ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Borse, Europa chiude positiva con trimestrali e calo rendimenti. Bitcoin al top da 18 mesi

Wall Street in rialzo, con i rendimenti Treasury in calo. Negli Usa indice Pmi segnala stabilizzazione del settore manifatturiero. In Europa, invece, indici in calo oltre le stime, con il Pmi composito che indica contrazione. Bitcoin sopra i 35mila dollari con i rumor sul lancio di un Etf dedicato

di Chiara Di Cristofaro e Chiara Di Michele

La Borsa, gli indici del 24 ottobre 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiudono in territorio positivo le Borse europee dopo una seduta all'insegna della volatilità, grazie al buon andamento di Wall Street con i tech in rialzo e le tensioni sull'obbligazionario che si sono attenuati.Restano in primo piano le tensioni in Medio Oriente, mentre sul fronte macro le notizie non hanno dissipato i dubbi sulla tenuta dell'economia europea e hanno rafforzato le certezze sulla forza dell'economia Usa. In particolare, come emerso dall'indice Pmi, l'attività del settore privato nell'Eurozona a ottobre ha subito il calo maggiore in tre anni (da 47,2 a 46,5 punti), segnalando un rischio di recessione nella seconda metà dell'anno.

In territorio positivo i principali indici del Vecchio Continente ( piatto il FTSE MIB, bene il CAC 40, DAX 40, AEX) con Madrid (IBEX 35) che resta indietro. Sull'obbligazionario, lo spread BTp/Bund chiude in rialzo a 200 punti, con il rendimento del decennale al 4,84%.

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Wall Street rimbalza con occhi alle trimestrali dei Big Tech

Seduta con il segno più a Wall Street, in attesa delle trimestrali delle Big Tech. Dopo la chiusura dei mercati, a pubblicare i conti saranno Microsoft Corp e Alphabet; mercoledì toccherà a Meta Platforms e Ibm, giovedì ad Amazon e Intel. Per la trimestrale di Apple, invece, bisognerà aspettare giovedì 2 novembre. Sempre alta l'attenzione sulle Fed: gli analisti credono che la Fed non alzerà i tassi d'interesse alla riunione in programma la prossima settimana, ma è meno chiaro quale sarà il percorso sul lungo periodo. Intanto, sul fronte macro, l'indice Pmi composito è salito in ottobre a 51 da 50,2 di settembre, sopra le attese degli analisti. In rialzo anche gli indici Pmi servizi e manifatturiero, che salgono rispettivamente a 50,9 e 50, oltre le previsioni del mercato

Sull'azionario, il titolo di General Motors è in calo, nonostante una trimestrale superiore alle attese, anche se si fa sentire l'impatto dello sciopero dei lavoratori del sindacato United Auto Workers. Il titolo di Coca-Cola sale grazie a ricavi e utili superiori al consensus. Verizon in luce dopo utili e ricavi in calo, ma superiori alle attese, e il rialzo delle stime sul free cash flow per l'intero anno. Trimestrale migliore delle attese e titolo in rialzo per Spotify. Bene General Electric, dopo utili e ricavi sopra le attese e una guidance per l'intero anno rivista in rialzo, grazie all'aumento della domanda per i suoi prodotti aerospaziali.

A Piazza Affari Unicredit in luce, frenano le auto

Guardando a Piazza Affari sul podio le utility, con A2a (+2%) ed Erg (+1,87%), insieme a Moncler (+2,12%). Sul fronte bancario, Unicredit beneficia dei conti sopra le attese e delle parole del ceo Andrea Orcel, che ha parlato della possibilità di buyback straordinari nel 2024 e di un progressivo aumento del payout. In ribasso invece Bper Banca (-2,68%), che scivola in fondo al listino insieme a Banco Bpm (-2,11%). Vendite anche su Mediobanca (-1,39%), Intesa Sanpaolo (-0,61%), Banca Mediolanum (-0.60%). In rosso anche Nexi, che chiude a -2,15%. Tra i petroliferi cala Saipem (-0,81%), mentre contiene il ribasso Eni (-0,16%) ed è in rialzo Tenaris (+0,29%).

A livello settoriale, l’auto viaggia con il freno a mano tirato (-0,87% l’Euro Stoxx 600) e trascina giù, non solo Stellantis (penalizzata anche dall'escalation degli scioperi negli Stati Uniti), ma anche Pirelli (-1,66%), Cnh Industrial (-0,85%) e Ferrari (-0,4%).

Bitcoin al top da 18 mesi con rumor su lancio Etf dedicato

Bitcoin vola al massimo in 18 mesi, ovvero da inizio maggio 2022, sulla scia delle indiscrezioni sull'imminente lancio di un Etf (exchange traded fund) dedicato. La criptovaluta è arrivata a superare la soglia dei 35.000 dollari (+6% circa a 35.198 dollari) e si è poi assestata attorno ai 34.600 (+5%), mentre il rialzo da inizio anno è intorno al 105%. A spingere bitcoin è la previsione di un aumento della domanda, grazie appunto agli investimenti in Etf. In scia a bitcoin anche Ether, seconda maggiore criptovaluta, si è portata ai massimi da agosto oltre i 1.800 dollari. Lunedì un tribunale americano ha dato ragione a Grayscale Investments che intende lanciare un proprio Etf su bitcoin, cosa a cui la Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana) si era opposta. Secondo indiscrezioni la Sec non intende ricorrere in appello contro la decisione. Anche colossi come BlackRock e Fidelity stanno valutando la possibilità di guardare a questo tipo di prodotti.

Euro oscilla in area 1,06 dollari

Sul valutario l'euro si rafforza e scambia poco sotto la soglia dai 1,06 dollari, dopo che il biglietto verde ha toccato un minimo mensile nelle prime ore della seduta, mentre la volatilità sul mercato obbligazionario ha portato un calo dei rendimenti del Tesoro che si è riflesso sul biglietto verde. «Il dollaro rimane al centro dell'attenzione dei trader valutari e un nuovo rally potrebbe facilmente seguire la recente debolezza mentre i mercati attendono la pubblicazione dei dati americani, con la riunione della Federal Reserve della prossima settimana che si profila all'orizzonte», dicono gli analisti di ActivTrades.

Debole il prezzo del petrolio

Il rinvio dell'offensiva di terra su Gaza da parte di Israele contribuisce alle prese di profitto anche sul petrolio e suoi derivati, utilizzati in alcuni impianti europei come fonti di carburante alternativo al gas. Torna a scendere il gas TTF dopo che l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha riportato che la domanda mondiale di gas fino al 2040 sarà inferiore a quanto previsto, in quanto le energie rinnovabili rivestiranno un ruolo sempre maggiore.

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