Borse corrono grazie a schiarite sul debito Usa. Gas ai minimi dal maggio 2021
Tecnologici, auto e minerari sostengono indici ma settimana resta negativa. Collocati 6 miliardi di BoT semestrali con rendimenti in forte rialzo
di Eleonora Micheli e Paolo Paronetto
Le ultime da Radiocor
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I punti chiave
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La schiarita sul negoziato per alzare il tetto del debito federale Usa, evitando il default, ha dato la spinta ai listini azionari dalle due parti dell'Atlantico. Sostenute dagli acquisti su tecnologici, minerari e auto, i principali indici azionari hanno chiuso le contrattazioni con rialzi intorno a un punto percentuale. Amsterdam, grazie all'effervescenza del comparto chip, e' stata la migliore (AEX), il FTSE MIB di Piazza Affari ha chiuso sui massimi di giornata. Il rimbalzo non ha comunque consentito di recuperare i cali accumulati nell'ultima settimana che ha visto arretrare Milano del 2,9% circa (ma include la correzione di lunedì per lo stacco dei dividendi).
I listini sono stati condizionati a lungo condizionati dallo stallo nelle trattative per l'innalzamento del tetto al debito Usa e dall'incertezza sulle prossime mosse delle banche centrali. I dubbi sulla politica monetaria sono stati alimentati dagli ultimi dati macroeconomici americani: nel primo trimestre sia il Pil che l'inflazione "core" sono aumentati più del previsto, dando argomenti alla Federal Reserve per alzare ulteriormente il costo del denaro, e l'ultimo dato sull'inflazione Pce di aprile - la misura preferita dalla Fed per monitorare l'andamento dei prezzi - ha confermato questa accelerazione con un +4,7% annuo nella componente core.
Assegnati 6 miliardi di BoT, rendimenti in forte rialzo
Rendimenti in forte rialzo per la prima tranche dei BoT semestrali. Il Tesoro ha assegnato i BoT a 183 giorni per 6 miliardi, a fronte di una domanda di 8,67 miliardi, per un rapporto di copertura dell'1,45. Il rendimento è schizzato al rialzo di 20 punti base, al 3,528 per cento, facendo segnare il massimo dal dicembre 2011.
Schiarite su debito Usa, Wall Street chiude in rialzo
Wall Street chiude in rialzo grazie alle schiarite sul negoziato relativo al tetto del debito Usa. Il Dow Jones guadagna lo 0,99% a 33.090,34 punti, il Nasdaq avanza del 2,18% a 12.974,45 punti e lo S&P 500 registra un +1,31% a 4.205,48.
I negoziatori repubblicani e democratici sono più vicini a un accordo per alzare il tetto del debito per due anni, con il tempo che, per evitare il default, sta ormai per scadere.Non c'é ancora un'intesa sul tetto alla spesa, ma secondo la stampa Usa le due parti sono d'accordo su un aumento delle spese per la Difesa del 3% e sulla necessità di ammodernare la rete elettrica nazionale. Ieri il presidente, Joe Biden, dopo l'ennesimo incontro con lo speaker repubblicano, Kevin McCarthy, ha detto: «Ab biamo concordato che non ci sarà il default degli Stati Uniti». Le agenzie di rating si sono allarmate visto che la scadenza del primo giugno si sta avvicinando e nelle casse della Fed attualmente il Tesoro americano ha solo 60 miliardi. In assenza di un'intesa gli States cadranno in default già a inizio giugno.
Sul fronte macro è emerso che il pil Usa del primo trimestre è aumentato più delle attese, al tasso annualizzato dell'1,3%, dopo il +2,6% del quarto trimestre del 2022. Gli investitori, però, temono che a questo punto la Federal Reserve abbia spazio anche per nuovi rialzi dei tassi, anche se nella riunione di metà giugno l’istituto dovrebbe lasciare invariato il costo del denaro, almeno secondo le attese degli esperti. Anche in Europa rimane il rebus sulle mosse della Bce, anche se la numero uno, Christine Lagarde, ha più volte ribadito che per l'istituto la priorità è combattere l'inflazione, facendo dunque presagire nuovi rialzi dei tassi. Sempre sul fronte macro oggi è stato annunciato che in Gran Bretagna ad aprile le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,5% in volume rispetto a marzo, quando hanno registrato un calo rivisto dell’1,2%. Su base annua la flessione è del 3%, in lieve calo rispetto al -3,9% registrato a marzo.Rispetto al livello pre-coronavirus (COVID-19) del febbraio 2020, le vendite totali al dettaglio sono aumentate del 16,5% in termini di valore, ma i volumi sono diminuiti dello 0,8%.
Cala la fiducia dei consumatori americani
A maggio, gli statunitensi si sono dimostrati meno ottimisti sull'economia rispetto al mese precedente. L'indice finale sulla fiducia redatto mensilmente dall'Università del Michigan è stato pari a 59,2 punti, dopo i 63,5 registrati alla fine di aprile; le attese erano per un calo a 57,2 punti, pari alla lettura preliminare. La componente che misura le aspettative per il futuro è scesa da 60,5 a 55,4, quella sulla situazione attuale è scesa da 68,2 a 64,9. Per quanto riguarda l'inflazione, le aspettative a un anno sono scese dal 4,6% al 4,2%, quelle a cinque anni sono cresciute dal 3% al 3,1%. Nel febbraio 2020, prima dell'inizio della pandemia, l'indice era a 101 punti.
A Piazza Affari bene St, al palo Tim
A Piazza Affari sono ben impostate le azioni di Stmicroelectronics, sulla scia dei titoli tecnologici sugli scudi dopo le proiezioni del gruppo americano Nvidia sulla domanda di chip per l'intelligenza artificiale. Moncler è stata tra i migliori: sia Giorgio Armani, sia Chanel abbiano pubblicato conti 2022 in rialzo e superiori ai livelli pre-pandemici, con prospettive sono buone anche per l'anno in corso. Indicazioni che fanno ben sperare per il comparto della moda e del lusso. Telecom Italia è al palo e rimane al centro dell’attenzione, con gli investitori che si interrogano sul futuro della società e sugli eventuali ritocchi delle offerte per la rete.
BTp, spread a 186 punti. Gas in forte calo: -20% in una settimana
Sull'obbligazionario, è in lieve rialzo lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 186 punti base, uno in più rispetto al valore della chiusura di giovedì. Il rendimento del BTp decennale benchmark sale al 4,39% dal 4,34% del riferimento precedente.
Sul mercato valutario, l'euro rimane debole sul biglietto verde: vale 1,0703 dollari (giovedì in chiusura a 1,0721). Passa inoltre di mano a 150,21 yen (da 150,27), mentre il dollaro-yen è pari a 140,2 (da 140,06). Il petrolio tenta il recupero dopo la frenata della vigilia, provocata dalla notizia che la Russia ha chiuso le porte alla possibilità che i Paesi dell'Opec+ possano decidere ulteriori tagli alla produzione durante la riunione della prossima settimana. Il Wti scadenza di luglio sale a 72,48 dollari al barile, il Brent a 76,73 dollari. È in calo il gas: il contratto di giugno si attesta a 24,2 euro al megawattora, in ribasso del 5%, ai minimi da maggio 2021. In una settimana le quotazioni ad Amsterdam sono scese del 20%.
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