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Borse, l'inflazione tedesca spegne gli entusiasmi sulla Cina. Piazza Affari chiude in rosso

Dopo i dati di Francia e Spagna, i prezzi al consumo tedeschi a +8,7% confermano la forza dell'inflazione. Villeroy (Bce), picco dei tassi in estate. A Wall Street rendimenti dei Treasury in rialzo, membri Fed confermano che l'inflazione è ancora troppo forte. Euro punta a 1,07 dollari. A Piazza Affari bene Moncler, Pirelli e Stellantis

di Chiara Di Cristofaro ed Eleonora Micheli

La Borsa, gli indici del 1° marzo 2023

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Le Borse europee chiudono in rosso una seduta a due facce: una mattinata in rialzo sulla scia dell'ottimismo dopo i dati sulla manifattura cinese in ripresa, gli entusiasmi raffreddati dall'inflazione tedesca superiore alle attese e la spinta al ribasso finale arrivata da Wall Street, in rosso. Chiudono così la seduta con il segno meno il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi e il DAX 30 di Francoforte. Il tema centrale resta quello delle banche centrali: quanto a lungo e per quanto dovranno proseguire le politiche monetarie restrittive per tenere sotto controllo l'inflazione?

Il dato tedesco complica il dilemma dell'inflazione

Se a gennaio e in parte a febbraio il mercato era convinto che l’inflazione stesse scendendo velocemente (grazie al ribasso dei prezzi energetici e al ripristino delle catene globali delle forniture dopo i blocchi post-Covid), nelle ultime settimane ha invece capito che il caro-vita rischia di durare a lungo e che le banche centrali continueranno ad aumentare il costo del denaro. Dopo i dati oltre le attese dell'inflazione spagnola e di quella francese, sono arrivati quelli della Germania, oltre le previsioni a febbraio (8,7% contro attese a 8,5%). I dati stanno sostenendo l'allungo dell'euro verso 1,07 dollari visto che l'indicatore fornisce dunque argomenti alla Bce per ulteriori strette monetarie sui tassi.

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Wall Street giù, rendimenti Treasury in rialzo

Indici in calo a Wall Street, dopo che i dati sul manifatturiero hanno confermato, come da attese, che il settore è ancora in contrazione. Inoltre, le spese per le costruzioni sono diminuite a gennaio dello 0,1% a 1.825,7 miliardi di dollari (annualizzato) rispetto a dicembre, contro attese per un dato in rialzo dello 0,2%. Gli investitori temono che la Federal Reserve deciderà di alzare ulteriormente i tassi d'interesse ben oltre il 5% e di mantenerli a quel livello per un lungo periodo di tempo, nel tentativo di fermare l'inflazione, dimostratasi a gennaio più alta del previsto. «Vorremmo evitare una recessione, ma abbassare l'inflazione è il nostro primo obiettivo», ha detto Neel Kashkari, presidente della Fed di Minneapolis. «È preoccupante - ha dichiarato - che i rialzi dei tassi finora non abbiano fatto scendere l'inflazione nei servizi». Kashkari «è aperto» alla possibilità di un aumento dei tassi d'interesse di 25 o 50 punti base alla prossima riunione della Fed in programma il 21-22 marzo, ma ha detto che ancor più importante sarà il grafico 'dot plot' sulle previsioni dei singoli componenti del Federal Open Market Committee, responsabile della politica monetaria.

Ha parlato anche Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, che ha detto di continuare a credere «che la Fed dovrà alzare i tassi d'interesse al 5%-5,25% e lasciarli lì fino al 2024». Al momento, i tassi sono al 4,5%-4,75%, il livello più alto dal 2007.

Le attese sui tassi spingono al rialzo i rendimenti dei Treasury Usa, col decennale salito sopra il 4% per la prima volta dal novembre scorso.

Bce, Villeroy: picco tassi in estate

Banche centrali in focus anche in Europa: la Bce dovrebbe raggiungere il picco dei tassi di interesse in estate, al massimo entro settembre, ha detto il governatore della banca centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, in un intervento di fronte la commissione finanze del parlamento transalpino. «Mi sembra auspicabile raggiungere questo tasso terminale entro l'estate, vale a dire al massimo entro settembre», ha detto il governatore. Villeroy, che è membro del consiglio direttivo Bce, ha sottolineato l'impegno della banca centrale a riportare l'inflazione al 2% nel medio termine.

Eurozona, manifatturiero scende ma produzione in ripresa

A febbraio l'indice Pmi manifatturiero è sceso al minimo di due mes i a 48,5 da 48,8 di gennaio, in linea con la lettura preliminare, secondo i dati diffusi da S&P Global. Il settore resta, dunque, in territorio negativo, visto che una cifra inferiore a 50 segnala contrazione. Segnale positivo invece dalla produzione ai massimi da nove mesi. «Un'espansione marginale della produzione segnalata dai produttori dell'Eurozona a febbraio è una buona notizia in quanto rappresenta il primo aumento dallo scorso maggio e un ulteriore miglioramento della tendenza sottostante rispetto al minimo registrato a ottobre», ha sottolineato Chris Williamson, chief business economist di S&P Global Market Intelligence.

A Piazza Affari in corsa Moncler , bene Stellantis e Pirelli

A Piazza Affari si sono messe in evidenza le Moncler (+3,29%), pur chiudendo sotto i massimi della mattina. La società è stata premiata dopo i conti 2022 migliori delle attese e le indicazioni di ottimismo fornite dai vertici per il 2023. Hanno inoltre fatto bene le Stellantis (+3%), insieme al settore auto europeo. Pirelli è salita dell'1,4%, dopo l’annuncio dell’asse con Brembo mentre Saipem ha beneficiato dei giudizi positivi degli analisti sui conti e del nuovo contratto da 400 mln di dollari in Costa D'Avorio. Per contro dopo i recenti rialzi, hanno registrato un andamento contrastato le banche. Sono andate male le utility, con A2a giù del 2,6%.

BTp, 10 anni rende il 4,56%, spread sale a 185 punti

Chiusura in leggero rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco ha terminato gli scambi a 185 punti, in rialzo di 2 punti base rispetto al closing di ieri sera. In aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,56% dal 4,46% del riferimento precedente.

Petrolio in discesa, euro allunga sul dollaro

Frenata del petrolio inizialmente ben intonato dopo i dati cinesi. Il gas naturale scambiato ad Amsterdam è in modesto rialzo oltre i 48 euro per megawattora. Sul valutario l'euro resta sopra quota 1,06 dollari e punta verso 1,07 con un massimo di giornata a 1,0692 (da 1,0619 della sera precedente).

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