Eurozona in recessione ma Borse salgono. Milano è la migliore (+0,8%) grazie alle banche
Ancora una seduta contrastata per i listini che continuano a prendere le misure degli annunci attesi la prossima settimana da parte delle banche centrali. Debole il petrolio, l'euro si conferma a 1,07 dollari. Spread chiude in calo a 179 punti
di Enrico Miele e Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Ancora una seduta opaca per le Borse europee, che continuano a prendere le misure degli annunci attesi la prossima settimana da parte delle banche centrali. I listini hanno chiuso in ordine sparso, mentre l'ingresso dell'Eurozona in recessione tecnica e le richieste di sussidi di disoccupazione Usa, ai massimi dall'ottobre 2021, hanno alimentato nuovamente i timori sulla tenuta dell'economia globale. Alla vigilia, in ogni caso, il rialzo ai sorpresa dei tassi canadesi ha ribadito ancora una volta che la stretta di politica monetaria non è finita, anche se per quanto riguarda la Fed il mercato si attende una pausa in occasione del vertice di martedì e mercoledì. Maglia rosa di giornata nel Vecchio Continente, complessivamente contrastato, è stata Piazza Affari, dove il FTSE MIB ha chiuso in territorio positivo grazie al traino del settore bancario, che si prepara da parte sua a un nuovo aumento dei tassi Bce. Più contrastati gli altri listini del Vecchio Continente: si salvano sul finale Francoforte (DAX 30) e Parigi (CAC 40), perdono quota Londra (FT-SE 100) e Madrid (IBEX 35).
Wall Street chiude positiva
Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dello 0,50% a 33.833,28 punti, il Nasdaq avanza dell’1,02% a 13.238,52 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,62% a 4.293,86 punti entrando in territorio ’toro’, ovvero è in rialzo del 20% rispetto ai minimi di ottobre.
Ieri 7 giugno, invece, giornata contrastata quando S&P 500 e Nasdaq hanno chiuso in negativo, dopo aver registrato, il giorno prima, la chiusura più alta, rispettivamente, dall'agosto 2022 e dall'inizio dell'anno. Gli investitori ragionano sulle prossime mosse della Federal Reserve, dopo aver archiviato il rischio di un default statunitense. Dopo dieci rialzi consecutivi, la Banca centrale statunitense potrebbe decidere di mantenere stabili i tassi d'interesse, la prossima settimana, ma è in aumento (dal 22% al 30%) la possibilità, secondo i trader (dato del Cme FedWatch), che si proceda con un altro aumento di 25 punti base al 5,25%-5,50%. Intanto, il numero delle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione, negli Stati Uniti, è salito ai massimi dall'ottobre 2021. Nella settimana terminata il 3 giugno, il dato è aumentato di 28mila unità a 261mila ("seasonally adjusted"), mentre le attese erano per un lieve rialzo a 235.000; il dato della settimana precedente è stato rivisto da 232mila a 233mila.
A Milano al top Mediobanca e Fineco, debole Amplifon
Sul FTSE MIB chiude in testa Mediobanca confermando nuovamente il trend positivo seguito alla presentazione del nuovo piano, che l'ha portata a segnare un rialzo più che doppio rispetto ai competitor nazionali (+4,9% dal 23 maggio al 7 giugno contro +2,2%). Bene anche i big bancari come Unicredit e Intesa Sanpaolo mentre al di fuori del comparto guadagna posizioni Stellantis approfittando dell'avvio del buyback da 500 milioni di euro. Sotto i riflettori Telecom Italia alla vigilia della deadline per la presentazione delle nuove offerte migliorate sulla rete, mentre hanno perso terreno Amplifon e Nexi. Sale ancora Banca Mps con il mercato che continua a scommettere che la banca senese sia presto protagonista di operazioni straordinarie, anche per agevolare l'uscita dal capitale da parte del Governo, in modo da rispettare gli accordi presi in Europa. Acquisti anche su Stmicroelectronics dopo la buona performance della vigilia, innescata dalla notizia che la società ha lanciato una jv da 3,4 miliardi di dollari in Cina con Sanan Optoelectronics sui dispositivi al carburo di silicio. Fuori dal paniere principale, cresce Lottomatica Group: a un mese dalla quotazione il prezzo delle azioni è ancora al di sotto di quello del primo collocamento e alcune case di investimento hanno pubblicato raccomandazioni positive sul gruppo di giochi e scommesse.
Pil area euro I trimestre a -0,1%, è recessione tecnica
Nel primo trimestre dell’anno la crescita del pil nell’area euro è risultata negativa: -0,1% rispetto al quarto trimestre 2022, quando già era scesa dello 0,1%. L’area euro si trova così in recessione tecnica (per convenzione quando il pil regista un calo per due trimestri consecutivi). Lo indica Eurostat che nella stima flash di metà maggio aveva calcolato una crescita del pil dello 0,1%. Nella Ue il pil è aumentato dello 0,1% (contro una stima di +0,2%). Nel quarto trimestre 2022 aveva registrato un calo dello 0,2%. Rispetto al primo trimestre 2022 Eurozona e Ue +1% dopo +1,8% nell’ara euro e 1,7% nella Ue nel trimestre precedente. La stima di maggio indicava rispettivamente +1,3% e +1,2%.
BTp Valore: ordini per 2,22 mld, totale sale a 17 mld
Frena, pur mantenendosi brillante, la domanda dei piccoli risparmiatori per il BTp Valore nel quarto giorno di collocamento. Dopo i primi 3 giorni di offerta, in cui sono stati avanzati ordini per quasi 15 miliardi di euro (14,8 miliardi), oggi le richieste hanno viaggiato su ritmi meno frenetici. Alla fine della quarta giornata di collocamento, infatti, le sottoscrizioni si sono attestate a 2,2 miliardi di euro con circa 87mila contratti. Sommando gli ordini di oggi a quelli dei primi tre giorni di offerta il totale sottoscritto finora sale a poco più di 17 miliardi di euro. La sottoscrizione del BTp Valore è iniziata lunedì e si concluderà domani 9 giugno, salvo chiusura anticipata. I titoli hanno tassi cedolari minimi garantiti per la prima emissione pari al 3,25% per il primo e secondo anno e 4,00% per il terzo e quarto anno.
Spread chiude in calo a 179 punti, rendimento scende al 4,21%
Chiusura in lieve calo per spread tra BTp e Bund in un contesto di leggero ribasso per i rendimenti sulla curva euro. Per effetto della performance leggermente migliore dei titoli italiani sulla scadenza decennale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco ha terminato in calo a 179 punti base, dai 180 punti del riferimento precedente. Si segnala in flessione il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,21% dal 4,24% del finale della vigilia.
Greggio volatile, gas in rialzo. Euro sopra 1,07 dollari
Prosegue all'insegna della volatilità il petrolio dopo gli aumenti della vigilia, dopo che i dati governativi Usa hanno mostrato un forte aumento dell’attività da parte delle raffinerie, al ritmo maggiore da agosto 2019. In rialzo il prezzo del gas Ttf, dopo il +5,9% della vigilia, sulla notizia di un ritardo di almeno una settimana nella riapertura dell’impianto norvegese
Hammerfest Lng. Questo «imprevisto limiterà le forniture dalla Norvegia in un momento dove le previsioni puntano ad un aumento delle temperature europee oltre media di periodo, con conseguente maggiore utilizzo di energia elettrica per i climatizzatori», sottolineano gli analisti di Mps Capital Services. Sul valutario, acquisti sul dollaro canadese dopo la mossa a sorpresa della Banca centrale. Intanto l'euro/dollaro resta sopra quota 1,07.
Revisione al rialzo per il Pil del Giappone
Sul versante congiunturale, il Pil giapponese nel primo trimestre è stato rivisto al rialzo, con una crescita che ha raggiunto lo 0,7% su base trimestrale, secondo i dati del governo, rispetto allo 0,4% inizialmente stimato. La crescita degli investimenti non residenziali da parte delle imprese private è stata notevolmente superiore a quanto inizialmente previsto, il che suggerisce che le società giapponesi rimangono piuttosto fiduciose, nonostante il previsto rallentamento dell’economia globale.
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