Borse in frenata: Cina riaccende dubbi su crescita. A Milano (-0,2%) vola Banco Bpm
Male Europa e Wall Street. Il dato deludente sul commercio cinese ravviva i timori sulla domanda globale. Giù il petrolio. Sale l'attesa per l'inflazione Usa. A Piazza Affari Mps in altalena dopo la trimestrale. Vendite su Finecobank. L'euro scivola sotto quota 1,10 dollari
di Chiara Di Cristofaro e Andrea Fontana
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Borsa: Europa ancora nel torpore, Milano (+0,8%) chiude leader con le banche
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Nuovo stop per le Borse europee dopo due rialzi consecutivi. I segnali di debolezza della domanda cinese, emersi dalla contrazione dell'import di aprile, e lo stallo politico sul debito pubblico Usa hanno frenato la propensione al rischio degli investitori e rimandato gli azzardi a una fase successiva alle statistiche sull'inflazione al consumo che arriveranno mercoledì 10 maggio. I movimenti settoriali hanno visto i tecnologici e l'energia, complice il calo del greggio, in leggera sofferenza mentre sono state ancora le trimestrali a innescare le variazioni più significative tra i titoli delle quotate.
Piazza Affari ha terminato le contrattazioni in calo dello 0,25% nel FTSE MIB, mentre Parigi è stata la più penalizzata (CAC 40) complici le vendite sul comparto lusso viste le fiacche prospettive della ripresa cinese.
Wall Street chiude in calo. Giù PayPal dopo la trimestrale
Wall Street chiude in calo. Il Dow Jones perde lo 0,17% 33.562,14 punti, il Nasdaq cede lo 0,63% a 12.179,55 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,46% a 4.110,23 punti. Gli investitori già guardano ai dati sull'inflazione, che saranno pubblicati domani (prezzi al consumo) e giovedì (prezzi alla produzione). L'inflazione complessiva è prevista in aumento dello 0,4% sul mese precedente e del 5% rispetto a un anno prima (come a marzo). I prezzi alla produzione sono attesi in rialzo mensile dello 0,3%, dopo il -0,5% del mese precedente.
Sull'azionario, nel pesante il titolo di PacWest, dopo il +3,65% della vigilia dovuto al taglio dei dividendi; resta volatile il settore delle banche regionali, dopo tre fallimenti in meno di due mesi. Vendite su Lucid, PayPal e Skyworks, dopo le trimestrali. Settimana importante anche a Washington, dove si continua a lavorare per alzare il tetto del debito ed evitare il primo default nella storia degli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden incontrerà oggi (alle 22 italiane) i quattro leader del Congresso per cercare di rompere lo stallo, provocato dalle divergenze tra repubblicani e democratici su come agire. Secondo il dipartimento del Tesoro, gli Stati Uniti potrebbero finire in default all'inizio di giugno.
Banche sotto i riflettori a Piazza Affari
A Milano banche in vetrina nel bene e nel male. Banco Bpm ha guadagnato quasi il 7% dopo utili per 1,4 miliardi nel primo trimestre e l'apertura a una maggiore remunerazione dei soci.L'a.d. Giuseppe Castagna infatti si è detto «molto fiducioso» di poterla aumentare grazie all'eccesso di capitale su cui l'istituto può contare e ha sottolineato di non pensare che «ci sia alcuna possibilità di M&A che possa darci la stessa remunerazione». Banca Pop Er - con l'azionista Unipol in scia - è salita prima dei conti di gennaio-marzo diffusi a mercati chiusi, mentre Finecobank ha pagato una guidance leggermente rivista dopo la trimestrale record. Fuori dal Ftse Mib vivace Banca Pop Sondrio i 94,4 milioni di utile nei primi tre mesi. Effetto trimestrale in mattinata anche per Mps, col titolo che ha però invertito la rotta nel pomeriggio. Al di fuori del comparto creditizio Iveco Group soffre dopo aver annunciato la chiusura della joint venture con Nikola con l'acquisizione del 100% del capitale. Operazione che avrà un impatto una tantum negativo per 44 milioni nel primo trimestre. Poco mossa Diasorin dopo la trimestrale in linea con le previsioni e la conferma della guidance.
Spread poco mosso a 193 punti, rendimento al 4,26%
Chiusura poco mossa per lo spread BTp/Bund. Alle ultime battute il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco si attesta a 193 punti, due centesimi in più rispetto al closing della vigilia. In aumento il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,26% dal 4,23% della vigilia.
Euro sotto 1,10 dollari, frena il petrolio
Sul mercato valutario, l'euro scivola sotto quota 1,10 dollari proseguendo la frenata della vigilia dopo i dati tedeschi peggiori delle attese e che supportano l’idea di un deterioramento della crescita. Intanto, dal fronte Bce, proseguono le dichiarazioni aggressive con il lettone Kazaks che ha affermato che i rialzi Bce potrebbero
non terminare a luglio e che le attese di un taglio nella primavera del 2024 sono «significativamente premature«, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services.
Intanto, la preoccupazione per la frenata del commercio cinese che pesa sulle prospettive della domanda globale frena i rialzi del prezzo del petrolio, dopo l’accelerata delle sedute precedenti.
Cina, preoccupano i segnali di debolezza del commercio
Segnali di rallentamento dell’economia globale sono giunti questa notte dai dati della bilancia commerciale cinese che hanno evidenziato un calo delle importazioni ma anche una decisa contrazione delle esportazioni rispetto al mese precedente. Ad aprile, infatti, la Cina ha registrato esportazioni cresciute solo dell'8,5% a 295,4 miliardi di dollari (+14,8% a marzo) mentre le importazioni hanno segnato una flessione del 7,9% a 205,2 miliardi di dollari (-1,4% a marzo). «L’inatteso crollo delle importazioni alimenta i dubbi sulla forza della domanda interna cinese, vista la riduzione della domanda di materie prime come acciaio e rame (entrambe in calo su base tendenziale)», commentano gli analisti di Mps Capital Services. «Il rialzo delle esportazioni - spiegano - è stato favorito da un effetto confronto positivo (lo scorso anno nello stesso periodo Shanghai era in lockdown),
tuttavia il dato mese su mese mostra una decisa contrazione segno che il rallentamento globale sta pesando».
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