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Lagarde frena le Borse europee, Wall Street in rally

Settimana fiacca per i listini del Vecchio Continente, complice l'alta tensione in Medio Oriente, la stagione delle trimestrali segnata da alti e bassi e i messaggi delle ultime ore da parte dei banchieri centrali, che hanno chiarito come il percorso contro l’inflazione non sia ancora concluso

di Enrico Miele

Aggiornato il 10 novembre 2023, ore 20:05

La Borsa, gli indici del 10 novembre 2023

5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - I dubbi sulla fine della stretta monetaria tengono in ansia le Borse europee che chiudono in “rosso” l’ultima seduta della settimana pur recuperando sul finale in scia a Wall Street. A chiarire come il percorso delle Banche centrali contro l’inflazione non sia ancora concluso è stato alla vigilia Jerome Powell (Fed), che ha lasciato la porta aperta a ulteriori ritocchi al costo del denaro, seguito a stretto giro da Christine Lagarde (Bce) convinta che i tassi al 4% «abbastanza a lungo» domeranno l’inflazione, spegnendo così le speranze di chi si attendeva una rapida discesa. Indicazioni che si sommano alla debolezza dei dati macro emersi in Uk e in Italia, mentre in Europa ancora non c’è un accordo sul nuovo Patto di stabilità. Ma per Piazza Affari si è trattato di una giornata soprattutto di vigile attesa, visto che in serata è atteso il verdetto di Fitch sul rating del nostro Paese. Nel frattempo, il FTSE MIB chiude sopra i minimi di seduta mentre fanno peggio Londra (FT-SE 100), Francoforte (DAX 30) e Parigi (CAC 40).

Settimana incolore a Milano (-0,6%), brillano Nexi e Bper

È quindi una settimana (6-10 novembre) decisamente fiacca per le Borse europee, complice l'alta tensione in Medio Oriente, la stagione delle trimestrali segnata da alti e bassi e, soprattutto, i messaggi delle ultime ore da parte di Jerome Powell (Fed) e Christine Lagarde (Bce) che hanno chiarito, pur con toni sfumati, che il percorso delle Banche centrali contro l’inflazione non è ancora concluso. Nella settimana che si è appena chiusa, la piazza finanziaria migliore è così quella di Madrid, che raccoglie lo 0,8%, seguita da Francoforte (+0,3%) e Parigi che si ferma sulla parità esatta. Va peggio, nel bilancio delle cinque sedute, a Londra (-0,8%) e Milano (-0,6%).

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Stringendo lo sguardo sui singoli titoli del Ftse Mib, la settimana registra sul podio dei migliori il trio composto da Nexi (+7,6%), al centro di scenari di risiko nel settore dei pagamenti digitali e reduce dalla conferma della guidance per l'intero 2023. Secondo e terzo gradino a pari merito per Bper e Banco Bpm (entrambe a +4,4%) spinte da una trimestrale sopra le attese del mercato in scia alle altre big del credito. In fondo al listino, infine, addio amaro a Piazza Affari per Cnh (-13,6%) che proprio in settimana ha ufficializzato il delisting da Milano per restare quotata solo negli Usa.

Wall Street accelera, Microsoft verso altra chiusura record

Accelerano gli indici a Wall Street, con i listini avviati verso una settimana positiva. L'economia statunitense, infatti, continua a mostrarsi solida, ma in queste ore si registra il quarto calo mensile consecutivo della fiducia dei consumatori (Università del Michigan), tra l'incertezza sui tassi d'interesse e le preoccupazioni per le tensioni geopolitiche, e da cui emergono anche rinnovati timori sull'inflazione. Alla vigilia, non a caso, si è interrotta la striscia migliore degli ultimi due anni per S&P 500 e Nasdaq, capaci di inanellare rispettivamente otto e nove rialzi consecutivi. Sull'azionario, il titolo di Nvidia sale del 2,6%, dopo che il Financial Times ha scritto che la società ha sviluppato tre nuovi chip per la Cina, con l'obiettivo di rispettare le nuove regole statunitensi sull'esportazione e garantire, al tempo stesso, la fornitura di tecnologia per l'intelligenza artificiale a un mercato in espansione. E proprio l'entusiasmo relativo all'intelligenza artificiale spinge il titolo di Microsoft, in rialzo del 2,2% e avviato verso la terza chiusura record nelle ultime quattro sedute e un rialzo di oltre il 4% in settimana, così come chiuderà la settimana in rialzo di oltre il 4% il titolo di Apple.

Il Dow Jones chiude in rialzo dell’1,15% a 34.283,50 punti, il Nasdaq avanza del 2,05% a 13.798,11 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,56% a 4.415,28 punti

Bene Leonardo, tengono le banche. Diageo affonda a Londra

Tornando ai titoli di Piazza Affari, Leonardo - Finmeccanica ha beneficiato della pubblicazione dei conti trimestrali e del giudizio positivo degli analisti. Debole invece Pirelli & C dopo il rinvio dell'aggiornamento del piano industriale a causa del contesto economico incerto. Vendite anche su Moncler, Cnh Industrial e Davide Campari. Tengono le banche, sostenute dalla prospettiva di tassi di interessi elevati per un periodo di tempo prolungato. Il settore è anche sotto i riflettori dopo la pubblicazione di una serie di trimestrali tutte superiori alle previsioni del mercato. Si mette in luce in particolare Generali, Eni e Banca Pop Er. Nel resto d'Europa il colosso degli alcolici Diageo affonda a Londra dopo il taglio della guidance sul 2023 a causa del rallentamento della performance in America Latina e nei Caraibi.

Buona domanda e rendimenti in calo nell'asta sui BTp

Il Tesoro, intanto, ha ottenuto una buona domanda e rendimenti in calo per l'odierna asta di BTp. Assegnata in particolare la settima tranche del BTp a 3 anni per 3 miliardi a fronte di una richiesta pari a 4,618 miliardi. Il rendimento è sceso di 18 centesimi attestandosi al 3,75 per cento. Collocata anche la quinta tranche del BTp a 7 anni: a fronte di richieste per 3,006 miliardi l'importo emesso è stato pari a 2 miliardi mentre il rendimento, in calo di 15 centesimi sull'asta del mese scorso, si è attestato al 4,21%. Collocata poi la decima tranche del BTp a 15 anni per 1,5 miliardi (richieste per 2,18 miliardi) con un rendimento lordo del 4,84% e la 26ma tranche del BTp a 15 anni off-the-run scadenza per 1,5 miliardi a fronte di una domanda pari a 2,445 miliardi, con un rendimento lordo del 4,07%.

Sul fronte macro, il Pil del Regno Unito non ha mostrato alcuna crescita nel terzo trimestre dopo un aumento dello 0,2% nel periodo precedente, mentre oggi sono attesi i dati sulla produzione industriale dell’Italia. L’agenzia Dbrs ha poi tagliato il rating della Cina a A da A (high) con trend stabile, notando che il «downgrade riflette la valutazione sul deterioramento di bilancio e sulle sfide di crescita strutturale che l’economia si trova ad affrontare. Dbrs ritiene che la debolezza del settore immobiliare, l’invecchiamento demografico e le elevate tensioni con gli Stati Uniti si tradurranno in una più bassa crescita economica nel medio termine».

Nel finale spread cala a 185 punti, rendimento al 4,56%

Si riduce lo spread tra i BTp e i Bund nella seconda parte di seduta sul secondario telematico Mts. Dopo l'avvio negativo in mattinata, la flessione dei corsi del reddito fisso si è allargata a tutto il comparto dei sovrani dell'Eurozona ed ha coinvolto anche i decennali tedeschi. Nel finale, quindi, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco si è ridotto a 185 punti base dai 187 dell'avvio (186 punti il closing della vigilia). Il rendimento del decennale italiano si attesta al 4,56% (dal 4,51% del closing precedente). Sul fronte dei cambi, l’euro debole a 1,0670 (da 1,0710 al closing precedente). La moneta unica vale anche 161,67 yen (161,76), mentre il cambio tra il biglietto verde e la divisa nipponica si attesta a 151,49 (151,01). In calo il gas sui 46,5 euro al MWh (-3,4%) mentre corre il petrolio: il future gennaio sul Wti scambia a 77 dollari al barile (+1,7%) e l'analoga consegna del Brent a 81,3 dollari (+1,6 per cento).

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