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Borse in altalena dopo l'inflazione Usa. Milano chiude a +0,2%, Wall Street chiude contrastata

Inflazione al +6,4% ai minimi da ottobre 2021, ma le attese erano a +6,2%. Spread in calo a 178 punti, mentre il rendimento decennale è in aumento al 4,23%. Petrolio in discesa e gas poco sopra i minimi in 17 mesi

di Stefania Arcudi

Aggiornato alle 18.40

La borsa, gli indici del 14 febbraio 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo l'altalena iniziata, anche a Wall Street, dopo i dati sull'inflazione americana, rallentata ma meno delle aspettative, le Borse europee hanno superato senza troppi danni la prova e hanno chiuso non distanti dalla parità, sotto i massimi di giornata. Il FTSE MIB di Milano ha retto pur lasciandosi alle spalle al +0,8% delle ore precedenti, così come il CAC 40 a Parigi e il DAX 40 a Francoforte. Stesso discorso per il FT-SE 100 di Londra, mentre l'IBEX 35 di Madrid ha viaggiato a passo più rapido.

Wall Street ha chiuso contrastata: il Dow ha ceduto lo 0,46%, invariato l’S&P 500 (-0,03%), in rialzo invece il Nasdaq (+0,57%).

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Gli investitori sono apparsi indecisi sull'interpretazione da dare a numeri che si prestano a varie letture: l'inflazione ha rallentato il passo (+0,5% su base mensile e +6,4% anno su anno, il livello più basso da ottobre 2021), ma le aspettative erano per valori ancora più bassi (+0,4% rispetto a dicembre e +6,2% su base annuale). Anche il dato "core", quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto del 5,6%, dopo il +5,7% di dicembre, ma contro attese per un +5,5%.

Resta quindi l'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve: secondo gli analisti un significativo rallentamento dell'inflazione avrebbe potuto convincere la Banca centrale americana a sposare una politica meno aggressiva, ma con questi numeri gli scenari restano tutti aperti, compreso quello di una Banca centrale americana aggressiva, intenzionata ad alzare ancora i tassi d'interesse (dall'attuale 4,5%-4,75%) e a mantenerli sopra il 5% per un po' di tempo, come confermato anche da Michelle Bowman, componente del Board della Fed. A proposito di Fed, la vicepresidente Lael Brainard sarà nominata dal presidente Joe Biden a capo del National Economic Council, che ha il compito di coordinare la politica economica del governo.

Inflazione Usa al 6,4% , ai minimi da ottobre 2021

A gennaio, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati più delle attese pur confermando il rallentamento della corsa dei prezzi. Lo scorso mese, i prezzi sono cresciuti dello 0,5% rispetto a dicembre e del 6,4% annuo (attese a +0,4% e +6,2%). Il dato annuale è il più basso in 14 mesi. Il mercato «da inizio anno ha recuperato proprio grazie al raffreddamento della dinamica di prezzi e salari - commenta Luigi Nardella di Ceresio Investors - quindi sulle attese di un imminente fine del ciclo di rialzo dei tassi da parte della Fed. Il dato fortissimo, bel al di là di qualsiasi previsione, sul mercato del lavoro di gennaio ha però in parte rimesso in discussioni tale attese».

A Milano realizzi su Iveco, occhi puntati su Tim

A Piazza Affari bene i petroliferi (Tenaris e Saipem, rimbalzando dopo il -5,7% della vigilia), anche se il petrolio viaggia in ribasso (-1,87% a 78,64 dollari al barile il Wti marzo, -1,7% a 85,14 dollari il Brent aprile). Il greggio, già in calo dopo il taglio delle riserve americane, non ha invertito la rotta dopo le nuove stime dell'Opec, che ha alzato le previsioni sulla domanda 2023, dopo che questa si è portata a fine 2022 a livelli pre-pandemia. Acquisti anche su Pirelli & C, che ha approfittato delle indicazioni incoraggianti arrivate dai conti 2022 della concorrente francese Michelin. Ancora sotto i riflettori Telecom Italia nel giorno in cui il cda era chiamato ad approvare il bilancio 2022 e mentre sembra avvicinarsi il momento della verità per una contro offerta di Cdp e Macquarie sulla rete. Sotto la parità invece A2a, che sconta l'avvio di 2023 difficile per il comparto idroelettrico. Deboli le banche, con Bper e Banco Bpm. Dopo due sedute di rally scattano infine i realizzi su Iveco Group.

Spread in calo a 178 punti, ma rendimento in rialzo

Spread in calo in un contesto di generale contrazione dei rendimenti sulla curva euro. Chiude in calo lo spread tra BTp e Bund, in una giornata che ha visto i rendimenti della curva euro in netto rialzo dopo il dato sull'inflazione Usa, superiore alle previsioni. A fine giornata, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco si attesta a 178 punti base, dai 180 punti del closing di lunedì. Dopo l'avvio in calo, non si ferma invece il rialzo del rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,23% dal 4,18% del riferimento della vigilia.

Buona domanda nell'asta BTp a 3, 7 e 15 anni

Buona domanda e rendimenti in lieve rialzo per i BTp assegnati in asta dal Tesoro. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la nona tranche del BTp a 3 anni scadenza 15/01/2026 per 3,5 miliardi a fronte di una richiesta pari a 5,257 miliardi. Il rendimento è salito di 11 centesimi attestandosi al 3,37%. Collocata anche la settima tranche del BTp a 7 anni scadenza 15/12/2029: a fronte di richieste per 4,739 miliardi l'importo emesso e' stato pari a 3,5 miliardi mentre il rendimento, in aumento di 3 centesimi sull'asta del mese scorso, si è attestato al 3,80%. Infine, la sesta tranche del BTp a 15 anni scadenza 01/03/2038, assegnata per 1,5 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,33 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dello 4,28%. Il regolamento dell'asta cade sul prossimo 16 febbraio.

Prese di profitto sul petrolio, gas sopra i minimi in 17 mesi

Prese di profitto sul petrolio penalizzato dalla ripresa delle forniture da Ceyhan in Turchia e dalla conferma della volontà di vendita delle riserve strategiche Usa per compensare i tagli russi e la maggiore domanda cinese. Il ministro dell’energia degli Emirati Arabi ha dichiarato che il mercato del petrolio è ritenuto in equilibrio, pertanto non vede alcuna necessità di effettuare una riunione straordinaria dell’Opec+, sottolineano gli analisti di Mps Capital Services.
Risale dal minimo da 17 mesi il gas Ttf che scambia intorno ai 53 euro al MWh. La Svezia (principale esportatore netto di elettricità in Europa) ha rivisto il rischio di razionamento elettrico da «reale a basso», pertanto il momento peggiore della crisi energetica sembra essere alle spalle.

Euro volatile con inflazione Usa, dollaro torna a salire

Fiammata prima al ribasso e poi al rialzo per l'euro/dollaro in corrispondenza della diffusione del dato sull'inflazione americana di gennaio. La divisa unica ha toccato prima un minimo di seduta a 1,071 e poi un massimo sopra 1,08 per poi tornare a trattare in area 1,072. La moneta unica vale anche 142,526 yen (142,26 in apertura, da 142,27), mentre la divisa nipponica è scambiata a 132,86 per un dollaro (132,18 in avvio, da 132,76).

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