Borse in ordine sparso, Wall Street aspetta Apple. A Milano Campari ko con Ceo in uscita
Occhi puntati sulle decisioni della Bce di giovedì e sui numeri sull’inflazione americana, gli ultimi prima del verdetto della Federal Reserve sui tassi. Wall Street in rosso con Oracle pesante. attesa per l'Apple-Day. Corre il petrolio: Brent supera i 92 dollari al barile
Le ultime da Radiocor
E20: indice Pmi manifatturiero in rialzo a 44,2 a novembre (RCO)
Germania: indice Pmi manifatturiero risale a 42,6 a novembre (RCO)
Francia: indice Pmi manifatturiero in lieve rialzo a 42,9 a novembre (RCO)
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Borse europee con gli indici contrastati che chiudono la giornata senza allontanarsi troppo dalla parità. In una seduta in cui i dati macro non sono bastati a dare una direzione al mercato (l'indice Zew tedesco è passato da -12,3 a -11,4 punti, in Spagna l'inflazione è stata confermata a +0,5% e nel Regno Unito la disoccupazione è salita al 4,3%), l'attenzione è già rivolta ai meeting della Bce, giovedì, e della Federal Reserve, la settimana prossima. L'Eurotower, finora votata a una strategia aggressiva, potrebbe optare per un temporaneo stop della stretta (gli analisti di Integrae Sim vedono al 60% la possibilità di una pausa, quelli di Pgim Fixed Income ritengono che «gli indicatori prospettici suggeriscono che una pausa in questo momento potrebbe essere prudente»). Il mercato considera invece estremamente probabile (90%) che la Federal Reserve tenga le bocce ferme, rimandando alle prossime riunioni eventuali nuove mosse.
In chiusura, sale dello 0,2% Milano (FTSE MIB), bene Londra (FT-SE 100) e Madrid (IBEX 35). Più indietro Parigi (CAC 40), Francoforte (DAX 40) e Amsterdam (AEX).
Wall Street in rosso con rincaro petrolio. Giù Oracle
Seduta in rosso a Wall Street, a causa del rialzo del prezzo del petrolio e del forte calo di Oracle (-12%), che pesa su molti titoli tech. Gli esperti danno ormai per certo che la Federal Reserve, la prossima settimana, deciderà di mantenere invariati i tassi d'interesse ma quello che succederà dopo, a partire dalla riunione di novembre, dipenderà soprattutto dai prossimi dati. Nelle ultime due settimane, è aumentato il timore di futuri rialzi dei tassi, visti la forza dell'economia statunitense e il rialzo del prezzo del petrolio.
Sale l'attesa per l'Apple-Day
L'attesa a Wall Street è anche per la presentazione chiave di Apple la società di maggior valore al mondo, che si appresta a svelare i suoi nuovi iPhone nel corso dell'atteso evento annuale di aggiornamento dei prodotti. Le azioni Apple sono andate male negli ultimi tempi sulla scia di guadagni trimestrali deludenti e dei timori che le restrizioni cinesi sull'uso degli iPhone negli uffici governativi possano minare le prospettive nel suo più grande mercato internazionale. Dal record di fine luglio, Apple ha perso quasi 300 miliardi di dollari di valore di mercato.
A Piazza Affari sale Stellantis, giù Campari
A Milano in coda al listino Campari che ha subito l'addio del ceo Kunze-Concewitz che lascerà ad aprile 2024, dopo 18 anni, ma resterà in cda. Il titolo è arrivato a perdere oltre il 5% e poi ha chiuso in calo del 4,22%. Matteo Fantacchiotti, managing director business unit Asia-Pacific sarà nuovo ceo. In rialzo e in testa al Ftse Mib Stellantis (+2,6%): secondo il Detroit News nella notte sarebbe stato raggiunto un accordo di massima tra Stellantis e il sindacato su alcuni punti chiave della trattativa (salute e sicurezza) e la casa automobilistica sarebbe pronta a presentare una nuova proposta di contratto prima di giovedì. Tra le banche, bene Bper Banca (+1,64%) e Banco Bpm (+1,63%), più deboli le altre e in coda Mps (-0,9%). Ben impostate le utility, in ordine sparso gli industriali, mentre Tim sale dello 0,7%: secondo Il Sole 24 ore, Tim e Open Fiber sono pronte a siglare un accordo per la fornitura di infrastruttura nelle aree grigie, simile a quello già raggiunto sulle aree bianche.
Petrolio in salita sui massimi da 10 mesi, Brent oltre i 92 dlr
Torna a salire con forza il prezzo del petrolio con il Brent che ha superato i 92 dollari al barile, dopo che l'Opec ha confermato le previsioni sulla domanda di greggio citando la resilienza dell'economia e dopo la conferma dei tagli alla produzioni dei Paesi membri dell'Opec+. Il cartello dei produttori ha indicato nel suo rapporto mensile di prevedere che la domanda di petrolio nel 2023 aumenterà di 2,4 milioni di barili al giorno, cifra che scenderà a 2,2 milioni di barili al giorno nel 2024. Entrambe le stime sono invariate rispetto al rapporto di luglio. I contratti del gas naturale scambiati ad Amsterdam sono in lieve calo..
Dollaro torna a rafforzarsi in attesa dell'inflazione Usa
Sul valutario, il dollaro torna a salire dopo le perdite accumulate nella notte e alla vigilia del dato chiave sull'inflazione negli Stati Uniti. L’inflazione generale è attesa con un incremento del 3.6% su base annua per il dato generale (rispetto al +3.2% precedente) mentre il dato core, sempre su base annua, è atteso a +4.3% (rispetto al +4.7% precedente). «Numeri che potrebbero spostare le price action anche se poi bisognerà aspettare la decisione della Fed di mercoledì prossimo», dicono gli analisti di ActivTrades.
Spread con Bund stabile a 175 punti, rendimento al 4,39%
Chiusura stabile per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si e' attestato a 175 punti, lo stesso valore del closing di ieri. Chiusura su livelli invariati anche per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato gli scambi al 4,39%, stabile rispetto al riferimento della vigilia.
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