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Borsa, risale l’ottimismo ma operatori divisi sui nuovi rischi della crisi bancaria

Emerge anche uno spostamento verso l'alto delle attese per quanto riguarda lo spread alla luce del nuovo rialzo dei tassi e della prospettiva di vincoli più stringenti nella nuova versione del Patto di Stabilità e Crescita

di Corrado Poggi

I punti chiave

  • Cambi: per 38% operatori euro verso nuovi rialzi ma i pessimisti raddoppiano al 24%

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Torna a salire l’ottimismo degli operatori di borsa sulle prospettive dei mercati nei prossimi sei mesi. E’ quanto emerge dal sondaggio di aprile condotto da Assiom Forex fra i suoi associati in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor. Secondo la stragrande maggioranza degli operatori, infatti, gli indici manterranno le posizioni attuali o metteranno a segno ulteriori rialzi.

Nello specifico per il 38% degli operatori i mercati registreranno ulteriori rialzi che per il 5% saranno in doppia cifra. Un mese fa questa attesa di rialzi era condivisa solo dal 31% degli operatori con un 4% di super-ottimisti. Sale al contempo anche il campione di quanti si attendono mercati stabili, una definizione che contempla rialzi sia al rialzo che al ribasso del 3%: in aprile sono il 48% contro il 39% di un mese. Per l’86% degli operatori, dunque, i mercati rimarranno stabili o realizzeranno rialzi: un mese fa questo dato complessivo si era fermato al 70%. Scende drasticamente di conseguenza il peso statistico di quanti intravedono ribassi: Sono il 14% contro il 30% di marzo.

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«La fase di altalenante incertezza che ha caratterizzato lo scorso mese – spiega il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio - è ben rappresentata dai risultati del sondaggio. Le opinioni, infatti, sono variegate e a volte divergenti. Da una parte, la ripresa messa a segno dal settore finanziario a seguito delle operazioni straordinarie su alcuni istituti di credito negli Stati Uniti e sulla seconda banca svizzera sembrano aver assicurato un certo ottimismo per il prosieguo di un rialzo degli indici di Borsa per i prossimi sei mesi, dall’altro il perdurare di un livello elevato di inflazione sta costringendo la Bce a proseguire con la manovra di stretta monetaria».

Cambi: per 38% operatori euro verso nuovi rialzi, ma i pessimisti raddoppiano al 24%

Dopo i rialzi delle ultime settimane, il mercato dei cambi potrebbe ora registrare un riequilibrio dei rapporti di forze fra euro e dollaro. Torna infatti a crescere rispetto a un mese fa, addirittura raddoppiando dal 12% al 24%, la percentuale di quanti ritengono che la divisa comune potrebbe ora registrare una fase di ribassi dopo aver superato con decisione quota 1,10 sul dollaro. Sul fronte opposto rimane pressoché stabile (al 38% contro il 37% di un mese fa), la percentuale di quanti vedono nuovi guadagni dell’euro mentre scende sensibilmente, dal 51% al 38%, il campione di quanti puntano sua una stabilità del cross fra le due divise. Saranno determinanti con ogni probabilità le prossime mosse delle banche centrali in risposta all’andamento dell’inflazione. Nell’ultimo meeting sia la Bce che la Fed hanno optato per un rialzo di 25 punti base e legato le ulteriori mosse all’andamento dei dati macroeconomici.

Spread: operatori vedono risalita con stretta Bce e riforma Patto Stabilità

Stretta monetaria e prospettive di una riedizione con maggiori vincoli del patto di stabilità e crescita fanno sentire il loro impatto sulle prospettive del mercato dello spread. Il sondaggio fa infatti registrare un lieve spostamento verso l’alto delle attese. Se la maggioranza (il 57% contro il 62% di un mese fa) continua a vedere il differenziale navigare fra i 150 e i 200 punti nei prossimi sei mesi (oggi quota oscilla attorno ai 190 punti), sale invece dal 26% al 33% il campione di quanti reputano probabile uno sforamento duraturo di quota 200 punti che porti lo spread a navigare stabilmente fra i 200 e i 250 punti. Di converso si attesta al 10% la percentuale di quanti non escludono una discesa dello spread sotto i 150 punti. “Per quanto riguarda le previsioni sullo spread – spiega Mocio – i timori circa un rafforzamento del vincolo esterno sulle politiche economiche dell’Italia, così come previsto nella proposta della Commissione Europea in merito alla riforma del Patto di stabilità, si rifletterebbe nel maggior pessimismo espresso dagli intervistati relativamente all’andamento del differenziale. Infatti, sebbene per il 57% il valore dei prossimi sei mesi rimarrebbe sempre compreso tra 150 e 200 punti, aumenta la quota di coloro che ritengono più plausibile una forchetta compresa tra 200 e 250”.

Crisi bancaria: per 52% operatori rischi turbolenze non ancora finiti

Sono divise quasi equamente le opinioni degli operatori di borsa circa le possibilità che gli episodi di crisi bancaria siano ormai superati e che il comparto finanziario dell’Eurozona possa essere considerato al sicuro. Secondo il 52% degli operatori, infatti, sono ancora possibili contraccolpi specialmente se la stretta monetaria dovesse portare a una fase di recessione e conseguente svalutazione degli asset. Per il rimanente 48%, al contrario, non c’è stato il temuto effetto di contagio e le norme introdotte con Basilea III sui requisiti di capitalizzazione hanno permesso alle banche europee di far agilmente fronte alle turbolenze. “Il sondaggio registra opinioni divergenti tra chi ritiene che i rischi finanziari derivanti da tematiche di origine bancaria siano ormai alle spalle – spiega il presidente di Assiom Forex Massimo Mocio - e chi non esclude ancora possibili contraccolpi specialmente se la stretta monetaria dovesse portare ad una recessione ed una conseguente svalutazione degli asset”.


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