Rischio escalation in Medio Oriente non frena le Borse, a Milano crolla Tim. Spread sotto 200
Dopo la presentazione della Manovra lo spread BTp-Bund chiude in calo a 198 punti base dai 202 punti della chiusura di venerdì. In lieve aumento il rendimento del titolo decennale italiano al 4,76%. Frena il prezzo del gas dopo il rally
di Chiara Di Michele e Stefania Blasioli
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Auto Italia: +16,19% immatricolazioni novembre, +9,8% per Stellantis (RCO)
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L'alta tensione in Medio Oriente, con i timori per un'escalation del conflitto israelo-palestinese, non frena le Borse europee. A Milano le contrattazioni terminano in buon progresso, nonostante il tonfo di Telecom Italia. Bene le altre piazze del Vecchio Continente, sulla scia di un avvio positivo di Wall Street. Sorvegliato speciale per gli investitori resta l'inflazione con le future mosse delle banche centrali, mentre in settimana si attendono gli interventi di diversi funzionari della Fed (a partire dal presidente Powell, giovedì). Oltreoceano la settimana è segnata da un avvio promettente delle trimestrali dei colossi Usa ma, allo stesso tempo, dai timori per una maggiore volatilità, tra l'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro e l'instabilità sul mercato del petrolio. Sul fronte macroeconomico, in calendario martedì ci sono le vendite al dettaglio Usa di settembre mentre mercoledì sarà la volta del Pil cinese. In Italia, nel giorno del via libera del governo alla legge di Bilancio, lo spread tra Btp e Bund è torna sotto ai 200 punti (197,53).
Wall Street chiude in rialzo, entra nel vivo stagione trimestrali
Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dello 0,92% a 33.983,68 punti, il Nasdaq avanza dell’1,20% a 13.567,98 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,06% a 4.373,62 punti. Questa settimana, entra nel vivo la stagione delle trimestrali, con l'11% delle società presenti sullo S&P 500 che presenterà i conti. Tra i nomi più importanti, figurano Johnson & Johnson, Bank of America, Netflix e Tesla. La scorsa settimana, la stagione ha debuttato con i risultati positivi di JPMorgan Chase, Wells Fargo, Citigroup e UnitedHealth. Nonostante l'inizio promettente delle trimestrali, molti analisti temono una maggiore volatilità per la fine dell'anno, a causa dell'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro e del prezzo del petrolio, con l'inflazione poi che resta alta e il nuovo conflitto in Medio Oriente. Lo S&P 500 è reduce da due settimane in rialzo consecutive, con un guadagno, la scorsa settimana, dello 0,5%. Il Dow Jones Industrial Average ha guadagnato lo 0,8%. Il Nasdaq Composite ha perso circa lo 0,2% in settimana, con un calo dell'1,23% nella seduta di venerdì. A pesare, la scorsa settimana, sono stati i dati sull'inflazione, risultata più alta delle attese: a settembre, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,4% rispetto ad agosto, contro attese per un rialzo dello 0,3%. Il dato "core", ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, in linea con le attese. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +3,7%, contro attese per un +3,6%, dopo il +3,7% registrato anche ad agosto, il più alto in oltre un anno. Il dato "core" ha registrato un +4,1%, in linea con le attese, dopo il +4,3% di agosto. Pubblicati anche i dati sui prezzi alla produzione (Ppi): il dato annuale è salito dal 2% al 2,2%, il più alto in cinque mesi. Gli analisti attendono poi le prossime mosse della Federal Reserve, che sembra intenzionata, nella riunione tra due settimane, a non procedere con altri rialzi dei tassi d'interesse per combattere l'inflazione.
A Milano affonda Tim, giù anche Stellantis. Bene le banche
A Piazza Affari affonda Telecom Italia, dopo l'offerta vincolante arrivata dal fondo Kkr per la rete infrastrutturale accompagnata da una offerta non vincolante sulla società dei servizi internazionali Sparkle. In discesa Stellantis, su cui continua a pesare il rischio di scioperi e il negoziato con i lavoratori degli stabilimenti nordamericani. A sostenere gli scambi sul listino milanese, le banche, con Unicredit e Banca Pop Er in prima linea.
Bitcoin schizza sulle voci di un ok dalla Sec al primo Etf spot
Il bitcoin è in deciso rialzo e ha toccato di nuovo i 30.000 dollari, alla notizia che la Sec, ovvero l'autorità di controllo dei mercati finanziari, avrebbe autorizzato il primo Etf spot sul bitcoin, quello di iShares, controllata da BlackRock. Notizia data da alcuni dei principali siti specializzati in criptovalute, a partire da CoinTelegraph, ma non confermata ufficialmente. Inoltre altri esperti del settore, con fonti interne alla Sec e a BlackRock, come l'analista di Bloomberg James Seyffart, hanno affermato che la notizia non è vera e che la Sec starebbe ancora valutando la richiesta. La stessa Blackrock ha smentito l'indiscrezione.Nei mesi scorsi, diverse società hanno presentato richiesta per un Etf spot sul bitcoin. Un Etf (Exchange-traded fund) è uno strumento finanziario regolamentato, il cui prezzo replica il valore degli asset sottostanti, in questo caso il prezzo spot (di mercato) del bitcoin.
Inflazione italiana rallenta lievemente a settembre
Rallenta l'inflazione e il carrello della spesa. Secondo quanto certifica l'Istat, a settembre si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente. Rallentano in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della persona e della persona (da +9,4% a +8,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +6,9% a +6,6%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi - indica l'Istituto - rallenta ancora (da +4,8% a +4,6%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,0% registrato ad agosto a +4,8%).
Frena il prezzo del gas dopo il rally. Petrolio in lieve rialzo
Sul valutario, il cambio tra euro e dollaro sale a 1,0546 (1,0527 in avvio e 1,0499 in chiusura venerdi). L’euro vale anche 157,77 yen (157,47 in avvio). Il prezzo del petrolio, in lieve calo, resta sopra i 90 dollari al barile nel Brent dicembre. Gas naturale in calo ad Amsterdam: scambia sotto i 50 euro al megawattora.
Spread chiude sotto i 200 punti, rendimento al 4,76%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund che si attesta sotto la soglia psicologica dei 200 punti base. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari durata tedesco ha concluso, infatti, la giornata a 198 punti base dai 202 punti dell'ultimo riferimento di venerdì scorso. In lieve ascesa il rendimento del titolo decennale italiano, al 4,76%, rispetto al 4,74% dell'ultimo closing.
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