Borsa, il tonfo del greggio ferma il rally. Piazza Affari ripiega dai massimi e chiude a -0,7%
Si interrompe la serie positiva delle Borse europee, spinte al rialzo nelle ultime sedute dalle convinzioni crescenti di una pausa alla stretta monetaria. A favorire la prudenza anche alcune trimestrali deludenti, a partire da quella di Burberry. Euro sopra 1,08 dollari, spread scende a 175 punti
di Stefania Blasioli e Chiara Di Michele
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor)- Si interrompe la serie positiva delle Borse europee, spinte al rialzo nelle ultime sedute dalle convinzioni crescenti di una pausa alla stretta monetaria, ipotesi avvalorata dal rallentamento dell'inflazione americana superiore alle aspettative. A pesare sui listini continentali è il crollo dei prezzi del petrolio dovuto all'aumento delle scorte statunitensi e delle rinnovate preoccupazioni sulla domanda cinese: i future sul Wti dicembre perdono il 4,2% a 73,4 dollari al barile, quelli del Brent gennaio il 3,9% a 78 dollari. Così il Ftse Mib di Milano abbandona il rally che lo aveva portato a sfiorare i massimi di luglio e chiude in calo dello 0,71% a 29.258 punti.
Sul fronte macro, dagli Usa arrivano nuovi segnali incoraggianti sul rallentamento dell’inflazione: in particolare, le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione settimanali sono saliti di 13.000 unità a 231.000, oltre le attese a 220.000, portando il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi aumentato a 1.865.000 unità, ai massimi degli ultimi tre mesi. Questo quando la presidente della Bce Christine Lagarde e il suo vice Luis de Guindos, oggi a Francoforte all'European Systemic Risk, non hanno fornito indicazioni relative alla politica monetaria.
Petrolio crolla con aumento scorte Usa
Il petrolio Wti perde al Nymex il 3,91% a 73,66 dollari, in scia ai cali di ieri (-2%), a causa dell'aumento delle scorte statunitensi e delle rinnovate preoccupazioni sulla domanda cinese. "Le preoccupazioni per una produzione statunitense da record hanno messo nuove pressioni sui prezzi del petrolio, che si aggiungono alle preoccupazioni per l'outlook sulla domanda", ha commentato Tina Teng, analista di CMC Markets, parlando con la Cnbc. In calo anche il Brent, tornato sotto gli 80 dollari: cede al momento il 2,02% a 79,54 dollari.
Wall Street debole, negli Usa aumentano richieste sussidi disoccupazione
Wall Street chiude poco mossa, e contrastata. Il Dow Jones perde lo 0,13% dopo la diffusione di una nuova serie di dati economici, a partire da quelli sul lavoro. In rialzo e ai massimi degli ultimi tre mesi il numero delle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione (+13.000 unità a 231.000): il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi è salito a 1.865.000 unità (+32.000). A novembre, le condizioni del settore manifatturiero nell'area di Philadelphia sono rimaste in contrazione, con l’indice calcolato dalla Fed di Philadelphia salito da -9 a -5,9 punti, contro attese per -7,5 punti. Infine, a conferma del rallentamento dell'inflazione mostrato nei giorni scorsi dai prezzi al consumo e dai prezzi alla produzione, i prezzi all'importazione di ottobre sono diminuiti dello 0,8%, contro attese per un calo dello 0,3%. Ora, un altro aumento dei tassi d'interesse è praticamente 'off the table', dato che gli analisti credono che ci sia lo 0,3% di possibilità, a dicembre e a gennaio, che i tassi siano alzati. Sono poi aumentate al 34,6% le possibilità che la Federal Reserve possa iniziare a tagliare i tassi d'interesse già a marzo, esattamente due anni dopo l'inizio del ciclo di rialzi, secondo il FedWatch Tool di Cme Group. Nel complesso, i trader credono che la Fed possa tagliare i tassi fino a sette volte nel 2024.
A Milano bene le utility, in coda Moncler in scia Burberry
A Piazza Affari tra i titoli sono in pole le utility, in particolare A2a (+2,55%), Hera (+1,36%) e Erg (+1,35%) che ancora beneficiano delle rispettive trimestrali, mentre scontano la brusca frenata del greggio i petroliferi Saipem (-4,36%), Tenaris (-4%) e Eni (-2,17%). In luce Leonardo (+0,17%), con gli analisti che plaudono all’offerta secondaria negli Stati Uniti per la vendita del 6,3% di Leonardo Drs. Chiude invariata Nexi, che rallenta sul finale dopo una giornata in progresso, sulla scorta dell’annuncio di una partnership strategica con Compass, società di credito al consumo del gruppo Mediobanca, in ambito Buy Now Pay Later (Bnpl).
Euro sopra quota 1,08 dollari. Mercato ragiona su mosse Fed
Poco mosso l'euro/dollaro che si mantiene sopra quota 1,08, mentre il mercato ragiona sulle tempistiche delle prossime mosse della Fed.. Il messaggio che sembra arrivare dalla dinamica di mercato è che gli investitori credono a un cambio di fase nelle politiche monetarie,ma sono allo stesso tempo consapevoli che questa è la settima volta negli ultimi due anni, con le precedenti sei che sono state deluse. Saranno quindi necessarie ulteriori conferme dal fronte macro, sosttolineano gli esperti, prima di abbracciare totalmente la nozione di un punto di svolta per tassi di policy e rendimenti obbligazionari.
In calo il prezzo del petrolio dopo le scorte Usa
Petrolio in ribasso, dopo l'aumento delle scorte americane di greggio, salite sui massimi da agosto. «Occorre però segnalare che da un punto di vista stagionale le scorte tendono a salire nel quarto trimestre a causa della minore domanda riconducibile ai lavori di manutenzione presso le raffinerie statunitensi - notano gli analisti di Mps - pertanto, al momento si tratta di una tendenza del tutto normale e non di un indebolimento reale della domanda».Poco mossi i prezzi del gas naturale scambiato ad Amsterdam: i future dicembre salgono appena sopra i 47 euro al MWh.
Spread in calo a 175 punti, rendimento scende al 4,34%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di generale flessione dei rendimenti sulla curva euro. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il pari durata tedesco si attesta a quota 175 punti base, cinque in meno rispetto ai 180 punti del closing precedente. In netta flessione anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato un'ultima posizione al 4,34%, dal 4,43% del finale della vigilia
loading...