ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Rendimenti Btp toccano il 5%, spread verso 200 punti. Tonfo del petrolio

La politica monetaria delle banche centrali resta sotto i riflettori. Intanto negli Usa è caos al Congresso con la sfiducia allo speaker. Petrolio in ribasso, sale il gas. Euro resta debole

di Chiara Di Michele e Flavia Carletti

La Borsa, gli indici del 4 ottobre 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Non si allenta la tensione sulle Borse europee che non riescono a trovare il rimbalzo dopo due sedute consecutive in rosso. Le prospettive di elevati tassi di interesse per un lungo periodo, accanto alle tensioni sul mercato obbligazionario, continuano a tenere sotto pressione gli indici azionari, che chiudono poco mossi. Dopo le dichiarazioni di molti rappresentanti della Federal Reserve, che hanno ribadito la previsione di tassi alti per molto tempo, anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha confermato la posizione di Francoforte per una politica monetaria sufficientemente restrittiva finché sarà funzionale a frenare l'inflazione. A Milano il Ftse Mib è scivolato dello 0,17%, quando a Parigi il Cac40 ha chiuso invariato, a Francoforte il Dax40 è salito dello 0,1%, ad Amsterdam l'Aex dello 0,17%, mentre a Londra il Ftse100 ha perso lo 0,77 per cento. Chiusura positiva per gli indici a Wall Street: Dow Jones +0,38%, S&P 500 +0,80%, Nasdaq +1,35 per cento. 

Le Borse continentali sono reduci da due sedute consecutive di flessione, che hanno riportato l'Eurostoxx50 ai livelli di marzo, a causa delle tensioni sul mercato obbligazionario a cui si aggiunge il caos al Congresso statunitense, con la sfiducia dello speaker della Camera Kevin McCarthy finito nel mirino di alcuni deputati repubblicani in un momento cruciale come quello del dibattito sul bilancio federale. La legge di bilancio americana, infatti, deve essere approvata entro il 17 novembre ma ora, con l'attuale vuoto di potere alla Camera, anche quel termine è a rischio.Sul fronte si guarda anche alla lettura di settembre dell'indice Ism sul terziario (sceso a 53,6 punti Ism, in linea con le stime) e ai numeri sull'occupazione nel settore privato (+89.000 posti a settembre, dato più basso da gennaio 2021).

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In generale, la prospettiva di tassi di interesse elevati per "molto tempo", come ribadito tra gli altri dal numero uno della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, sta facendo accelerare le vendite sui mercati obbligazionari soprattutto sulle scadenze più lunghe anche perché gli operatori hanno davanti un periodo di abbondanti emissioni di titoli, osservano gli analisti di Unicredit. Questi fattori in Europa hanno spinto il rendimento del BTp a 10 anni anche sopra il 5% (il 30 anni rende quasi il 5,5%) e il Bund al 3% (3,22% il trentennale). prima di ripiegare leggermente.

Lagarde resta «falco», tassi restrittivi finché necessario

Sulla base della nostra valutazione attuale, «riteniamo che i tassi d'interesse chiave della Bce abbiano raggiunto livelli che, se mantenuti per una durata sufficientemente lunga, contribuiranno in modo significativo al ritorno tempestivo dell'inflazione al nostro obiettivo a medio termine». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde dando il via a Francoforte alla conferenza sulla politica monetaria. Le decisioni future della Bce - ha aggiunto Lagarde - continueranno ad essere basate sui tre criteri dell'outlook dell'inflazione, delle dinamiche dell'inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria e «garantiranno che i tassi d'interesse siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario».

Spread chiude a 196 punti, rendimento al 4,9%

Chiusura su livelli invariati per lo spread tra BTp e Bund che ha tenuto le posizioni malgrado la fiammata in apertura del rendimento decennale italiano. A fine giornata, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco si è attestato a 196 punti, stabile rispetto al riferimento di ieri. In lieve calo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che ha terminato gli scambi al 4,90%, dal 4,91% del closing di ieri, dopo aver superato in mattinata la soglia del 5%, al 5,01%, tornando su livelli che non si vedevano dalla fine del 2012.

A Milano ancora un rialzo per Mps, deboli i petroliferi

A Piazza Affari, il calo del prezzo del greggio si è riverberato sui titoli del comparto petrolifero: Eni (-1,56%), Saipem (-1,26%) e Tenaris (-2,23%) sono scivolati in fondo al listino. Tonfo del petrolio a New York, dove le quotazioni chiudono in calo del 5,61% a 84,22 dollari. A pesare sulle quotazioni è la domanda debole.

Tra i peggiori anche Prysmian (-1,65%) e Inwit (-2,66%) che, secondo gli operatori, ha risentito del downgrade sul gruppo Cellnex operato dagli analisti di Barclays. Deboli Tim (-0,75%) e le banche, ad eccezione di Banca Mps, che ha chiuso in rialzo del 4,64 per cento. Hanno ritrovato il segno positivo le utility, guidate da Hera (+2,66%), con A2A +0,98% e Snam +0,92 per cento. Fuori dal listino principale, sul mercato Egm, vendite su Visibilia Editore (-13,75%) dopo che il tribunale civile di Milano ha deciso un'ispezione sulla società.

La Borsa, gli indici del 3 ottobre 2023

Euro recupera 1,05 dollari. Giù il petrolio, sale il gas naturale

Sul mercato valutario l’euro sale leggermente a 1,051 dollari (1,045 in avvio e 1,0459 ieri in chiusura). Il cambio euro/yen si attesta a 156,51 (156,06 in avvio) e il rapporto dollaro/yen a 148,87 (149,144). Si muove in deciso ribasso il prezzo del petrolio, con il contratto sul Brent consegna Dicembre a 87,7 dollari al barile in caduta di circa il 3,5%, mentre quello sul Wti scadenza Novembre segna un ribasso del 3,36% a 86,25 dollari al barile. Continua a salire il prezzo del gas ad Amsterdam che raggiunge quota 38,225 euro (+3,35%)

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