a 1,5 miliardi di BTp indicizzati all’inflazione dell’area euro mentre sul secondario lo spread BTp/Bund resta saldamente sopra la soglia dei 200 punti con il rendimento del decennale benchmark appena sotto il 4,9%. Sul fronte macroeconomico, in Germania è salito sale l’indice Ifo sul clima di fiducia nell’economia tedesca, superando le stime, ma nel complesso le previsioni dell’attività economica per l’Eurozona rimangono difficili come hanno dimostrato gli indici Pmi manifatturiero e dei servizi.
«L’incertezza continua a dominare la scena sui mercati finanziari, che si dimostrano erratici e privi di movimenti direzionali, a causa delle componenti esogene che ne influenzano le price action in modo caotico», notano gli analisti di ActivTrades. «Le ragioni - sottolineano - sono sempre le solite ovvero la combinazione di dichiarazioni dei banchieri centrali Usa unitamente ai dati americani che creano caos per le diverse interpretazioni che a volte sembrano emergere».
Usa: domande mutui a minimi dal 95 ma vendite sopra stime
Negli Stati Uniti, i tassi d'interesse fissi per i mutui sono aumentati per la settima settimana consecutiva, raggiungendo un livello che non si vedeva dal novembre 2000, e le domande di mutui, di conseguenza, sono diminuite al livello più basso dal 1995. Le richieste totali di mutui sono diminuite, la scorsa settimana, dell'1% rispetto alla settimana precedente, secondo l'indice della Mortgage Bankers Association, con il tasso d'interesse medio del mutuo trentennale a tasso fisso salito dal 7,70% al 7,90%.
In contrasto, invece il dato sulle vendite di case nuove, notevolmente aumentate a settembre, ben oltre le previsioni degli esperti. +12,3% al tasso annualizzato di 759.000 unità, contro attese per un dato a 680.000. Rispetto a un anno prima, il dato è in rialzo del 33,9%.
A Piazza Affari crollo di Nexi. Pesante Tim
Per quanto riguarda le trimestrali, il taglio delle guidance di Worldlineha determinato un crollo alla Borsa di Parigi (con la capitalizzazione dimezzata nel giro di poche ore), affossando anche Nexi a Milano. Sul Ftse Mib il titolo della società dei pagamenti digitali è arrivato a perdere più del 20%. In fondo al listino anche
Intesa non paga tassa extraprofitti, accantona 2,1 mld
Dopo Unicredit,anche Intesa Sanpaolo annuncia che non pagherà la tassa extraprofitti ma accantonerà 2,1 miliardi a riserva, come prevede la normativa. In un comunicato l'istituto milanese sottolinea che l’imposta straordinaria calcolata sull’incremento del margine di interesse (la cosiddetta tassa extraprofitti), ammonta a circa 828 mln euro per il gruppo e a circa 797 mln euro per la capogruppo. Il cda di Intesa Sanpaolo ha deliberato che proporrà all’assemblea, in sede di approvazione del bilancio d’esercizio 2023 e di destinazione dell’utile dell’esercizio e distribuzione agli azionisti del dividendo, di destinare a riserva non distribuibile un importo pari a circa 1,991 mld, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta di circa 797 milioni, in luogo del versamento di tale imposta, avvalendosi dell’opzione prevista dal predetto provvedimento. La capogruppo darà indicazione alle banche controllate interessate dal provvedimento (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking e Isybank) di adottare analogo orientamento, con una conseguente destinazione a riserva non distribuibile per il Gruppo Intesa Sanpaolo pari a circa 2,069 mld euro, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare dell’imposta di circa 828 mln.
Petrolio in leggero calo, prezzi in via di stabilizzazione
Prezzi del greggio in lieve calo sul fronte energetico, con la stabilizzazione del petrolio Wti in area 83,50 e il Brent in area 88. «Pesano in questo momento i timori di riduzione della domanda - sottolineano gli analisti di ActivTrades - considerata la contrazione dell’attività economica nel Vecchio Continente, nel quale aleggia lo spettro della recessione, alimentata pure dalle questioni geopolitiche relative ai conflitti in atto in Ucraina e in Israele».
Per quanto riguarda le scorte del petrolio negli Stati Uniti, la scorsa settimana sono aumentate, mentre era atteso un dato invariato. Registrato un rialzo di 1,372 milioni di barili a 421,12 milioni di unità, secondo i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia. Gli stock di benzina sono aumentati di 0,156 milioni di barili a 223,457 milioni di barili, contro attese per un ribasso di 0,3 milioni. Le scorte di distillati, che includono il combustibile da riscaldamento, hanno registrato un ribasso di 1,686 milioni di barili a 112,087 milioni di barili, contro stime per un ribasso di 1,1 milioni di barili. L’utilizzo della capacità degli impianti è diminuito di 0,5 punti percentuali all’85,6%, con le attese all’86,6%. Dopo il dato, il petrolio Wti ha aumentato le perdite: -0,86% a 83,02 dollari al barile.
Euro debole contro il dollaro
Si conferma debole la divisa unica europea contro il dollaro, dopo i dati della vigilia sul Pmi che hanno ridato forza al biglietto verde. Qualche spunto positivo per l'euro è arrivato dai numeri dell'Ifo tedesco che ha sorpreso al rialzo, ma il cambio resta nel trading range sotto 1,06 dollari.
Record di rendimento del BTp short term
Il BTp short term ritocca il nuovo record di rendimento nell'asta odierna in cui il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi del titolo biennale oltre a 1,5 miliardi di BTp indicizzati all’inflazione dell’area euro. Nel dettaglio, il Tesoro ha collocato la settima tranche del BTp short term con scadenza 29/09/2025 con un rendimento lordo al 3,99%, in crescita di 2 punti base rispetto all’asta precedente, segnando il nuovo record per questo titolo dal suo lancio (2021). La domanda è stata di 3,95 miliardi per un rapporto di copertura di 1,58.
Piazzata anche la settima tranche del BTp-i scadenza 15/05/2029 per 1,5 miliardi di euro, con un rendimento lordo al 2,24%, in crescita di 19 punti base rispetto al precedente collocamento. Le richieste sono state pari a 2,31 miliardi per un rapporto di copertura di 1,55.
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