La settimana nera delle banche scuote Milano: Piazza Affari (-1,1%) la peggiore in Europa
I listini, dopo i recuperi registrati nelle ultime due giornate, scontano la resistenza dell'inflazione negli Stati Uniti. A Milano giù Stellantis per le incertezze legate ai rinnovi contrattuali negli Usa. Fiacca Tim. Risale il dollaro, sterlina in rialzo dopo Pil inglese
di Paolo Paronetto
Le ultime da Radiocor
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Finale di settimana in rosso per le Borse europee . L'umore già incerto degli investitori per le performance dei listini asiatici (-0,8% Hong Kong e -2% Shanghai), tra l'andamento dell'economia cinese e i guai del gigante dell'immobiliare Country Garden, è peggiorato con i dati americani di luglio sui prezzi alla produzione cresciuti leggermente oltre le attese. Il +0,3% registrato a luglio (+0,2% core), pur non rappresentando una sorpresa clamorosa, conferma la difficoltà di far rientrare l'inflazione nonostante le mosse a ripetizione delle banche centrali.
Tutti i principali indici azionari hanno toccato i minimi dopo la pubblicazione delle statistiche americane per poi chiudere poco distanti da quei livelli. Amsterdam è stata la più penalizzata (AEX) insieme a Parigi (CAC 40) e Londra (FT-SE 100), complice la risalita della sterlina dopo il Pil inglese oltre le previsioni. Piazza Affari ha ceduto l'1% nell'indice FTSE MIB. Brillante Saipem grazie ai nuovi contratti da 700 milioni di dollari, male Stellantis sul timore che il confronto con i sindacati americani porterà ad aumenti salari ed a un aggravio dei costi.
Nell'intera settimana Piazza Affari è stata la più penalizzata in Europa complice il tonfo di martedì 8 agosto seguito all'annuncio del governo della nuova tassa sull'incremento del margine di interesse degli istituti di credito: il bilancio dell'ottava è di 1,1%.
Wall Street contrastata, +0,3% prezzi alla produzione Usa
Dopo una partenza in calo Wall Street chiude contrastata. Il Dow Jones guadagna lo 0,30% a 35.281,47 punti, mentre il Nasdaq cede lo lo 0,68% a 143.644,85 punti e lo S&P 500 lascia siul terreno lo 0,10% a 4464,18 punti. A luglio, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente, contro attese per un +0,2%. Si è trattato del maggior aumento da gennaio. La componente "core" - quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali - è aumentata dello 0,2% rispetto al mese precedente, in linea con le attese. Rispetto a un anno prima, i prezzi sono aumentati dello 0,8%, in rialzo dallo 0,2% del mese precedente (rivisto dall'iniziale 0,1%). Il dato 'core' ha registrato un aumento del 2,7%, come a giugno. I prezzi al consumo - diffusi giovedì - hanno registrato un +3,2% a luglio rispetto a un anno prima, contro attese per un +3,3%, dopo il +3% del mese precedente. Il dato annuale non registrava un aumento dal giugno 2022. Il dato "core" e' cresciuto del 4,7%, dopo il +4,8% di giugno, contro il +4,8% delle attese, ma ancora lontano dal 2%, che e' l'obiettivo della Fed; di positivo c'é che, per il secondo mese consecutivo, il dato "core" e' cresciuto mensilmente solo dello 0,2%, come non avveniva da oltre due anni. Cambiano poco, al momento, le aspettative sulla prossima riunione della Fed, ancora distante più di un mese: secondo il FedWatch Tool di Cme Group, c'e' il 90,5% di possibilità che la Banca centrale statunitense decida di tenere i tassi d'interesse fermi al 5,25%-5,5%; il giorno prima, era all'86%.
Cala la fiducia dei consumatori statunitensi
Ad agosto, gli statunitensi si stanno dimostrando meno ottimisti sull'economia rispetto al mese precedente. L'indice preliminare sulla fiducia redatto mensilmente dall'Università del Michigan è stato pari a 71,2 punti, dopo i 71,6 registrati alla fine di luglio; le attese erano per un rialzo a 71,7 punti
In evidenza Tim e Saipem, recuperano le banche
A Milano Saipem è stata la prima della classe nella giornata di venerdì: con i nuovi contratti gli ordini ottenuti da inizio anno salgono a quota 10 miliardi e potrebbero portare a revisioni al rialzo delle stime sul 2024, dicono gli analisti. Tra le banche in evidenza Bper, Banca Mps e Banco Bpm.Vendite invece su Stellantis, che risente dell'incertezza legata alle trattative per i rinnovi contrattuali negli Stati Uniti. Giù Diasorin e Iveco Group. In calo Unipol nel giorno della pubblicazione dei conti semestrali, fiacca Telecom Italia dopo la firma del memorandum of understanding tra il Mef e Kkr per l'offerta sulla rete. Il primo azionista di Telecom, Vivendi, ha accolto l'accordo come una notizia positiva e chiede un dialogo serio per arrivare a una soluzione del riassetto del gruppo.
Tra i principali titoli europei, Ubs si mette in evidenza alla Borsa di Zurigo dopo la rinuncia alla garanzie pubbliche sull'acquisizione Credit Suisse. Decisione che rassicura sulle condizioni degli asset del colosso elvetico.
Vendite su titoli Stato in Europa, salgono rendimenti BTp
Sull'obbligazionario, poco mosso lo spread tra BTp e Bund ma i rendimenti dei titoli di Stato a valle della pubblicazione dei prezzi alla produzione americani. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il titolo tedesco di pari durata ha chiuso a 163 punti, uno in più rispetto al closing di giovedì. Più deciso il movimento del rendimento del BTp decennale benchmark che ha chiuso al 4,25%, dal 4,14% del finale di giovedì (4,19% in apertura).
Euro perde quota: sotto 1,10 dollari, forte la sterlina
Sul mercato valutario, l'euro scivola a 1,0975 dollari nell'ambito di una generale risalita del biglietto americano dopo i dati sull'inflazione. In rafforzamento la sterlina, che passa di mano a 0,8647 per un euro. Si è invece esaurita dopo i dati Usa la spinta della moneta britannica verso la valuta americana. In lieve rialzo il prezzo del petrolio: il contratto consegna ottobre sul Brent sale a 87 dollari al barile e quello scadenza settembre sul Wti guadagna a 83,25 dollari. In calo il prezzo del gas naturale ad Amsterdam: -1% a 36,7 euro al megawattora.
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