Borse, prevale la cautela con gli occhi sulle banche. A Milano svetta Unicredit dopo ok a buyback
Wall Street chiude negativa. Si allentano le tensioni sul settore bancario dopo il rimbalzo di Deutsche Bank e l'acquisto degli asset della statunitense Svb da parte di First Citizens. L’euro sale oltre 1,08 contro il biglietto verde
di Chiara Di Cristofaro e Flavia Carletti
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Chiusura positiva a Piazza Affari al termine di una seduta volatile, caratterizzata da una certa cautela in tutta Europa. Nella mattinata i listini continentali si erano mossi con maggiore slancio, grazie all’allentamento delle tensioni sul settore bancario, all’indomani dell'acquisto di asset di Svb Bank da parte di First Citizens negli Stati Uniti. Tuttavia, nel corso della giornata, è emersa una maggiore cautela, con sullo sfondo i timori legati allo stato di salute dell'economia, alla tenuta del sistema finanziario, alle mosse delle banche centrali e all’inflazione. Torna infatti l'attenzione anche sulla Fed, con gli investitori che si aspettano a maggio un aumento dei tassi di 25 punti base o nessun aumento.
I listini migliori nel Vecchio Continente sono stati quelli di Milano (FTSE MIB) e Madrid (IBEX 35), seguiti dagli indici a Parigi (CAC 40), Francoforte (DAX 30) e Londra (FT-SE 100).
Attenzione sempre alta sulle banche
Un segnale di fiducia è arrivato dal governatore della Bank of England, Andrew Bailey, che ha usato parole rassicuranti sul sistema finanziario britannico, spiegando come il settore sia «resiliente, robusto, con liquidità sufficiente e ben posizionato per dare supporto all'economia», elementi che consentirebbero alle banche centrali di restare focalizzate sulla lotta contro l’inflazione, mentre per il presidente del consiglio di vigilanza Bce, Andrea Enria, proprio le attuali tensioni nel settore bancario «confermano che è più che mai necessaria una vigilanza forte e rigorosa».
«Il settore bancario europeo è profittevole - commenta Luigi Nardella di Ceresio Investors - con un livello di crediti in sofferenza minimo, base di depositi ben diversificata (in buona parte garantiti) e livelli di capitale e liquidità ben oltre i limiti minimi previsti dal regolatore». Nardella esclude che ci troviamo in una crisi sistemica: «Lle banche regionali americane in difficoltà e Credit Suisse sono situazioni che per regime regolamentare, business model e cattiva gestione hanno caratteristiche molto peculiari».
Wall Street chiude negativa, vola Alibaba
Wall Street chiude in calo. Il Dow Jones perde lo 0,12% a 32.494,65 punti, il Nasdaq cede lo 0,45% a 11.716,08 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,16% a 3.971,30 punti.
Intanto il vicepresidente della Federal Reserve, Michael Barr, davanti alla commissione Bancaria del Senato ha detto che «l'impatto del fallimento di Silicon Valley Bank sembra essere esteso, minacciando l'intero sistema bancario» e che «la Svb ha aspettato troppo per affrontare i suoi problemi». Ha detto, poi, che la Fed intende proporre «dei requisiti sul debito a lungo termine per le maggiori banche regionali, migliorare gli stress test e studiare dei cambi alle regole sulla liquidità».
Sul fronte macro, ha migliorato il sentiment il dato migliore delle attese della fiducia dei consumatori Usa, l'indice della fiducia è salito a 104,2 punti a marzo, sopra le stime. Peggiore delle attese invece il deficit commerciale Usa, salito a 91,6 mld di dollari a febbraio. A gennaio, poi, prezzi in calo per le case negli Stati Uniti rispetto al mese precedente per il settimo mese consecutivo e rallentamento dei rialzi annuali. Secondo l'indice Standard & Poor's/Case-Shiller, su base mensile, il dato è sceso dello 0,5% per l'intera nazione e per le dieci città e dello 0,6% per le venti città.
A Piazza Affari scatto di Unicredit dopo ok a buyback
A Piazza Affari restano sotto la lente in particolare i titoli del comparto finanziario e gli istituti di credito, da Mediobanca passando per il recupero di Banca Mps. In testa al listino svetta sul finale Unicredit che ha ricevuto l'autorizzazione della Bce per l'esecuzione del programma di riacquisto di azioni proprie per il 2022 per un importo massimo di 3,343 miliardi. Il via libera, spiega una nota, è basato «sulle informazioni finanziarie fornite dalla società, che hanno evidenziato una significativa solidità dei livelli di capitale e una generazione organica di capitale ai vertici del settore. Insieme alla consistenza della posizione di liquidità, questi elementi garantiscono che l'azienda possa affrontare scenari di stress da una posizione di forza».
Brillano Tim, banche e oil. Frenano A2a e Stm
Scatta Telecom Italia con indiscrezioni di stampa secondo cui la Cassa depositi e prestiti sarebbe pronta ad alzare l'offerta per la rete di 2 miliardi di euro, portandola in area 20 miliardi (cifra che resta lontana però dalle aspettative di Vivendi emerse in passato). In cima al Ftse Mib il comparto dei petroliferi con Tenaris ed Eni. Anche Diasorin rimbalza dopo il -4% della vigilia in scia ai conti e alla guidance sotto le attese. Deboli A2a, Stmicroelectron e Recordati. Fuori dal listino principale, gli investitori restano freddi su Sanlorenzo che è entrata nel capitale sociale di Sea Energy (impiantistica elettrica ed elettronica navale), acquistando una quota del 49% per un controvalore di quasi 2,7 milioni.
Spread in rialzo a 185 punti, rendimento al 4,13%
Chiusura in rialzo lo spread BTp/Bund in un contesto di generale aumento per i rendimenti dei titoli di Stato sulla curva euro. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il pari scadenza tedesco è indicato a 185 punti base dai 183 punti del closing di ieri. In rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,13% dal 4,06% del finale della vigilia.
Euro torna sopra 1,08 dollari, in rialzo petrolio e gas
La ritrovata fiducia sui mercati finanziari allenta la pressione degli acquisti sui beni rifugio, compreso il dollaro. Così l'euro si rafforza e torna saldamente sopra quota 1,084 dollari, dopo aver toccato nella vigilia la resistenza di 1,0745.
Il leggero rialzo ma sotto i 43 euro al MWh il gas naturale scambiato ad Amsterdam per la seconda seduta consecutiva, complici anche gli scioperi in Francia che stanno condizionando l'attività nucleare e quella di import di Lng, spingendo al rialzo i prezzi locali dell'elettricità. Si rafforza con decisione il petrolio, spinto già dalla vigilia dalla disputa legale tra le autorità irachene e curde ha temporaneamente bloccato le esportazioni dal porto turco di Ceyhan (sono interessati circa 400mila barili al giorno).
In Francia la fiducia delle imprese scende a marzo
La fiducia delle imprese in Francia è leggermente peggiorata a marzo. Secondo l'Insee, l'indicatore si è attestato a 103 punti dai 104 del mese precedente. Il clima economico è peggiorato in tutte le aree di attività ad eccezione del commercio all'ingrosso. Nel commercio al dettaglio l'indicatore perde così tre punti in un mese (da 102 a 99) e scende sotto la sua media storica, penalizzato dai timori sulle future intenzioni di ordinazione dei clienti. Nell'industria, nelle costruzioni e nei servizi il clima imprenditoriale perde solo un punto in un mese e si mantiene al di sopra delle medie storiche di ciascuno dei tre settori interessati. Nel commercio all'ingrosso, invece, l'indicatore «è migliorato a marzo rispetto a gennaio, trainato dalle vendite all'estero».
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