Borse, chiusura di settimana in volata per l'Europa. A Milano (+1,3%) riscossa delle utility
Gli investitori scommettono che sia presto trovato un accordo sul tetto al debito Usa. Rimane tuttavia il rebus sulle mosse delle banche centrali, con la Bce che potrebbe alzare ancora i tassi per combattere l'inflazione
di Eleonora Micheli
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Settimana positiva per le Borse europee: Francoforte ha registrato la performance migliore, salendo del 2,4%. Parigi, inoltre, ha registrato un progresso dell’1,2%, Madrid dello 0,2%. E’ rimasta al palo Londra. Milano è salita in cinque sedute dello 0,6%. Il bilancio è positivo anche per gli indici americani, soprattutto per il Nasdaq, nonostante i continui stop and go nei negoziati sul tetto al debito pubblico Usa. Dopo la performance dell’ultima ottava, Francoforte è diventata la prima in classifica in quanto a bilancio da inizio anno, registrando un progresso del 17%. In seconda posizione c'è Milano (16,1%), in terza Parigi (15,9%). Londra è la peggiore, con un guadagno solamente del 4,1%.
Il settore tecnologico ha tirato la volata, svettando con un +5%, seguito dal comparto dei Viaggi (+3,2%) e da quello delle auto (+2,8%). Ha invece fatto male il settore Retail (-1,5%) e quello delle tlc (-0,8%).
Anche a Piazza Affari Stmicroelectronics ha registrato il maggior rialzo settimanale, con un +6,7%. Si sono inoltre distinte le Interpump Group (+5,2%), spinte anche dall’acquisizione effettuata in Nuova Zelanda. Hanno fatto bene anche Iveco Group (+3,9%), Saipem (+3,6%) e Mediobanca (+3,4%). Quest’ultima mentre è scattato il conto alla rovescia per la presentazione del piano industriale, in calendario mercoledì prossimo. Hanno invece perso quota leAmplifon (-5%), le Moncler (-3,5%), le A2a (-3,1%), le Italgas (-3,1%) e le Diasorin (-3%).
A livello europeo sono corse le Asml (+7,9%) e le Infineon (+6,5%), mentre hanno perso quota le Vanovia (-4%) e le Adidas (-3,5%).
Quanto alla seduta di venerdì, le Borse europee hanno chiuso in rialzo. Del resto negli States sembra che si apra la possibilità di un accordo sul tetto al debito: lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha detto di essere "ottimista" e che la soluzione potrebbe essere trovata la prossima settimana. Rimane tuttavia il rebus sulle mosse delle banche centrali, con la Federal Reserve che sembrerebbe intenzionata a prendersi una pausa di riflessione sulla marcia al rialzo dei tassi e la Banca centrale europea che al contrario potrebbe ancora stringere la cinghia, in modo che l’inflazione tenda di nuovo al 2%, come evidenziato dal Bollettino mensile dell’istituto pubblicato oggi. Il Ftse Mib ha chiuso in progresso dell'1%; Lo spread è sceso a 182 punti (da 186) e il rendimento dei Btp a dieci anni si è portato i al 4,25% (dal 4,3%). Intanto i riflettori sono tutti puntati alle notizie che emergeranno dal G7 di Hiroshima, al quale partecipa la premier Giorgia Meloni e dove, a sorpresa, è arrivato anche il presidente ucraino Volodymir Zelensky.
Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,33% a 33.426,43 punti, il Nasdaq cede lo 0,24% a 12.657,90 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,14% a 4.191,86 punti
Borse in attesa accordo su debito Usa e mosse banche centrali
Gli investitori sono tornati a scommettere che la prossima settimana sia raggiunto un accordo sul tetto al debito pubblico americano, scongiurando dunque un default che altrimenti, come ha detto il presidente Joe Biden, sarebbe «catastrofico». I tassi dei titoli di stato, intanto, sono in calo sia quelli americani, sia quelli europei, dopo i rialzi delle ultime sedute. Gli investitori, però, si interrogano sulle mosse delle banche centrali. La Fed, come ha detto più volte il presidente Jerome Powell, potrebbe prendersi una pausa di riflessione dopo dieci rialzi consecutivi dei tassi. Anche oggi il banchiere ha spiegato che «i tassi d'interesse potrebbero non crescere quanto dovuto, a causa della crisi bancaria». D'altra parte alcuni membri del Fomc, il braccio operativo della Fed, sarebbero propensi a nuovi ritocchi: Lorie Logan (presidente della Fed di D consallas) e James Bullard (presidente della Fed di St. Louis) preferirebbero nuove strette per combattere l'inflazione, che rimane elevata. Sul fronte europeo, il Bollettino della Bce ha parlato chiaro: «le decisioni future del consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario». La Bce ha comunque dato un messaggio di ottimismo mettendo in conto per il secondo trimestre del 2023 «la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata».
Le utility rialzano la testa, scatta Interpump
A Piazza Affari il calo dei tassi di interesse sui titoli di stato ha di nuovo favorito gli acquisti sulle utility, che invece avevano frenato la vigilia proprio a seguito dell'impennata dei tassi. Hera (+3%) è stata la migliore, ma hanno fatto bene anche A2a (+2,28%), Enel (+1,89%), oltre che Snam Rete Gas (+2%) e Terna (+1,5%). Interpump Group è stata premiata dopo l'operazione annunciata in Nuova Zelanda. In particolare l'azienda ha rilevato per circa 30 milioni di euro il 100% di Waikato, società che opera da oltre 50 anni nel settore dei prodotti per la mungitura meccanizzata. Gli analisti hanno apprezzato la mossa visto che diversifica il business di Interpump, cercando di ridurre la sua ciclicità. Si sono inoltre distinte le Telecom Italia (+2,2%), beneficiando delle indiscrezioni di stampa mentre circolano indiscrezioni di stampa su un possibile coinvolgimento di F2i, interessato a Netco.
Frenano le banche, vola Digital360 in vista dell'opa
Cnh Industrial ha guadagnato lo 0,7%, sotto i massimi di giornata, quando era arrivata a salire di oltre il 3% sulla spinta della performance della concorrente americana Deere & Co., in buon rialzo a Wall Street, dopo la pubblicazione di utili e ricavi trimestrali sopra le attese. Nel dettaglio l'azienda ha messo a segno profitti netti per 2,86 miliardi di dollari, in rialzo del 42%, su ricavi cresciuti del 30% a 17,387 miliardi. Deere ha anche rivisto al rialzo le stime per fine anno. Hanno inoltre frenato le Saipem, che da un rialzo superiore al 3% hanno chiuso con un +1,58%. Del resto anche il valore del greggio ha invertito la rotta, indebolendosi. Gli analisti, comunque, hanno espresso giudizi positivi sulla società, dopo i due contratti offshore del valore complessivo di 850 milioni di dollari firmati nel Mar Nero e nel Mare del Nord. Il Ftse Mib è invece stato frenato dalla performance delle banche, tutte deboli. Nel dettaglio Banca Mps ha perso il 2%, Banco Bpm lo 0,66%,Unicredit lo 0,2%. Ha tuttavia fatto bene Intesa Sanpaolo (+1,13%). Tra le azioni a maggiore capitalizzazione, si sono distinte anche quelle di Banca Mediolanum, salendo di oltre il 2%.
Fuori dal paniere principale, Digital360 è volata dell'11% a 5,18 euro, valore prossimo a quello dell'opa (a 5,35 euro) che sarà lanciata nella seconda parte dell'anno.
Nel resto d'Europa Parigi ha guadagnato lo 0,61%, Francoforte lo 0,62%, Amsterdam lo 0,24%, Madrid lo 0,42% e Londra lo 0,19%.
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Euro stabile sopra 1,08 dollari. Debole il greggio
Sul valutario l’euro passa di mano a 1,0816 dollari (1,0829 ieri in chiusura) e a 148,78 yen (da 148,31). Il cambio dollaro/yen è a 137,53. E’ debole il petrolio: il future del Wti giugno cede lo 0,4% attestandosi a 71,57 dollari al barile. Il prezzo del gas scambiato ad Amsterdam, sceso ieri sotto quota 30 euro per la prima volta da giugno 2021, sale dell’1,39% a 30,2 euro al megawattora.
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