Borse, i mercati aspettano la Fed. Wall Street debole, Nasdaq negativo
Piazza Affari sale comunque di mezzo punto percentuale. Dopo le stime sul Pil cinese (+5%), occhi puntati ancora una volta sulla Federal Reserve: martedì e mercoledì audizione al Congresso di Jerome Powell. Gas ai minimi dal 2021
di Andrea Fontana ed Eleonora Micheli
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee chiudono con indici contrastati la prima sessione di una settimana che guarderà all'intervento del presidente della Fed, Powell, alla Commissione bancaria del Senato Usa e ai dati americani sul mercato del lavoro.
A Piazza Affari il FTSE MIB ha chiuso in rialzo di mezzo punto percentuale insieme a Madrid, Parigi e Francoforte, in calo Londra, Zurigo e Amsterdam.
Dopo che nel fine settimana la Cina ha annunciato un target di crescita del 5% per il 2023 - come indicato dal Ft la più bassa da tre decadi - questa settimana l'attenzione degli investitori sarà rivolta ancora una volta alla banca centrale Usa. Nei giorni scorsi Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha detto di essere «favorevole a un aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base» dall'attuale 4,5%-4,75% alla prossima riunione del 21-22 marzo alimentando le speranze degli operatori che ora guardano alla presentazione in Congresso del rapporto semestrale della Fed sulla politica monetaria da parte del presidente Powell. In settimana sempre dagli Usa, arriveranno nuovi indicatori importanti sul mercato del lavoro: il rapporto Adp sull'occupazione nel settore privato (mercoledì) e il rapporto sull'occupazione di febbraio (venerdì). Intanto, dall'Europa, Philip Lane della Bce ha dichiarato che «per la Banca centrale europea, la priorità di politica monetaria è fare in modo che l'inflazione ritorni al target in modo tempestivo», aggiungendo che «le informazioni attuali sulle pressioni inflazionistiche sottostanti suggeriscono che sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi oltre la riunione di marzo».
Wall Street debole, Nasdaq negativo
Wall Street chiude debole dopo una settimana positiva per i listini Usa che ha beneficiato del calo di rendimenti dei titoli del Tesoro e delle parole di Bostic. Soprattutto, la chiusura arriva dopo diverse ore di illusione alimentata in particolare dal vivace andamento dell'indice NASDAQ COMP.
A fine giornata, il Dow Jones ha chiuso in positivo dello 0,12, lo S&P ha superato di poco la parità (+0,07%), mentre il Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0,11%.
La settimana girerà intorno a una serie di dati sul mercato del lavoro e sulle testimonianze in Congresso del presidente della Fed, Jerome Powell, in programma domani e mercoledì. Gli esperti prevedono che Powell dirà che i tassi d'interesse dovranno salire più di quanto previsto solo poche settimane fa, se i dati continueranno a mostrare un'economia forte. Ora, i trader scommettono che la Fed alzerà i tassi oltre il 5,1% stimato dai componenti della Fed a dicembre.
Sull'azionario, il titolo di Apple è tra i migliori sul Dow Jones. La spinta arriva dalle indiscrezioni su Foxconn Technology Group, il maggior produttore di dispositivi Apple che sta valutando la possibilità di una grande espansione in India, in modo da dipendere meno dalla Cina. Ma anche il titolo beneficia anche delle valutazioni degli analisti di Morgan Stanley e di Goldman Sachs. Timido rialzo per Ferrari: Adam Jonas, analista di Morgan Stanley, l'ha inserita tra i titoli migliori da acquistare, al posto di Tesla: in una nota ai clienti, Jonas ha citato gli ordini inevasi e il 'pricing power', ovvero il potere di aumentare i prezzi senza perdere clienti, come motivi per alzare il suo price target di oltre il 10%. Prosegue il crollo di Silvergate Capital: la società, specializzata in servizi finanziari ad aziende digitali e cripto, ha chiesto di ritardare la presentazione della relazione annuale 10-K alla Securities and Exchange Commission (Sec), l'autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi.
A Milano bene Tim e le banche, debole Amplifon
A Milano, la giornata è stata segnata dall'attenzione su Telecom Italia, all'indomani dell'arrivo dell'offerta di Cdp e Macquarie per la rete, in alternativa a quella di Kkr. Le indiscrezioni di stampa riportano diverse cifre sull'entità dell'offerta, che potrebbe ammontare tra 18 e 20 miliardi di euro. In ogni caso, l'offerta secondo gli analisti dovrebbe essere migliorativa rispetto a quella presentata dal fondo Usa. In terreno positivo anche le principali banche, a partire da Banco Bpm e Unicredit. In rialzo Nexi alla vigilia dei conti del 2022. Segno opposto per Amplifon e Finecobank dopo la pubblicazione dei dati della raccolta di febbraio pari a 869,8 milioni (944,9 milioni a febbraio 2022).
Euro verso 1,07 dollari, gas sotto i 43 euro ad Amsterdam
Sul mercato valutario, l'euro vale 1,068 dollari (1,0649 in avvio e 1,0593 venerdì in chiusura) e 145 yen (144,597 e 144,48), quando il cambio dollaro/yen è a 136(135,791 e 136,377). Per quanto riguarda l'energia, il prezzo del petrolio è in calo: i future consegna Maggio sul Brent a 85 dollari al barile e quelli scadenza Aprile sul Wti a 79,5 dollari al barile. Intanto, ad Amsterdam il prezzo del gas scende anche sotto i 43 euro al megawattora, ai minimi da dicembre 2021.
Gli obiettivi economici di Pechino
Il governo cinese ha reso noti i nuovi target economici per il 2023, tra cui il Pil “intorno” al 5% al ribasso sul “circa il 5,5%” del 2022, illustrati dal premier uscente Li Keqiang all’apertura della sessione annuale del Congresso nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento di Pechino.
BTp, spread stabile a 182 punti, redimento al 4,55%
Chiusura su livelli invariati per lo spread BTp/Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco e' indicato a 182 punti base, stabile rispetto al closing di venerdì. In leggero rialzo, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark che a fine seduta si è attestato al 4,55% dal 4,53% del finale della scorsa settimana.
Borsa di Tokyo chiude ai massimi da tre mesi, Nikkei +1,1%
Seduta positiva alla Borsa di Tokyo con gli investitori che hanno spinto sugli acquisti sulla scia dell’ottimismo di Wall Street di venerdì per una possibile pausa nella serie di rialzi dei tassi da parte della Fed. L’effetto sulla piazza nipponica è stato quello di riportare l’indice sopra i 28mila punti e di chiudere la seduta ai massimi dallo scorso mese di novembre.
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