LA GIORNATA

Borse caute in attesa di sviluppi Usa-Cina. A Piazza Affari vola Gedi

La società editoriale è balzata dopo l'offerta presentata dalla Romed di Carlo De Benedetti, rispedita però al mittente dall'azionista Cir. Vendite su Tenaris (-2,6%), a causa del calo dell'attività di trivellazione negli Usa, oltre che del greggio debole. Spiccano Juventus (+3,9%) e Amplifon (+2,5%). Petrolio debole, in lieve calo lo spread

di Eleonora Micheli e Paolo Paronetto

3' di lettura

L'incertezza sulla tenuta dell'accordo di massima raggiunto venerdì tra Stati Uniti e Cina sul fronte del commercio internazionale tiene banco sui listini azionari mondiali. Le principali Borse europee sono rimaste alla finestra: a Piazza Affari il FTSE MIB ha terminato la giornata in calo dello 0,3%, penalizzato dalle vendite su Tenaris (-2,64%), a causa del calo dell'attività di trivellazione negli Usa, oltre che del greggio debole, Finecobank (-2,06%) e Cnh Industrial (-1,57%). Si sono invece messe in evidenza la Juventus Fc (+3,94%) e Amplifon (+2,53%). Giornata a due facce per Banco Bpm (+1,5%), che si è messa alle spalle le voci su un possibile aumento di capitale in caso di fusione conUbi Banca (+0,15%), che avevano condizionato le quotazioni in avvio.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Gedi in volata sopra il prezzo offerto da De Benedetti
Al di fuori del paniere principale Gedi Gruppo Editoriale è volata del 15,6% grazie alla battaglia interna alla famiglia De Benedetti per il controllo del gruppo. A sorpresa Carlo De Benedetti con la sua Romed, ha lanciato un'offerta di acquisto cash sul 29,9% delle azione Gedi al prezzo di 0,25 ad azione, prezzo di chiusura di giovedì. Il gruppo Cir dei figli dell'Ingegnere, però, ha rispedito al mittente la proposta definendola come «manifestamente irricevibile». E mentre si profila una bagarre nella famiglia De Bendetti, la Borsa ipotizza che si facciano avanti altri soggetti interessai alla società.

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Banche contrastate, riflettori su Mediobanca
Tra i titoli a maggiore capitalizzazione sono contrastati quelli delle banche, dopo la buona performance della scorsa settimana. Banco Bpm ha virato al rialzo a metà giornata dopo una partenza debole, dovuta all'ipotesi di stampa in base alle quali in caso di matrimonio con Ubi Banca sia necessario un aumento di capitale tra i 2,5 e i 3,6 miliardi. Mediobanca rimane sotto la lente, mentre si avvicina la data del 28 ottobre, quando si terrà l'assemblea dei soci. In più il 12 novembre verrà presentato il nuovo piano industriale. Deutsche bank, intanto, ha consigliato di acquistare le azioni ('Buy'), ritenendo che il 12 novembre il management dell'istituto confermerà la strategia degli ultimi anni. D'altra parte per gli esperti della banca tedesca ogni interferenza sull'operato del management sarà negativa. Deutsche Bank si è dunque schierata a favore dell'a.d., Alberto Nagel , dopo le critiche mosse da Leonardo Del Vecchio di recente entrato nel capitale con una quota di poco inferiore al 7%. Hanno preso fiato le azioni che avevano corso molto la scorsa settimana, come Stmicroelectronics e Cnh Industrial. perde mezzo punto percentuale nel giorno in cui si riunisce il comitato nomine. Positive invece le quotazioni di Fiat Chrysler Automobiles, sull'ipotesi che si possano riaprire i giochi con Renault, dopo l'uscita dal gruppo francese del numero uno Thierry Bolloré.

Balzano Kolinpharma e Bio-On
Al di fuori del paniere principale, Kolinpharma è stata la maglia rosa di
giornata (+32,57%) dopo aver ottenuto un nuovo brevetto negli
Stati Uniti. In evidenza anche Bio On (+23,72%), che ha voluto rassicurare il mercato sulla correttezza del proprio operato dopo l'esposto presentato in procura dal fondo Quintessential.

Euro scambiato sopra 1,1 dollari, in lieve calo lo spread
Sul mercato dei cambi, euro in lieve correzione a 1,1020 dollari (1,1048 venerdì in chiusura) e 119,52 yen (119,96), mentre il rapporto dollaro/yen si attesta a 108,45 (108,56). In deciso ribasso il prezzo del petrolio, che
sconta i timori sull'accordo Usa-Cina: il future novembre sul Wti perde il 3,03% a 53,04 dollari al barile, mentre la consegna dicembre sul Brent si attesta a 58,74 dollari (-2,91%) .

Sull'obbligazionario, lo spread tra BTp e Bund ha chiuso in lieve calo. Al termine degli scambi il differenziale di rendimento tra il nuovo BTp
decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è stato indicato a 147 punti base, in calo di 2 punti base rispetto al closing di venerdì. In flessione anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si è attestato in
chiusura all'1,01% rispetto all'1,05% dell'ultimo riferimento.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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