Inflazione Usa sotto attese, le Borse decollano. Per Wall Street la miglior seduta dal 2020, Milano chiude a +2,6%
A ottobre prezzi saliti del 7,7% e non del 7,9% come previsto dal mercato. A Piazza Affari occhi puntati sulle trimestrali: corre Tim dopo i dati, bene anche Poste e Generali. Deboli i petroliferi. Spead in calo a 200 punti
di Flavia Carletti
4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L'inflazione Usa salita a ottobre meno del previsto ha spinto le Borse europee, partite in sordina proprio in attesa del dato. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in progresso del 2,58%, mentre continua la pubblicazione delle trimestrali, a Francoforte il Dax40 ha guadagnato il 3,51% e a Parigi il Cac 40 l'1,96%, quando a Wall Street gli indici si muovono in netto progresso, soprattutto il Nasdaq.
A ottobre, negli Stati Uniti, i prezzi sono aumentati rispetto al mese precedente dello 0,4%, contro attese per un +0,6%. Il dato "core", ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,3%, contro attese per un +0,5%. Su base annuale, il dato generale ha messo a segno un +7,7%, con le attese al 7,9%. Il dato "core" è cresciuto del 6,3%, con le attese che erano per un +6,5%. Pubblicate anche le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, che sono aumentate la scorsa settimana di 7.000 unità a 225.000, con le attese a 220.000.Il rallentamento dell'indice dei prezzi al consumo alimenta l'idea che la Federal Reserve possa limitare la sua politica aggressiva sui tassi, quando dalla Banca centrale europea è arrivata l'indicazione che ci saranno altri rialzi.
Così, Wall Street ha messo a segno una seduta di rialzi record: Dow Jones +3,70% (pari a ben 1.200 punti), S&P 500 +5,54% e Nasdaq addirituttra + 7, 3 per cento. Per l’indice S&P 500 è stata la miglior seduta dall’aprile 2020. Tra i titoli, brilla Amazon (+12%) dopo la notizia di un piano di risparmi messo a punto dal Ceo Jassy.
Bce conferma: altri rialzi tassi, inflazione troppo elevata
Con l'ultimo rialzo dei tassi di 75 punti base il consiglio direttivo della Bce «ha fatto passi avanti significativi lungo il percorso di rimozione dell'accomodamento monetario. Il consiglio direttivo ha assunto questa decisione e prevede di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo della Bce del 2% a medio termine». Lo ribadisce l'Eurotower nel consueto bollettino economico. Il consiglio direttivo, quindi, «definirà l'andamento dei tassi di riferimento in futuro in base all'evolvere delle prospettive per l'inflazione e l'economia, riflettendo un approccio secondo il quale le decisioni sui tassi vengono definite di volta in volta a ogni riunione». L'inflazione, proseguono gli esperti della Bce, «continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all'obiettivo per un prolungato periodo di tempo».
A Piazza Affari trimestrali in focus, scatto di Nexi e Tim
Tra i titoli exploit di Nexi (+9,56%), che ha pubblicato i conti trimestrali ma ha allungato dopo l'inflazione Usa in quanto titolo esposto ai consumi. Lo stesso movimento è stato osservato per società attive nello stesso comparto come Worldline a Parigi. Hanno chiuso in forte progresso anche St (+7,87%) e Azimut (+7,71%) dopo i risultati. Segno opposto per Tenaris (-4,13%) e Saipem (-3,41%), in una giornata in cui il prezzo del petrolio ha avuto un andamento volatile. Tra i titoli migliori del Ftse Mib anche Amplifon (+5,99%), che ha riconquistato la quota di 6 miliardi di capitalizzazione. Bene Moncler (+6,1%) e Tim (+5,19%), dopo conti trimestrali leggermente migliori delle attese e la conferma della guidance. Oggi l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ha presentato i risultati agli analisti e ha detto che gli obiettivi 2022 sono facilmente raggiungibili e che il gruppo dovrebbe riuscire a centrare i target anche nel 2023. Sul dossier rete ha detto che è fondamentale trovare un accordo con Cdp e che non c'è stata alcuna indicazione di rallentare. I risultati hanno spinto anche Prysmian (+5,21%), Interpump (+4,92%), Banca Generali (+4,72%) e Poste Italiane (+4,32%). È stata una seduta positiva anche per A2A (+4,73%), Inwit (+4,44%) ed Enel (+3,96%). Giornata di vendite, invece, per Leonardo (-1,46%) e Banco Bpm (-1,8%), quando gli altri bancari si sono mossi sopra la parità.
Spread in calo a 200 pb sui livelli di luglio
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund che rivede la soglia dei 200 punti base per la prima volta dallo scorso luglio. A caratterizzare la seduta i forti acquisti su tutti i bond dell'Eurozona sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei, innescati dal dato sull'inflazione Usa risultato inferiore alle attese che fa presagire una politica sui tassi meno aggressiva. La conseguenza è stato il crollo dei rendimenti con quello del decennale italiano tornato sulla soglia del 4%, ai minimi da settembre. Al termine della seduta, infatti, si registra per lo spread tra BTp e Bund una contrazione a 200 punti dai 210 dell'ultimo riferimento di ieri. Il rendimento del BTp decennale benchmark, scende al 4% dal 4,27% del closing della vigilia. In netto calo anche il rendimento del Bund tedesco che torna al 2% dal 2,25% del precedente riferimento.
Dollaro giù dopo l'inflazione Usa, euro sopra parità
SIn chiusura dei mercati europei, il contratto consegna Gennaio sul Brent sale dell'1,22% a 93,78 dollari al barile e quello scadenza Dicembre sul Wti +1,03% a 86,71 dollari al barile. In lieve calo il prezzo del gas: -0,7% a 112,3 euro al megawattora. Infine, sul mercato dei cambi, l'euro si è rafforzato sul dollaro a 1,0167 (1,004 alla vigilia) e passa di mano a 144,235 yen (146,6) con il cambio dollaro/yen a 141,896 (146,35).
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