Borsa, per l'Europa settimana positiva nonostante il lunedì nero. Ora focus sulla Fed
Anche grazie all'effetto Bce i listini chiudono l'ottava con un bilancio positivo, che per Piazza Affari è +1,3%. Settimana prossima la due giorni della banca centrale americana
di Cheo Condina ed Eleonora Micheli
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Settimana di rialzi per le Borse europee, nonostante lunedì scorso tutti i listini del Vecchio Continente abbiano accusato una violenta frenata, provocata dai timori innescati dalla diffusione della variante Delta del Covid-19 e dagli annunci sulle restrizioni introdotte in alcuni Paesi per limitarne la circolazione.
Invece il bilancio di cinque giorni, quasi a sorpresa, si è rivelato positivo, complice il fatto che si è tenuto anche il consiglio direttivo della Banca centrale europea che ha rassicurato che la politica monetaria rimarrà accomodante, probabilmente ancora per un lungo periodo di tempo. La numero uno, Christine Lagarde, ha sottolineato che l’istituto centrale avrà pazienza, qualora l’inflazione salisse in via temporanea oltre la soglia del 2%, prima di intervenire, cambiando in modo «prematuro» la propria condotta, che invece è stata confermata su tutta la linea. E intanto sale l'attesa per la riunione della Federal Reserve: la due giorni di settimana prossima vedrà probabilmente la banca centrale americana fornire nuove indicazioni di politica monetaria alla luce dell'impennata dell'inflazione.
Continua intanto la corsa di Wall Street, con il Dow Jones che chiude per la prima volta sopra i 35 mila punti.
Nell'ottava Madrid è stata la migliore, con un rialzo del 2,48%. Tuttavia, in quanto a performance da inizio anno, rimane l’ultima della classe, avendo registrato un progresso pari solamente al 7,97%. Nelle prime posizioni, da inizio anno, si confermano Amsterdam (+19,98%), che in settimana è salita dell’1,75%, e Parigi (+18,33% e +1,68%). Francoforte ha registrato in cinque sedute un rialzo dello 0,83%, che porta i guadagni del 2021 al 14,22%. La piazza tedesca è stata in parte frenata anche delle notizie sui danni provocati dalla tempesta che si è abbattuta nel Paese. Più indietro di tutti, comunque, nell’ultima ottava, è stata Londra (+0,28% e +8,78% da inizio anno), pagando dazio all’elevato numero dei contagi.
Quanto a Milano, il Ftse Mib è salito in cinque sedute dell’1,34% e da inizio anno del 13%. Sul finire della settimana l'indice ha riconquistato la soglia dei 25mila punti, sotto la quale aveva costantemente chiuso dallo scorso 14 luglio.In Europa il rialzo è stato trascinato dai titoli finanziari che hanno rialzato la testa mettendo a segno un progresso del 4,6% a livello settoriale.
Hanno continuato a essere gettonati anche i titoli tecnologici, il cui sottoindice ha messo a segno un +2,7%. Nonostante le limitazioni imposte dalla variante Delta, il comparto dei viaggi ha messo a punto un +3,4% settimanale, beneficiando forse dell’apertura degli States a dare l'ok ai viaggi verso l’Europa. Sono invece rimaste al palo le azioni delle Tlc e sono andate male quelle del settore oil (-0,96%), risentendo della volatilità del petrolio, dopo che è stato raggiunto lo scorso fine settimana un accordo a livello di Opec Plus per spingere la produzione, in vista di un incremento della domanda. In ogni caso il wti, dopo più sali e scendi, ha messo a punto un progresso complessivo dello 0,45%.
A Piazza Affari sono andate bene le Diasorin, che così hanno proseguito nella via del rialzo iniziata a fine giugno, quando è diventato chiaro che nonostante le vaccinazioni di massa, i tamponi per rilevare il Covid-19 saranno ancora molto richiesti. Le azioni hanno vantato la performance migliore tra i titoli del Ftse Mib con un balzo del 5,7%, anche se in verità i guadagni del 2021 si limitano all’1,32%. Moncler ha vantato un progresso del 5% (+18,87% da inizio anno), in una settimana effervescente per il comparto moda, con l’annuncio della quotazione di Zegna a Wall Street, e lo shopping di Etro e Off-White da parte rispettivamente di L Catterton, il fondo che fa capo alla famiglia Arnault, e di Lvmh. E’ inoltre andata bene Azimut (+4,37% e +22,4%), beneficiando forse anche di qualche switch da Banca Generali che non ha caso ha registrato la terza peggior performance del Ftse Mib, con un calo del 2,14%. Da inizio anno, però, vanta un progresso del 27,37%. Sono inoltre andate male le Prysmian (-2,27%, +2,24%) e le Telecom Italia (-4,2% e -1,5%). Quest’ultime hanno pagato dazio al taglio delle previsioni sull’ebitda domestico per il 2021, visto a questo punto in calo anziché stabile. Per gli anni a venire la compagnia è positiva, in considerazione dell’accordo siglato con Dazn per la distribuzione del campionato di Serie A che dovrebbe impattare positivamente su ricavi e margini, ma ciò non è bastato ad attutire il colpo per il taglio delle stime per fine anno, a pochi giorni dalla pubblicazione della semestrale, in calendario la prossima settimana.
Piazza Affari chiude in bellezza la settimana
Anche venerdì 23 luglio le Borse europee hanno dunque registrato una chiusura positiva. Milano ha terminato le contrattazioni nuovamente sopra la soglia dei 25mila punti, come non succedeva dallo scorso 14 luglio.
Del resto ieri la Bce ha trasmesso un messaggio accomodante, con la numero uno, Christine Lagarde, che ha sottolineato la volontà dell’istituto di evitare una stretta monetaria “prematura” che avrebbe effetti dannosi sulla trasmissione della politica monetaria e sul sostegno all’economia. In pratica la Bce avrà una maggiore dose di pazienza, qualora l’inflazione superasse in via transitoria la soglia del 2%. La palla, a questo punto, passa alla Federal Reserve, il cui Fomc si riunirà la prossima settimana. Gli investitori scommettono che sia confermato lo status quo, ma attendono indicazioni sulle future mosse.
Intanto anche i rendimenti dei bond Usa sono stabili, dopo i forti movimenti delle ultime sedute: quelli a dieci anni si attestano attorno all’1,296%. In Italia lo spread è calato in area 103 punti.
A Piazza Affari sono andate bene le azioni delle banche, mentre sul mercato sale l’attesa per la pubblicazione degli stress test in calendario la prossima settimana. St ha messo a segno un progresso del 2,8%, confortata dai numeri pubblicati dai concorrenti negli ultimi giorni e in vista della trimestrale il programma il 29 luglio. Sono andate bene le utilities, beneficiando dell’andamento dei tassi. Terna (+1,9%) è stata spinta in alto anche da un report favorevole di Bank of America. Ha invece perso quota Telecom Italia (-0,7%). Sul valutario, l'euro ha chiuso la settimana al di sotto della soglia di 1,18 dollari. La divisa è scambiata a 1,1760 (ieri in chiusura a 1,1775), a 129,99 yen (129,83 ieri), mentre il dollaro/yen è pari a 110,53. Infine, il petrolio è abbastanza stabile: il Wti contratto di settembre cede lo 0,1% portandosi a 71,85 dollari al barile.
A Piazza Affari bene industriali e petroliferi
Per quanto riguarda i titoli, in attesa che entri nel vivo la stagione delle trimestrali dei grandi gruppi italiani, quasi tutto il Ftse Mib ha chiuso in rialzo. Tra le migliori gli energetici, reduci da sedute volatili insieme all'andamento del greggio, ma anche Leonardo - Finmeccanica, con il comparto industriale tra i migliori in Europa. Per altro, nel settore aerospazio e difesa, il gruppo francese dell'elettronica specializzata Thales corre a Parigi dopo avere alzato le stime sulle vendite 2021. Nuova seduta di rialzi anche per Azimut che dalla chiusura del 19 luglio a quella di ieri ha guadagnato il 4,3%, e per Stmicroelectron, con il settore dei semiconduttori che guarda all'americana Intel che ha riportato utili e fatturato superiori alle previsioni, ma ha in parte deluso sul fronte delle previsioni per il terzo trimestre. A passo rapido anche Exor, A2a e Atlantia.
Spread cala a 103 punti, rendimento decennale allo 0,63%
Chiusura in netto calo per lo spread tra BTp e Bund. In particolare il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (IT0005436693) e il pari durata tedesco ha segnato un'ultima posizione a 103 punti base, sei in meno rispetto alla chiusura di ieri (109 punti). Flette anche il rendimento del BTp decennale benchmark che viene indicato in chiusura allo 0,63% dallo 0,65%, della vigilia.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
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