Borse, il test delle trimestrali è negativo. A ottobre sarà un bilancio pesante
Settimana fiacca per l'Europa, -0,3% Ftse Mib nell'ottava, saldo mensile a -3,4%. Spread scende sotto i 200. A Piazza Affari ko Moncler dopo i conti, rimbalzo per Saipem. Wall Street contrastata con l'inflazione Pce cresciuta a settembre a +3,4% annuale, in linea con le stime, mentre cala la componente 'core' a +3,7%, ai minimi da due anni
di Stefania Blasioli e Andrea Fontana
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5' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Finale di settimana negativo per le Borse europee : nonostante la vivacità delle piazze asiatiche e l'inflazione Pce di settembre confortante in chiave Fed, sono state per lo più alcune trimestrali (Sanofi su tutte ma anche NatWest e Remy Cointreau) a orientare ancora al ribasso l'umore degli operatori. «Il pessimismo continua a prevalere per gli investitori azionari dell'Ue, principalmente appesantito dalla deludente stagione degli utili e dalle continue preoccupazioni geopolitiche» sottolineano gli analisti di ActivTrades. Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni a -0,8%, dopo aver toccato anche un minimo a -1%, e la performance ha portato in negativo il bilancio settimanale del FTSE MIB. Parigi è stata la peggiore (CAC 40) con il ko di Sanofi-Aventis . A Francoforte (DAX 40) vendite sul comparto auto e sull'aerospaziale.
Settimana fiacca per l'Europa, ottobre verso bilancio pesante
Settimana complessivamente fiacca per le Borse europee che si apprestano ad archiviare un ottobre pesante sotto il profilo della performance. In una ottava segnata dalle trimestrali e a cui la Bce non ha fornito particolare supporto agli indici, Piazza Affari è arretrata dello 0,3% mentre Parigi e Londra sono state le peggiori cedendo oltre un punto percentuale. Auto e sanità i comparti più colpiti dalle vendite. Sul listino milanese sono state le banche a tenere il Ftse Mib vicino all'equilibrio (+4,3% Unicredit, la migliore) ma anche il mondo dell'energia, con A2a e Erg in particolare, si è ben comportato. Da dimenticare l'ottava di Nexi (-19%) complice il crollo della concorrente Worldline.A due sedute dalla conclusione, il bilancio di ottobre è molto negativo per i listini azionari del Vecchio Continente: -3,4% Milano, perdite tra il 4% e il 5% per Londra, Parigi e Francoforte, -5,2% per Madrid.
Rimbalzo Saipem, tonfo Moncler dopo dati sui ricavi
A Milano pesante Moncler per le indicazioni di un andamento debole delle vendite a settembre e ottobre. Dietrofront di Stmicroelectronics che aveva ben reagito alla trimestrale, ancora in calo Stellantis. Riscatto per Saipem, all'indomani delle vendite a sorpresa dopo la trimestrale, bene i bancari a cominciare da Unicredit nel giorno dell'ok dell'assemblea alla nuova tranche del programma di acquisto di azioni proprie per 2,5 miliardi. Positive anche Finecobank e Banca Mps, mentre Eni ha progressivamente perso lo slancio derivante dal miglioramento della guidance sul risultato operativo (stimato a circa 14 miliardi di euro a livello adjusted). Ancora in calo Mediobanca alla vigilia dell'assemblea degli azionisti con il confronto per il rinnovo del board tra la lista presentata dal cda e quella di Delfin. Telecom Italia è rimasta intorno ai minimi dell'anno a pochi giorni dalle riunioni del consiglio di amministrazione per esaminare l'offerta di Kkr sulla rete. Dall'altra parte del listino vendite su Amplifon e su Nexi. Fuori dal paniere delle 40 big, in rialzo le azioni di risparmio di Edison Rsp dopo che la società ha rivisto al rialzo le stime dell'ebitda 2023 a valle della trimestrale.
Spread in calo a 197 punti, rendimento decennale al 4,81%
Chiusura in flessione per lo spread tra BTp e Bund dopo la decisione di giovedì della Bce che ha interrotto la stretta sui tassi dopo dieci rialzi consecutivi. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari durata tedesco si è attestato a 197 punti, tre in meno rispetto al closing della seduta precedente. In discesa anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha terminato gli scambi al 4,81%, dal 4,85% del riferimento della vigilia.
Wall Street contrastata con occhi su dati macro e trimestrali
Prosegue contrastata la seduta a Wall Street, mentre prova a scrollarsi la chiusura negativa di giovedì grazie anche ai dati economici sulle spese dei consumatori e sull'inflazione PCE e ai risultati di Amazon. Secondo il rapporto del Dipartimento del Commercio l'inflazione ha leggermente accelerato a settembre, ma la spesa dei consumatori è stata ancora più forte del previsto. Nonostante la ripresa dei prezzi, la spesa personale ha mantenuto il passo, con un aumento dello 0,7%, migliore dello 0,5% previsto. Il reddito personale è aumentato dello 0,3%, un decimo di punto percentuale al di sotto della stima. La Fed si concentra maggiormente sull’inflazione core nella convinzione che fornisca un’istantanea migliore della direzione dei prezzi nel lungo termine e del comportamento dei consumatori. Il PCE core ha raggiunto il picco intorno al 5,6% all’inizio del 2022 e da allora ha registrato un trend prevalentemente al ribasso, sebbene sia ancora al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Fed. Tra i dati di oggi attesa anche la fiducia dei consumatori redatta dall'Università del Michigan. A spingere gli indici è anche il dato sulla produzione industriale in Cina cresciuto dell'11,9%, più forte del previsto. Gli investitori valutano anche i risvolti della crisi internazionale che si sta giocando sul fronte mediorientale.
Usa: inflazione Pce settembre a +3,4% anno, come da stime
L'inflazione negli Stati Uniti ha leggermente accelerato il passo anche a settembre. La misura preferita dalla Federal Reserve per calcolarla, il dato Pce (personal consumption expenditures price index), è aumentata dello 0,4% rispetto al mese precedente ed è cresciuta del 3,4% rispetto a un anno prima, ma meno del 3,5% di agosto. La componente "core" del dato, depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente, quando aveva registrato un +0,1% e del 3,7% rispetto a un anno prima, meno del +3,9% registrato in agosto. Il valore Pce è contenuto nel dato diffuso dal dipartimento del Commercio relativo ai redditi personali e alle spese ai consumi.
Amazon ricavi sopra stime, utili triplicati
Ricavi e utili sopra le attese per Amazon, nel terzo trimestre, e titolo in rialzo del 5,3% nell'after-hours a Wall Street. Il colosso dell'e-commerce ha registrato un utile per azione di 94 centesimi su ricavi di 143,1 miliardi di dollari, contro stime per 58 centesimi su 141,4 miliardi. L'utile netto è più che triplicato a 9,9 miliardi, dai 2,9 miliardi di un anno prima. Lievemente sotto le attese i ricavi di Amazon Web Services (23,1 miliardi contro i 23,2 miliardi del consensus), mentre la pubblicità ha garantito 12,1 miliardi, contro gli 11,6 miliardi delle stime. Nel quarto trimestre, Amazon prevede ricavi in crescita a 160-167 miliardi, con gli analisti che prevedono un dato a 166,6 miliardi. Nel terzo trimestre, i ricavi sono aumentati del 13%, segno che gli affari stanno vivendo un'accelerata dopo un 2022 difficile.
Rimbalza il petrolio. Stabile euro/dollaro a 1,059
Prosegue l’andamento volatile del petrolio, condizionato da una parte dal flusso di notizie in arrivo dal Medio Oriente, dall’altra dai fondamentali che mostrano indicazioni di debolezza della domanda. Le quotazioni sono rimbalzate dopo l'attacco degli Usa a due strutture in Siria collegate all’Iran, che ha iniziato esercitazioni militari e avvertito che gli Stati Uniti non resterebbero immuni qualora il conflitto si allargasse. In rialzo anche il gas naturale scambiato ad Amsterdam. Sul valutario, il biglietto verde è stabile: l’euro vale 1,059 dollari (1,055 in avvio, da 1,057 giovedì in chiusura).
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