Borse, Europa chiude fiacca, a Milano (-1,3%) Mps innesca realizzi sulle banche
Gli investitori fanno i conti con le scelte della Fed, la cui stretta monetaria si avvia alla conclusione grazie al calo dell’inflazione. Attesi i verbali dell'ultima riunione del Fomc. Euro stabile a 1,09 dollari, rallenta il petrolio. Spread sui 176 punti
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Si esaurisce l’effetto Moody’s su Piazza Affari che termina in calo dell'1,31% a 29.153 punti, la peggiore in Europa, con il tonfo di Banca Mps dopo la cessione del 25% del capitale finalizzata dal Mef. A prevalere sui mercati del Vecchio Continente è la cautela, con gli occhi sempre rivolti alla politica monetaria, visti i recenti toni da ‘falco’ del numero uno della Fed Powell, mentre la presidente della Bce Christine Lagarde, intervenuta a Berlino, ha annunciato che, dopo la corsa dei tassi, l'istituto apre ora una fase «attenta e concentrata», con «attenzione alle diverse forze che condizionano inflazione», sottolineando che c'è «ancora strada da fare» e pertanto di «non affrettare conclusioni». Gli investitori attendono in serata la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della banca centrale americana, per limare le previsioni sulle tempistiche della fine della stretta. Un primo taglio dei tassi d’interesse a maggio viene ora ritenuto probabile al 47%, sulla base dei future sui Fed Funds, mentre c’è chi scommette già su marzo.
Tra i comparti a livello continentale, spiccano alimentare (con il sottoindice Stoxx 600 di settore a +0,66%), vendita al dettaglio e costruzioni (+0,6%); fiacche auto (-1,5%) e viaggi (-1%). Segno meno anche il CAC 40 di Parigi, il FT-SE 100 di Londra, l’AEX di Amsterdam e l’IBEX 35 di Madrid. Sulla parità il DAX 30 di Francoforte.
Wall Street in calo, attesa per verbali Fed e conti Nvidia
In lieve calo Wall Street in una giornata incentrata sulle trimestrali del settore retail e di Nvidia, sui dati sulle vendite di case e sui verbali dell'ultima riunione della Fed, quando i banchieri confermarono i tassi al 5,25%-5,5%. Il Dow Jones perde lo 0,17% a 35.092,56 punti, il Nasdaq lascia lo 0,59% a 14.201,76 punti, mentre lo S&P 500 registra un calo dello 0,19% a 4.538,89 punti. L'attenzione resta sul settore tech e sulla saga Microsoft/OpenAI, con al centro Sam Altman, licenziato dalla start-up e subito assunto dal gigante di Redmond; una mossa che, alla vigilia, ha garantito al titolo di Microsoft un rialzo di oltre il 2% e l'ennesima chiusura record delle ultime due settimane. Dopo la chiusura dei mercati, attesa per la pubblicazione della trimestrale di Nvidia, una delle società che maggiormente sta beneficiando del boom dell'intelligenza artificiale, dall'inizio dell'anno, il titolo ha guadagnato finora il 245%.
A Piazza Affari giù le banche con Mps
Sull’azionario milanese, a dominare la scena è Banca Mps: la quotazione dell’istituto, che in avvio non ha fatto prezzo, si è poi allineata al prezzo fissato dal ministero (pari a 2,92 euro), per chiudere la seduta da fanalino di coda del listino a 2,828 euro. Mentre si cerca di capire chi siano i nuovi soci, gli investitori aspettano di vedere quando il Tesoro uscirà definitivamente dal capitale (ne detiene ancora il 64,23%) o se al contrario terrà l’attuale quota (pari al 39,23%) per costruire un eventuale terzo polo bancario; intanto, riprendono vigore le ipotesi di risiko bancario, finora tutte smentite. A tallonare il titolo della banca senese ci sono infatti Banca Pop Er e Banco Bpm, appesantita anche dal downgrade di Deutsche Bank (a ‘hold’ da ‘buy’): si tratta dei due istituti che in passato sono spesso stati sotto la lente per possibili operazioni di M&A con Rocca Salimbeni. In un Ftse Mib prevalentemente “in rosso”, si salvano Recordati, Nexi e Terna.
Euro resta a 1,09 dollari. Poco mossi gas e petrolio
Sul valutario, prosegue la debolezza del dollaro, ancora sui minimi da due mesi, sul buon esito dell’asta sul treasury a 20 anni di lunedì, dopo la scarsa domanda su quella precedente del titolo a 30 anni. Così l'euro si attesta a 1,0928 dollari (1,0943 nel closing precedente); al contrario si apprezza lo yen, con il rapporto euro/yen a 161,68 (da 162,306). Frena il prezzo del petrolio, in lieve calo dopo il rimbalzo delle ultime settimane, in attesa della riunione dell’OPEC+ di domenica. Il future gennaio sul Wti si attesta a 77,29 dollari al barile (-0,69%) e l'analoga consegna sul Brent a 81,77 dollari (-0,66%). In flessione il gas naturale ad Amsterdam a 44,06 euro al megawattora (-3,8%).
Chiusura in leggero rialzo per lo spread tra BTp e Bund, al termine di un’altra giornata non particolarmente movimentata sulla curva dei rendimenti euro. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco si è attestato a 176 punti base dai 173 punti base della chiusura di ieri (come questa mattina in avvio). In lieve calo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato un’ultima posizione al 4,31% dal 4,34% del finale della vigilia.
In Cina salgono le obbligazioni dei fondi immobiliari
Le obbligazioni e le azioni dei fondi immobiliari cinesi hanno guadagnato dopo che le autorità della Repubblica popolare hanno iniziato a redigere una lista di 50 imprese immobiliari che potranno beneficiare di finanziamenti. Si tratta dell’ultima mossa di Pechino per sostenere il settore immobiliare in difficoltà. L’indice dei costruttori cinesi ha guadagnato fino al 7,6% nelle prime contrattazioni, registrando il maggior incremento da settembre. Sunac China Holdings ha registrato un balzo del 27%, guidando i guadagni del settore, mentre Seazen Group Ltd. e Agile Group Holdings Ltd. sono saliti di oltre il 10% ciascuno. La cosiddetta white list potrebbe contribuire ad alleviare i timori di un ulteriore contagio nel settore immobiliare cinese, dove anche i costruttori sostenuti dallo Stato non sono stati immuni da problemi di finanziamento. Potrebbe anche rispondere alle preoccupazioni di lunga data degli investitori circa le condizioni di finanziamento meno favorevoli per i costruttori privati.
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