ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Borse europee chiudono sui massimi. Milano (+1,5%) la migliore con il rally di Mps

Già alta l'attesa per i dati sull'inflazione americana e per la "pagella" di Moody's sull'Italia. Gas naturale in rialzo, così come il greggio dopo la revisione verso l'alto delle stime dell'Opec sulla domanda. Spread in lieve calo

di Chiara Di Michele e Stefania Arcudi

La Borsa, gli indici del 13 novembre 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee hanno chiuso in rialzo la prima seduta della settimana, sui massimi di giornata, con Milano prima della classe e in rialzo di oltre un punto. Il taglio dell'outlook da parte di Moody's (da "stabile" a "negativo”) al rating AAA degli Stati Uniti non ha scalfito i mercati finanziari del Vecchio Continente, che adesso guardano ai dati di martedì sull’inflazione americana di ottobre, mentre le banche centrali restano osservate speciali. Secondo Morgan Stanley dalla Bce a giugno 2024 arriverà il primo taglio dei tassi di interesse di 25 punti basi per poi proseguire con una discesa a ritmo sostenuto “fino al 2% nel settembre 2025". In Italia occhi puntati anche sulla “pagella” di Moody’s di venerdì prossimo, dopo che S&P, Dbrs, e in ultimo anche Fitch, hanno mantenuto invariato il rating sul debito sovrano del Paese.

Proprio il giudizio di Fitch (BBB con outlook stabile) ha fatto da traino agli istituti di credito, che a loro volta hanno spinto Piazza Affari, con un FTSE MIB in buon progresso. Più contenuto il rialzo di Amsterdam (AEX), Londra (FT-SE 100) e Madrid (IBEX 35) e soprattutto di Francoforte (DAX 40) e Parigi (CAC 40).

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A Milano scatta Mps, vivace anche Tim

A Milano corre in vetta al listino Banca Mps dopo l'upgrade sul rating operato da Fitch, che ha alzato di due gradini il giudizio sulla banca senese (da B+ a BB), seguita da Banca Pop Er e Banco Bpm. Vivaci anche Unicredit, che ha confermato l'acquisto del 9% della holding di Alpha Bank, e Mediobanca che ha iniziato il programma di acquisto di azioni proprie. Rialzo vicino al 3% per Unipol dopo i conti trimestrali e per Telecom Italia con i broker fiduciosi sull'esecuzione della cessione della rete a Kkr. Fuori dal Ftse Mib sottotono Acea, balzo su Euronext Growth Milan per Illa sui passi avanti nelle operazioni di ristrutturazione finanziaria.

Wall Street debole, Boeing corre con accordo Emirates

Wall Street chiude debole in attesa dell’inflazione. Il Dow Jones sale dello 0,16 per cento. I tre maggiori indici sono reduci da due settimane positive, ma diversi fattori mettono a rischio il prolungamento della serie. E’ stata la prima seduta dalla decisione di Moody's - annunciata venerdì, dopo la chiusura dei mercati - di tagliare l'outlook sul credito statunitense a negativo; l'agenzia ha riaffermato il rating 'Aaa', ma ha dichiarato che la politica fiscale e le disfunzioni politiche a Washington pongono dei rischi. In settimana, poi, sono attesi i dati sui prezzi al consumo, i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio, che daranno indicazioni alla Federal Reserve sulle prossime mosse da compiere sui tassi d'interesse, dopo che il presidente Jerome Powell ha detto di non essere sicuro che la Banca centrale abbia fatto abbastanza per riportare l'inflazione verso il 2%. Oltre il 90% delle società sullo S&P 500 ha pubblicato la trimestrale ed emerge che gli utili sono cresciuti in un anno del 6,3%, con i ricavi in rialzo dell'1,4%. Attenzione rivolta anche a Washington, dove il Congresso dovrà cercare di evitare un parziale shutdown - ovvero lo stop alle attività governative non essenziali - approvando una legge per finanziare il governo nel breve periodo.  Sull'azionario, il titolo di Boeing ha corso nel premercato, dopo che il colosso aerospaziale ha reso noto che la compagnia aerea Emirates ha effettuato un ordine di 95 aerei, per un valore complessivo pari a 52 miliardi di dollari; inoltre, la Cina valuta la possibilità di riprendere gli acquisti di Boeing 737 Max.

Euro/dollaro sotto 1,07. Salgono gas naturale e greggio

Sul mercato valutario, l'euro resta stabile intorno a quota 1,07 dollari, con il cambio sul dollaro a 1,0695 (1,0694 in apertura e 1,0670 al closing di venerdì). Resta debole la moneta giapponese: l'euro/yen è a 162,11 (161,76 venerdì), ai massimi da quindici anni. Dollaro/yen a 151,55 (151,49), al top da oltre trent'anni. Il prezzo del petrolio sale quasi di un punto percentuale con il Brent gennaio a 82,21 dollari al barile (+0,98%) e il Wti dicembre a 77,88 dollari al barile (+0,93%). Il gas naturale sale a 47,5 euro al megawattora sulla piattaforma di Amsterdam.

Opec alza le stime sulla domanda di petrolio per il 2023

L'Opec ha alzato le sue aspettative sulla domanda globale di petrolio per quest'anno indicando di non condividere la valutazione dell'attuale sentiment sulla domanda come debole in quanto l'economia si è dimostrata più resistente di quanto potesse apparire in origine. Invece, ha lasciato invariate le previsioni sulla crescita della domanda per il 2024 a 2,2 milioni di barili al giorno. Nel suo rapporto mensile, il cartello dei produttori ha alzato la sua previsione di crescita della domanda di petrolio per quest'anno a 2,5 milioni di barili al giorno, in aumento di 100.000 barili al giorno rispetto al rapporto del mese scorso. "I fondamentali del mercato petrolifero globale rimangono forti", ha affermato l'Opec che ha definito esagerato il sentiment negativo sulla domanda. "I dati recenti confermano robusti trend di crescita globale e fondamentali sani del mercato petrolifero", ha affermato il cartello che ha citato una crescita più forte del previsto negli Stati Uniti e in Cina come ragioni principali del sentimento maggiormente rialzista, avendo alzato le previsioni di crescita economica degli Stati Uniti dal 2% al 2,3% nel 2023, e allo 0,9% nel 2024 dallo 0,7% precedente. La domanda cinese è “sana”, con importazioni di greggio superiori di 240.000 barili al giorno rispetto a settembre.

Spread BTp-Bund in calo a 183 punti base, rendimento 4,55

Chiusura in lieve ribasso lo spread tra i BTp e i Bund sul secondario telematico Mts. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari durata tedesco si è attestato a 184 punti dai 185 punti base della chiusura di venerdì (183 in apertura). Il rendimento del decennale italiano è stabile al 4,56% come nell'ultimo closing registrato venerdì (4,55% in avvio).

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