Borse brillano ma euro torna verso 1,19 dlr. Harvey spinge ancora greggio
di C. Condina e A.Fontana
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6' di lettura
L'Europa dei mercati azionari dà seguito alla risalita di ieri e vive una seduta vivace dopo i dati che segnalano un'inflazione più consistente ad agosto nell'area euro. La correzione della moneta unica, che aveva contribuito alla corsa degli indici nella prima parte della seduta (arrivando vicina a 1,18 dollari per un euro), è rientrata nel pomeriggio dopo che le statistiche su salari e redditi Usa hanno parzialmente deluso: il cambio euro/dollaro è tornato quindi vicino ai valori di ieri poco sotto quota 1,19 (1,1876 in chiusura).
Gli indici azionari hanno comunque chiuso non lontani dai massimi di giornata: Milano è stata la migliore nell'area euro con un +0,77% nel FTSE MIB, mentre Londra è stata la prima della classe nel Vecchio Continente con +0,99%. Resta positiva Wall Street. In grande evidenza la galassia Agnelli: Exor è salita del 4,4% all'indomani della semestrale sfiorando i massimi storici, Fiat Chrysler Automobiles (+2,2%) è stata trainata dal giudizio molto ottimistico di Goldman Sachs sulle prospettive del titolo e, fuori dal Ftse Mib, Juventus ha guadagnato quasi l'8% visto che il mercato si aspetta un bilancio 2016-17 con utili intorno ai 40 milioni di euro. Tra i titoli meno brillanti le utility, con Italgas poco sotto la parità e Ferrari.
Balza Saipem sul Ftse grazie a commesse e corsa del greggio
Sul Ftse Mib balzo di Saipem (+5,8%) grazie alle commesse da 370 milioni di dollari in Angola e Ghana e alla corsa del greggio (+2,5% a 47 dollari il Wti) sulle notizie di raffinerie ferme ancora a lungo nel Golfo del Messico per gli effetti causati da Harvey. In più, il titolo è stato spinto dalla notizia annunciata ieri dal gruppo di costruzioni francese Eiffage, che è in negoziazione esclusiva con Saipem per rilevare il business marittimo (attività di costruzioni civili portuali e terminali marini): un segmento che nel 2016 ha registrato ricavi intorno a 100 milioni, principalmente in Kuwait, Congo e Panama. La transazione dovrebbe essere finalizzata entro fine 2017. «L'operazione è coerente con l`attività di rifocalizzazione di Saipem sul core business. - commentano gli analisti di Equita - Non sono note le marginalità del business ma riteniamo siano vicine a quelle per lavori offshore convenzionali. Ipotizzando un multiplo di cessione tra 0,5 e 0,7 volte il fatturato, l`incasso per Saipem sarebbe di circa 50-70 milioni». Conclusione di Equita, che valuta il titolo hold con target price a 3,8 euro: «Notizia positiva ma di impatto quantitativo limitato».
Brunello Cucinelli infiamma ancora il settore del lusso
Fiammata di Brunello Cucinelli , che ieri ha firmato l'accordo sul Patent Box per gli anni 2015-2019. Hanno guadagnato terreno, tra gli altri gruppi della moda,Salvatore Ferragamoe Moncler. Gia ieri, il comparto era in fermento dopo la semestrale positiva pubblicata dalla stessa Brunello Cucinelli, che nei primi sei mesi dell'anno ha generato ricavi netti pari a 243,3 milioni, in aumento del 10,7% rispetto all'analogo periodo del 2016, a fronte di un mol a quota 41,6 milioni (+13,1%) e di un utile netto salito a 19,9 milioni (+10,6%). Tornando al tema odierno, secondo Brunello Cucinelli, l'intesa sul Patent Box consentirà di conseguire un beneficio fiscale per il 2015 nell'ordine di 2,9 milioni di euro (9% dell'utile di gruppo di quell'anno) mentre per il 2016 «è in corso di determinazione e sarà comunicato in occasione della prossima informativa finanziaria». In ogni caso, prendendo come base il 2015, secondo gli esperti il beneficio dovrebbe crescere, seppur in misura contenuta, negli anni seguenti. Sulla base di queste indicazioni, spiega Equita, «incorporiamo un impatto positivo sugli utili 2017-19 all'incirca del 10% annuo, con un beneficio cumulato sui cinque anni 2015-19 di circa 21 milioni». Ciò ha portato gli analisti ad aumentare il target price sul titolo a 21,9 euro con rating hold. Brunello Cucinelli è la terza società del settore che ha siglato l'accordo con l'Agenzia delle Entrate dopo Ferragamo (che per il 2015-19 vale 100 milioni, 12% degli utili annui) e Tod's (per lo stesso periodo 22 milioni, 5% degli utili annui). Per Prada e Moncler la procedura è ancora in corso.
Risale Telecom. Per Vivendi semestrale con utile netto calo
Per la seconda seduta consecutiva sono tornate le ricoperture su titoli che nel mese di agosto avevano accusato performance particolarmente negativa perché frenati dalla debolezza del dollaro: è il caso di Buzzi Unicem(+1,9%) e di Cnh Industrial (+1,9%) ma anche di Stmicroelectronis(+2,7% oggi) che comunque aveva un saldo piatto in Borsa negli ultimi trenta giorni. In risalita anche Telecom Italia(+1,7%): mentre oggi era in programma una nuova riunione del Comitato sul golden power, l'azionista di riferimento Vivendi è tornato a ribadire di non esercitare un controllo di fatto sul gruppo italiano delle telecomunicazioni. Il gruppo francese intanto ha segnato nel primo semestre del 2017 un utile netto di competenza di 176 milioni di euro, in calo dell'80,7% rispetto ai 911 milioni dello stesso periodo del 2016. Come spiega in una nota il gruppo presieduto da Vincent Bollorè, la flessione è essenzialmente legata agli elementi favorevoli che avevano caratterizzato la prima meta' dello scorso anno, tra cui la plusvalenza per la cessione della quota residua in Activision Blizzard. Nel semestre i ricavi hanno totalizzato 5,4 miliardi, con un progresso del 7,8% (+4,8% a perimetro e valute costanti). Il risultato operativo adjusted ammonta a 352 milioni (-9,2%) .
Crollo Carrefour: -13% dopo taglio alle stime di vendita 2017
Nel resto d'Europa gli acquisti hanno privilegiato i farmaceutici, i viaggi&tempo libero, ma anche le società minerarie, mentre in netta controtendenza si è mosso il comparto delle vendite al dettaglio (-1,3% l'indice Stoxx600 ) e, in particolare, la grande distribuzione a causa del tonfo a Parigi di Carrefour (-13%). Il gruppo ha pubblicato una semestrale con risultato operativo (-12% a 621 milioni) e utile netto (-40% a 78 milioni) in netto calo e inoltre ha abbassato le previsioni di crescita delle vendite per l'intero esercizio. Sempre a Parigi in calo Pernod Ricard che ha lasciato sul terreno quasi il 2% dopo la semestrale.
Quanto agli indici, il Cac40 ha guadagnato lo 0,58%, Francoforte è salita dello 0,44% nel Dax30 mentre terminato le negoziazioni a +0,52%. Più vivace, fuori dall'area euro, Zurigo (+0,84%) grazie alle performance di Novartis e del lusso.
Spread con Bund chiude in rialzo a 175 punti base
Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il titolo italiano (Isin IT0005274805) e il pari tedesco ha terminato la seduta a 175 punti base, in rialzo di 3 punti rispetto ai 172 punti base della chiusura di ieri. Sale anche il rendimento del decennale benchmark italiano, che si attesta al 2,11% dal 2,09% registrato ieri in chiusura.
Da Cina e Usa notizie macro positive ma inflazione Usa fiacca
Tra ieri pomeriggio e stamattina sono arrivate indicazioni sul fronte macroeconomico a livello globale. Questa mattina, l'indice Pmi manifatturiero cinese di luglio è salito a quota 51,7 (da 51,4 di giugno) oltre il consensus di mercato. Nel pomeriggio è arrivata un'ondata di dati macro dagli Usa. Nei sette giorni conclusi il 26 agosto il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è salito come previsto confermando comunque i progressi del mercato del lavoro. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite di 1.000 unità a 236mila. Il valore si attesta in media sotto quota 300.000 da 130 settimane, la serie migliore dal 1970. Allo stesso tempo, l'inflazione Pce (legata principalmente alla spese personali) americana a luglio è salita dello 0,1% (+1,4% annuale), restando comunque sotto i target della Fed. Inoltre le spese per consumi a luglio sono cresciute dello 0,3% (sotto le stime) e i redditi personali dello 0,4% (sopra stime). Il dato complica ulteriormente i piani della Fed, che entro fine anno vorrebbe realizzare quello che sarebbe il terzo rialzo dei tassi del 2017 mentre vuole iniziare a ridurre il suo bilancio. Il decennale Usa vede rendimenti - che si muovono inversamente ai prezzi - scendere al 2,136% dal 2,145% di ieri. Il 2016 termino' al 2,446%. I rendimenti del titolo Usa a tre mesi sono in calo all'1,009%.
Nell'eurozona prezzi accelerano leggermente ad agosto
L'inflazione annuale dell'area dell'euro e' stimata all'1,5% nel mese di agosto, dall'1,3% di luglio. Lo stima Eurostat, spiegando che i prezzi dell'energia dovrebbero raggiungere il tasso annuale più alto ad agosto (+4% dal 2,2% di luglio), seguiti dai servizi (+1,6%, stabile rispetto a luglio), alimenti, alcol e tabacco (+1,4%, stabile rispetto a luglio) e beni industriali non energetici (+0,5%, stabili rispetto a luglio).
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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