Borsa, seduta senza verve per i mercati europee: Milano (-0,75%) sconta l’effetto cedole
Oggi acquisti anche su Stellantis (+2,29% ex dividendo). Ma Piazza Affari senza dividendi sarebbe la maglia rosa della giornata. Balza l'euro con le posizioni da “falco” di Wunsch della Bce sull’ipotesi che i tassi salgano al 4%. Il gas sotto i 40 euro al megawattora, risale il petrolio. Spread chiude invariato a 187 punti
di Enrico Miele e Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta grigia per le Borse europee, che attendono indicazioni dalle trimestrali dei colossi tech Usa per valutare le condizioni di salute dell'economia americana e, di conseguenza, le prossime mosse di politica monetaria della Federal Reserve. In Europa, intanto, il governatore della Banca centrale belga, Pierre Wunsch, è tornato a gelare le speranze con una retorica da "falco": in un'intervista al Financial Times il banchiere, membro del consiglio direttivo della Bce, ha notato che i mercati stanno sottovalutando quanto ancora aumenterà il costo del denaro e che è possibile che, a un certo punto, i tassi sui depositi salgano al 4%. Il FTSE MIB di Piazza Affari ha così chiuso in calo ma al netto dell'effetto cedole, che pesa per l'1,36%, avrebbe registrato la migliore prestazione tra i principali indici continentali grazie al buon andamento dei titoli bancari e del comparto auto. In lieve ribasso anche il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, con l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche a 93,6 punti in aprile, sotto le stime, l'IBEX 35 di Madrid, l'AEX di Amsterdam e il FT-SE 100 di Londra.
Debole Wall Street dove cresce l'attesa per le trimestrali tech
Wall Street chiude debole. Il Dow Jones sale dello 0,19% a 33.871,97 punti, il Nasdaq lascia lo 0,30% a 12.036,71punti mentre lo S&P 500 perde lo 0,08 a 4.136,72 punti.
Siamo all'inizio di un'altra settimana di trimestrali. Dopo quella di Coca-Cola, che ha mostrato una crescita di ricavi e utili superiore alle previsioni (titolo +1,2% in avvio), è attesa - dopo la chiusura dei mercati - quella di First Republic Bank, una delle banche regionali ad aver maggiormente subìto la crisi scatenata dalla chiusura, a marzo, di Silicon Valley Bank e Signature Bank. Il 25 aprile, poi, in programma i risultati trimestrali di General Motors, McDonald’s, PepsiCo e Ups ma, soprattutto, di Alphabet, Microsoft e Chipotle. Nei giorni successivi tocca, tra le altre, ad Amazon e Intel. All'orizzonte, resta un altro rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti per combattere l'inflazione - che si conferma persistente in tutto il mondo - nonostante i dati economici non brillanti.
Stacco cedole rallenta il Ftse Mib, al top Stellantis e Bpm
Nel corso della seduta i riflettori sono stati puntati sulle società che hanno staccato la cedola. Tra le blue chip milanesi si sono messe in luce Banco Bpm (+2,22% ex dividendo), ancora sostenuta dalla speculazione su possibili operazioni di M&A sul fronte del risiko bancario. Acquisti anche su Stellantis (+2,29% ex dividendo), Tenaris (+2,18%) e UniCredit (+1,75% ex dividendo), mentre le vendite hanno colpito StMicroelectronics (-1,82%), Leonardo (-1,86%) ed Erg (-1,96%).
Le banche non hanno così risentito dell’onda lunga dei conti della svizzera Credit Suisse, che nel primo trimestre 2023 è tornata in utile per 12,4 miliardi di franchi svizzeri, contro la perdita di 273 milioni dell’anno scorso. L’istituto, tuttavia, ha rivelato di avere registrato una fuga di depositi superiore a 61 miliardi di franchi svizzeri. Per altro Credit Suisse ha anche ammesso che la fuoriuscita di depositi «ha rallentato ma non si è ancora invertita». Sempre sul listino principale, Telecom Italia ha più volte cambiato la direzione di marcia e dopo un tentativo di rimbalzo è tornata a perdere quota, risentendo sul finale del timore che la cessione di Netco sia in una fase di stallo.
Wunsch (Bce): «Non sarei sorpreso da tassi fino al 4%»
I mercati stanno sottovalutando quanto ancora aumenterà il costo del denaro ed è possibile che a un certo punto i tassi sui depositi, attualmente al 3% dopo essere saliti di 350 punti da -0,50%, possano salire al 4%. Così in un'intervista al Financial Times il governatore della banca centrale belga e membro del consiglio direttivo Bce Pierre Wunsch sottolineando come non intenda accettare l'idea di una pausa nella manovra di stretta fino a che la crescita dei salari inizierà a diminuire: «Non sarei sorpreso se a un certo punto dovessimo salire al 4%» ha spiegato Wunsch. «Stiamo aspettando che la crescita dei salari e l'inflazione core scendano - ha detto - insieme all'inflazione primaria, prima di poter arrivare al punto in cui possiamo fare una pausa».
Spread chiude invariato a 187 punti, rendimento sale al 4,36%
Seduta interlocutoria per i titoli di Stato che hanno scambiato in un range ristretto in assenza di dati macro rilevanti. A fine seduta, infatti, lo spread tra il BTp decennale e il pari scadenza tedesco si è attestato a 187 punti base, invariato rispettoal finale di venerdì 21 aprile. Chiusura in frazionale rialzo per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha archiviato la seduta al 4,36%, dal 4,35% del closing precedente.
Euro a 1,1 dollari con il "falco" Wunsch, risale il petrolio
Sul mercato valutario, le parole di Wunsch hanno spinto al rialzo l'euro, tornato sopra quota 1,10 dollari e passa di mano a 1,1022 da 1,0974 venerdì in chiusura. La moneta unica vale anche 148,13 yen (147,40), mentre il rapporto tra il biglietto verde e la divisa nipponica si attesta a 134,40 (134,30). Il gas naturale si attesta a 39,85 euro al megawattora nel contratto maggio sul Ttf di Amsterdam, in calo 0,8%, dopo aver toccato un minimo a 39,11 euro. Infine è in rialzo di mezzo punto il prezzo del petrolio: il Wti, scadenza giugno, sale dell'0,48% a 78,24 dollari al barile, mentre il Brent con pari scadenza guadagna lo 0,53% a 82,09 dollari.
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