Il lavoro Usa agita le Borse ma c'è la rimonta finale. A Milano settimana pesante
La crescita dei nuovi occupati a settembre è superiore alle attese. Il dollaro si rafforza e i rendimenti salgono. In Italia il BTp Valore chiude con una raccolta di 17,23 miliardi di euro
di Andrea Fontana e Chiara Di Michele
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L’economia statunitense crea altri 336mila nuovi posti di lavoro a settembre e mette in crisi i mercati finanziari aumentando le possibilità che la Federal Reserve possa nuovamente intervenire sul costo del denaro, ma il finale è in rimonta per le Borse europee che riescono a strappare il segno positivo dopo una settimana negativa. Il Ftse Mib di Piazza Affari è stato tra i migliori, sostenuto dai titoli bancari, e ha guadagnato l'1,16% ridimensionando così il passivo dell'intera ottava (-1,53%). Incrementi intorno al punto percentuale per Francoforte e Parigi. Titoli finanziari, tecnologici, materie prime e retailer in evidenza in tutta Europa. Resta sotto osservazione lo spread BTp-Bund, che sale ancora sopra i 200 punti base, il Bund a 10 anni si è spinto fino al 2,95% e il BTp della stessa scadenza si è avvicinato al 5% nel corso della giornata.
Wall Street in altalena, rendimenti vicino ai massimi
Dopo un inizio in calo dovuto al solido rapporto sull'occupazione di settembre, che ha portato i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 e 30 anni vicini ai massimi dal 2007, Wall Street torna a girare in positivo, chiudendo con il Dow Jones in crescita dello 0,87% a 33.407,52 punti, il Nasdaq a +1,60% a 13.431,34 punti mentre lo S&P 500 ha messo a segno un progresso dell’1,18% a 4.308,48 punti. A settembre, sono stati creati 336.000 posti di lavoro (escluso il settore agricolo) rispetto al mese precedente, mentre gli analisti attendevano un aumento di 170.000 posti e questo rafforza la lettura di una Fed "falco" anche nel prossimo futuro. Il dato di agosto è stato rivisto da 187.000 a 227.000. La disoccupazione è rimasta stabile al 3,8% (dato di agosto confermato), contro attese per un calo al 3,7%.
A Piazza Affari crolla Tim
In caduta Tim che chiude in rosso (-5,89%) arrivando a toccare i minimi da due mesi. Il mercato è ancora alla ricerca di rassicurazioni sull'esito dell'incontro tra il ministro delle Finanze Giorgetti e i vertici di Vivendi sul prossimo riassetto del gruppo delle telecomunicazioni. Tra i principali titoli milanesi, in evidenza le banche guidate da Banco Bpm (+3,46%), Bper (+3%), Mps (+2,88%) e Unicredit (+2,86%). Bene anche Intesa Sanpaolo in rialzo dell'1,56% e Banca Generali (+1,56%). Campari (-1,4%) ha scontato una giornata negativa di tutto l'alimentare, mentre Prysmian e Saipem hanno corretto leggermente dopo i recenti rialzi dovuti da una parte, per il gruppo dei cavi, alla presentazione del piano al 2027, e per Saipem ai nuovi contratti negli Emirati Arabi Uniti. Fuori dal paniere delle big altro balzo di Maire Tecnimont (+14%) che ha ottenuto una commessa da 8,7 miliardi di dollari con l'emiratina Adnoc per l'impianto di trattamento onshore del progetto Hail e Ghasha con completamento previsto al 2028. Nel resto d'Europa da segnalare i tonfi di Philips, che sconta ancora la vicenda del richiamo di apparecchi respiratori per possibili rischi per gli utilizzatori, e di Nestlé in una giornata complessivamente negativa per il comparto alimentare.
Settimana di tensione per Milano, affonda Tim e brilla Mps
Chiudono in rosso le Borse europee il bilancio della settimana, dominata ancora dall’incertezza e dalle pressioni per le future mosse anti-inflazionistiche delle banche centrali accompagnate dal rally dei rendimenti dei titoli di Stati. La peggiore è stata la Borsa di Madrid (-2%) seguita da Piazza Affari (-1,5%) e, a pari merito, da Francoforte e Parigi che hanno perso l’1%. Negativa anche Londra in perdita del 2%. Tra i settori più penalizzati d’Europa ci sono le utility (-4,2%), tra i più sensibili ai tassi d’interesse, ed anche l’Oil&Gas- (-3,7%), mentre continua a calare il food&beverage (-2,4%). Forte frenata del prezzo del petrolio con il Brent che ha perso l’11% e il Wti circa il 9, mentre il cambio euro/dollaro chiude a +0,2%. Lo spread tra BTp e Bund ha raggiunto i 204 punti base rispetto ai 196 punti iniziali. Tra i titoli del listino milanese, affonda Tim, (-10,4%) appesantita dalle incertezze sul futuro del progetto di separazione della rete, nella settimana dell'incontro tra i soci di Vivendi e il governo italiano. Brilla invece Mps che ha segnato un rialzo dell’8%. Con la chiusura dei mercati, il ministero dell'Economia ha annunciato di aver avviato l'iter per la dismissione della partecipazione di controllo nell’istituto senese con la selezione degli advisor che dovranno supportarlo.
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