L'Europa prova a ripartire, Milano la migliore (+0,65%) ma Eni va ko
Wall Street azzera i guadagni iniziali. Le trimestrali sopra le attese premiano Stellantis e Pirelli. Gas stabile e petrolio in rialzo. Spread chiude in calo a 189 punti
di Flavia Carletti
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Tentativo di recupero per le Borse europee dopo quattro sedute consecutive di calo. Gli indici hanno chiuso sopra la parità ma sotto i massimi di giornata - nel frattempo Wall Street ha azzerato i guadagni iniziali - con il Ftse Mib di Milano (+0,65%) maglia rosa. A Parigi il Cac40 è salito dello 0,25% e a Francoforte il Dax40 dello 0,49 per cento. Per oggi, sono state parzialmente accantonate le preoccupazioni per le politiche aggressive delle banche centrali, quando sono rimaste sulle sfondo anche le tensioni geopolitiche internazionale e gli investitori sono apparsi attenti alla pubblicazione di una nuova serie di dati macro. A gennaio l'inflazione nell'Eurozona è calata all'8,6% dal 9,2% di dicembre, mentre dall'altra parte dell'oceano sono arrivati i dati sul Pil del quarto trimestre (rivisto al +2,7% contro attese per la conferma al +2,9%) e sull'inflazione Pce per lo stesso periodo (rivista leggermente al rialzo). Intanto il mercato del lavoro Usa continua a mostrare forza: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono diminuite di 3.000 unità a 192.000 (seasonally adjusted), contro attese per un dato a 197.000.
Inflazione Eurozona cala a gennaio dal 9,2% all'8,6%
A gennaio il tasso di inflazione annuale nell’area euro è calato all’8,6% dal 9,2% di dicembre. Lo indica Eurostat la cui stima flash pubblicata il primo febbraio aveva registrato un calo all’8,5%. Un anno prima era al 5,1%. Nella Ue 10% contro 10,4% a dicembre; un anno prima 5,6%. La prossima stima flash per febbraio è prevista il 2 marzo. I tassi annuali più bassi sono stati registrati in Lussemburgo (5,8%), Spagna (5,9%), Cipro e Malta (entrambi 6,8%). I tassi annuali più elevati sono stati registrati in Ungheria (26,2%), Lettonia (21,4%) e Cechia (19,1%). Rispetto a dicembre, l'inflazione annua è diminuita in diciotto Stati membri ed è aumentata in nove. In Italia 10,7% dopo 12,3 a dicembre, un anno prima 5,1%.
Trimestrali premiano Stellantis e Pirelli, giù Tim
A Piazza Affari, giornata dominata dalle trimestrali: i conti 2022 sopra le attese hanno spinto Stellantis (+3,61%) e Pirelli (+3,08%), quando Eni (-5,36%) è scivolata in fondo al Ftse Mib tra scambi molto vivaci (quasi quattro volte la media di 10,7 milioni di azioni degli ultimi trenta giorni) dopo la pubblicazione di buoni conti 2022 e il nuovo piano al 2026. la giornata ha visto gli acquisti premiare Saipem (+3,92%), miglior titolo del segmento principale - e Tenaris (+1,81%), oltre a Interpump (+2,12%) e Cnh Industrial (+2,07%), seguita da Iveco Group (+1,99%). Bene anche i bancari con Banco Bpm +2,42%, Unicredit +1,92% Intesa Sanpaolo +1,51% e più indietro Bper (+1,03%). In evidenza anche i tecnologici con St (+1,42%). Il comparto è stato sostenuto dalla statunitense Nvidia (+12% a Wall Street), dopo una trimestrale superiore alle attese: nell'ultimo trimestre ha registrato un utile adjusted di 88 centesimi per azione, contro attese per 81 centesimi, su ricavi di 6,05 miliardi di dollari, contro attese per 6 miliardi. Il gruppo inoltre ha dato buone indicazioni sul primo trimestre: prevede 6,5 miliardi in ricavi, contro i 6,33 miliardi del consensus. Segno opposto per Tim (-2,36%), che resta in attesa di sviluppi dopo l’offerta di Kkr.
Spread chiude in calo a 189, rendimento flette al 4,37%
Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund in un contesto di sensibile ripiegamento per i rendimenti della curva euro. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 189 punti base dai 194 punti del finale di ieri. Calo più accentuato per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,37% dal 4,46% del finale della vigilia.
Petrolio in rialzo, euro scende sotto 1,06 dollari
Sul fronte energetico, in rialzo il prezzo del petrolio: il contratto consegna Aprile sul Brent sale dell'1,92% a 82,15 dollari al barile e quello sul Wti di pari scadenza del 2,08% a 75,49 dollari al barile, quando il prezzo del gas ad Amsterdam è poco mosso a 50,6 euro al megawattora (+0,06%). Sul mercato valutario, l'euro si è indebolito e passa di mano a 1,0593 dollari (1,061 in avvio e 1,0644 ieri in chiusura) e 142,645 yen (143,166 e 143,24). Il cambio dollaro/yen è a 134,639 (134,805 in avvio).
loading...