Milano sfiora massimi da gennaio 2022 con banche e utility ma crolla Tim
Forti vendite sul gruppo italiano delle tlc dopo i rilanci di Kkr e Cdp/Macquarie per la rete. Occhi puntati alle trimestrali Usa, aspettando le prossime mosse delle banche centrali. Petrolio in calo
di Flavia Carletti ed Enrico Miele
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura positiva a Piazza Affari, sostenuta da banche e utility, al termine di una seduta poco mossa in cui le Borse europee si sono mosse in ordine sparso, con Wall Street debole. Gli investitori tornano a guardare alle prossime mosse delle banche centrali, con Philip Lane della Bce che ha confermato la traiettoria di rialzi. Focus anche sull'andamento dell'inflazione (in Gran Bretagna è scesa al 10,1% a marzo dal 10,4% di febbraio, ma meno delle attese che erano al 9,8%, mentre quella europea è stata confermata in calo a 6,9%), mentre è ormai nel vivo la stagione delle trimestrali americane. Atteso, in serata, il Beige Book della Fed. Sul fronte trimestrali, dopo la delusione di Goldman Sachs e Netflix (conti in linea, ma crescita abbonati sotto le attese) che hanno frenato gli entusiasmi, occhi puntati su Morgan Stanley (che ha registrato conti in calo ma migliori delle attese) e Tesla.
A Milano il Ftse Mib ha chiuso in progresso dello 0,15%, sfiorando i massimi da gennaio 2022, a Parigi il Cac40 ha guadagnato lo 0,21%, a Francoforte il Dax40 lo 0,08%, quando a Londra il Ftse100 ha perso lo 0,13% e ad Amsterdam l'Aex lo 0,38 per cento.
In calo Wall Street, Morgan Stanley debole
Si muove sotto la parità Wall Street, con gli investitori alle prese con un'altra serie di trimestrali e la prospettiva di un altro rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti per combattere l'inflazione. Il titolo di Morgan Stanley è debole ma viaggia sopra i minimi dell'apertura, dopo che la banca ha visto calare utile (-19%) e fatturato (-2%), battendo comunque le previsioni degli analisti, grazie alla performance superiore alle stime delle attività di trading.
A Milano tonfo di Tim dopo offerte Cdp e Kkr
Il risiko bancario continua ad accendere le fantasie degli investitori a Piazza Affari: in rally Mps (+3,8%) quando le ipotesi di una fusione tra Banco Bpm (+2%) e UniCredit (+1,7%) sponsorizzata dal neo presidente della Fondazione Crt, Fabrizio Palenzona, ente socio di entrambi gli istituti, hanno spinto le quotazioni. A sostenere il titolo di Piazza Meda anche la ricerca già avviata di una partnership con un «primario operatore» su Pos e carte. Tra le utility, in evidenza Hera (+2,57%) e A2A (+2,45%). Tra i titoli in “rosso”, sonoro tonfo di Tim (-8,3%) dopo i mini-ritocchi alle offerte per la rete, che restano distanti dai desiderata dei soci francesi di Vivendi. Debole anche Saipem (-2,5%) che ha esteso il contratto “drilling offshore Santorini” da 280 milioni di dollari. Giù St (-2,1%) dopo le stime deboli di Asml. Fuori dal segmento principale, Mfe A è salita dello 0,8% dopo i conti 2022 che vedono un utile di 217 milioni e ricavi in calo del 4% a 2,9 miliardi.
Spread chiude in rialzo, rendimento decennale sale al 4,35%
Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A fine giornata, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato infatti a 185 punti base dai 182 punti del closing della vigilia. Aumento più sensibile per il rendimento del BTp decennale benchmark che chiude a quota 4,35% dal 4,28% della seduta precedente.
Euro stabile verso il dollaro, in calo petrolio e gas
Sul valutario, il cambio tra euro e dollaro è in area 1,0958 (da 1,096 ieri). Euro/yen a 147,58 (da 146,85), dollaro/yen a 134,69 (da 134,5). Petrolio in netto calo a 79,5 dollari al barile (-1,7%) nel Wti giugno e a 83,4 dollari nel Brent giugno, col mercato che si torna a porre dubbi sulla tenuta della domanda. Il gas naturale, infine, cala ancora a 39,8 euro al MWh (-6,8 per cento).
loading...