Borse, Europa chiude contrastata tra debito Usa e tassi Fed. Milano dribbla maxi-stacco dividendi
Bullard (Fed) prevede altri due rialzi in Usa, incontri chiave a Washington per evitare il default. Euro-dollaro a 1,08. Wall Street chiude mista: DJ -0,42% e Nasdaq +0,50%
di Stefania Arcudi e Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il nodo del debito Usa e le scelte della Fed sui tassi nella seconda parte dell'anno creano le condizioni per una sessione di Borsa complessivamente poco vivace per i listini europei in vista dei dati chiave della settimana che riguarderanno gli indici Pmi di maggio di domani (gli indicatori che misurano lo stato del manifatturiero e dei servizi) e il deflatore Pce americano di giovedì. Tuttavia, la vivacità delle banche ha permesso a Madrid di chiudere in rialzo di circa mezzo punto percentuale e a Milano di non essere troppo penalizzata dallo stacco cedole: a fronte di un calo tecnico dovuto ai dividendi di -1,27% infatti il FTSE MIB ha chiuso le contrattazioni con una flessione contenuta. In calo Francoforte e Parigi, sopra la parità Londra e Amsterdam.
L'andamento di Piazza Affari è stato condizionato dallo stacco del dividendo da parte di ben 61 società, di cui 19 big (l'impatto sul FTSE MIB è pari a -1,27%). Così Milano è in discesa ma riesce a dribblare l'effetto cedole. Da segnalare che venerdì il responso di Moody’s sul debito pubblico italiano non è arrivato (l’agenzia non ha aggiornato il rating). In rally invece Atene (+7,2%) dopo la vittoria elettorale del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, che secondo alcuni osservatori potrebbe ricondurre il Paese ad avere un rating investment grade entro la fine dell'anno.
Chiude mista Wall Street (DJ -0,42% e Nasdaq +0,50%), prima dell’incontro tra il presidente statunitense Joe Biden e lo speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, per trovare un accordo sul tetto del debito, necessario per evitare il default.
L'incontro è programmato a mercati chiusi. Senza un'intesa sulla sospensione o l'innalzamento del tetto del debito, gli Stati Uniti potrebbero finire per la prima volta in default già all'inizio di giugno. L'attenzione, poi, resta sulle future decisioni della Federal Reserve, che potrebbe continuare ad alzare i tassi d'interesse per frenare l'inflazione. Sull'azionario, il titolo di Meta Platforms sale nonostante la multa record di 1,2 miliardi di dollari inflitta dall'Unione europea per violazione delle norme sulla protezione dei dati con il suo social network Facebook.
Fed: Bullard (St. Louis) prevede altri 2 rialzi ai tassi nel 2023
James Bullard, il presidente della Fed di St. Louis (che però non esprime voti al Fomc), prevede "altri due rialzi dei tassi d'interesse, quest'anno". Secondo Bullard, l'inflazione "resta ancora troppo alta e questa è una ragione per sostenere altri rialzi dei tassi". L'inflazione di fondo "non è cambiata molto nei mesi recenti", ha aggiunto. Il mercato del lavoro "sta rallentando, ma questo non significa che ci sarà una recessione". Una pausa al rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti è possibile a giugno, ma "questo non significa che abbiamo finito con il nostro ciclo restrittivo", ha detto Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve di Minneapolis e membro votante del comitato di politica monetaria , intervistato dalla Cnbc.
Stacco cedola per 19 «big» del Ftse Mib, Mps protagonista
Tra i principali listini continentali il Ftse Mib, al netto delle cedole, ha messo a segno la migliore prestazione di giornata al netto del maxi stacco cedole che ha riguardato 19 big del listino (staccano il dividendo A2a, Amplifon, Azimut, Bper, Banca Generali, Diasorin, Eni, Erg, Finecobank, Generali, Interpump Group, Intesa Sanpaolo, Inwit, Italgas, Leonardo, Moncler, Recordati, Tenaris e Unipol). Tra le blue chip milanesi, gli acquisti hanno premiato il settore bancario: Banca Mps è stata la migliore. Piatta Ferrari che non è stata accesa dalle voci sul possibile arrivo di Lewis Hamilton alla guida della Rossa in Formula 1.
Fuori dal Ftse Mib sprint per Banca Ifis, giù la Juventus
Fuori dal listino principale, da segnalare lo scatto di Banca Ifis dopo la partnership di lungo periodo siglata con Mediobanca per la gestione dei crediti deteriorati. Secondo l’accordo, spiega una nota, Banca Ifis comprerà da Mediobanca per 100 milioni la società Revalea, nata nel 2022 dallo scorporo di «Npl derivanti da attività di acquisizioni di portafogli di sofferenze, business che non rientra più tra le attività core» di Piazzetta Cuccia. Debole la Juventus Fc in attesa della nuova sentenza della giustizia sportiva sul caso plusvalenze. Tra i titoli minori scatta Giglio Group grazie all'accordo per l'e-commerce di Trenitalia. Sprint anche per Labomar dopo l'annuncio dell'opa lanciata da Lbm Next per il delisting.
BTp, spread poco mosso, rendimento in leggero rialzo
Il braccio di ferro sul debito americano e le prossime mosse della Federal Reserve saranno probabilmente i temi principali che terranno banco nei prossimi giorni, con possibili ripercussioni anche su un mercato obbligazionario che ha visto tassi in salita la settimana scorsa. Nella seduta odierna, andamento in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 185 punti base, due punti in più rispetto alla chiusura di venerdì. In leggero aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark che è indicato al 4,30% dal 4,25% del riferimento precedente.
Tesoro: mandato a banche nuovo BTp-i benchmark a 15 anni
Il Tesoro ha affidato ad un consorzio di banche composto da Barclays, Citibank, Deutsche Bank, Jp Morgan e Société Générale un mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark BTp-i a 15 anni. Lo rende noto un comunicato. Il titolo indicizzato all’inflazione dell’area euro avrà scadenza 15 maggio 2039. "La transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato", precisa il Tesoro che annuncia anche che l’asta BTp-i "prevista per il 25 maggio potrebbe essere cancellata".
Euro poco mosso, prezzi del gas ancora in calo
Sul valutario l'euro passa di mano a 1,0804 dollari (da 1,0816 venerdì in chiusura) e per 149,8 yen (da 148,78), mentre il rapporto dollaro/yen è a 138,6 (137,53). E' debole il petrolio: il future del Wti luglio sale a 72,2 dollari al barile e il contratto luglio sul Brent torna a 76,1 dollari. Scende a 29 euro per megawattora, sui livelli di giugno 2021, il prezzo del gas naturale scambiato ad Amsterdam: il contratto per giugno cede il 3% circa.
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