la giornata di mercati

Borse caute sul tema dazi. Stop Usa al petrolio dell’Iran fa volare il greggio

di E. Miele e A.Fontana

(ANSA)

5' di lettura

L'Europa dei mercati azionari è rimasta guardinga sul tema dei dazi Usa e ha mancato il rimbalzo dopo il lunedì nero così come Piazza Affari che, pur risalendo dai minimi dell'anno toccati ieri, è stata frenata dalle banche e soprattutto dal ko di Telecom Italia. Ma in serata è stato il rally del petrolio a rubare la scena sui mercati finanziari: Il petrolio ha chiuso in rally la seduta odierna con il contratto agosto al Nymex che ha guadagnato 2,45 dollari (il 3,6%) a quota 70,53 dollari al barile. Si tratta del top visto in chiusura dal 24 maggio scorso. A sostenere le quotazioni è stata la tolleranza zero segnalata dagli Stati Uniti per chi non ridurrà a zero entro il 4 novembre le importazioni di greggio iraniano. In rialzo anche il Brent di Londra che ha superato quota 76 dollari, spinto dalle indiscrezioni di stampa sulla messa al bando del petrolio iraniano da parte di Washington. Chiusura in rialzo per Wall Street con il Dow Jones che guadagna lo 0,12%.

Tre fattori spingono l'oro nero sopra 70 dollari a New York
Stando a indiscrezioni di stampa, le forze del generale libico Khalifa Haftar (a capo dell'amministrazione rivale a quella del governo di unita' nazionale di Fayez al-Sarraj, riconosciuto a livello internazionale) hanno dato il controllo dei porti petroliferi alla National Oil Corporation (NOC) con sede nella parte orientale della nazione nordafricana, una mossa giudicata illegale dalla NOC con sede a Tripoli. Per questo, quest'ultima avrebbe detto ai clienti di non comprare greggio dalla NOC non riconosciuta. Secondo gli analisti di Commerzbank «questa incertezza probabilmente scoraggerà i clienti dal comprare petrolio libico». In Canada l'impianto Syncrude, dove le sabbie bituminose vengono trattate per la produzione di greggio leggero, resta chiuso per via di un guasto risalente al 20 giugno. La corrente elettrica e' tornata all'impianto, ha detto una portavoce di Syncrude, controllata dalla joint venture controllata da Suncor Energy, ma al momento l'invio di greggio resta fermo.
Come detto, a sostenere i prezzi sono anche voci secondo cui gli Stati Uniti si aspettano che tutti i Paesi taglino le loro importazioni di greggio iraniano a "zero" entro il 4 novembre prossimo altrimenti rischiano sanzioni. L'avvertimento e' giunto da un funzionario del dipartimento americano di Stato citato dal Wall Street Journal. E' la dimostrazione della tolleranza zero di Washington, che ha deciso di ritirarsi dallo storico accordo sul nucleare
iraniano siglato nell'estate 2015.

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Piazza Affari frenata da Telecom Italia. Brillante Fca
Il FTSE MIB è stata comunque tra le migliori del Vecchio Continente dove solo Francoforte ha chiuso in calo (-0,2%) piegata da Thyssenkrupp e da molti titoli industriali: +0,3% in chiusura per il principale indice della Borsa milanese. Pesante Telecom Italia (-2,9%): il chiarimento in consiglio tra l'a.d. Genish e gli altri amministratori non sembra rassicurare gli investitori su una stabilità futura sia a livello manageriale sia di azionariato. Male tra i bancari soprattutto Banco Bpm (-2,2%) con la nuova risalita dei rendimenti del Btp, giù anche Mps (-2,9%) e Banca Carige (-2,58%): quest'ultima è stata penalizzata nel giorno delle dimissioni del presidente Tesauro che potrebbero aprire nuove dispute all'interno del board e tra gli azionisti in occasione della assemblea per la nomina del successore dell'ex Presidente della Consulta. Bene invece Fiat Chrysler Automobiles (+2,8%) grazie alle prospettive più rosee sul mercato latino americano. Riscatto per Stmicroelectron (+2,2%). In risalita in Italia e in Europa le utility.

Wall Street resta prudente. Trump: lavoro quasi pronto su dazi auto Ue
All'indomani del lunedì nero dei mercati, che ha coinvolto tutte le piazze mondiali, Wall Street è prudente in attesa di capire quali saranno le prossime mosse del presidente Trump sui dazi: il presidente Usa è tornato sul tema attraverso Twitter annunciando di essere ormai prossimo alla definizione dei dazi sull'importazione di auto dall'Unione Europea e attaccando Harley-Davidson per la decisione di spostare in Europa la produzione di moto destinate al Vecchio Continente.

Carige in rosso, ma «no stop a piano industriale»
Riflettori puntati su Carige, che viaggia in rosso in seguito alle dimissioni improvvise del presidente Giuseppe Tesauro per «sopravvenute divergenze relative alla governance e gestione della banca». Tesauro era entrato a far parte del consiglio di amministrazione dell'istituto nel 2016 ed il suo nominativo è stato tratto dalla lista presentata dal socio Malacalza Investimenti e votata dalla maggioranza dell'assemblea ordinaria del 31 marzo 2016. Ma i cambiamenti della governance «non rallenteranno le operazioni previste dal piano industriale, siamo sereni» ha assicurato poco dopo il cfo di Carige, Andrea Soro, rassicurando il mercato:«Stiamo portando avanti le operazioni straordinarie previste dal piano». In Borsa il titolo ha sofferto come il resto del comparto bancario ma gli operatori temono anche che l'uscita di Tesauro possa essere la spia di nuove tensioni nell'azionariato.

Balzo dei titoli CTz, dopo l'asta il tasso sale a 0,917%
Nuovo balzo del rendimento dei CTz in asta: +57 punti base allo 0,917%, dopo il +63 punti base del collocamento del mese scorso. Buona la domanda, pari a 3,29 miliardi con rapporto di copertura a 1,88. L'intero importo massimo offerto della settima tranche del titolo 30.3.20 è stato assegnato a un prezzo di 98,41.
In asta oggi anche due BTp-i. Il titolo a 5 anni 15.5.23, terza tranche è stato richiesto per 1,44 miliardi e il Tesoro ha piazzato Buoni per 838 milioni con rendimento lordo pari a 0,90% (prezzo di aggiudicazione 96,18).
Il BTp-i trentennale 15.9.41 (24.ma tranche) ha registrato richieste per 727 milioni: 412 i milioni in titoli assegnati con rendimento del 2,14% e prezzo di aggiudicazione a 107,7.

Veicoli commerciali, +3% immatricolazioni in Europa a maggio
Nell’attesa, le immatricolazioni di veicoli commerciali in Europa (Ue + Efta) sono cresciute a maggio in misura modesta, registrando un aumento del 3% rispetto al mese di aprile, con 219.608 unità registrate in totale. Nei primi 5 mesi dell'anno le immatricolazioni sono salite del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 attestandosi a 1.069.480 veicoli. La domanda è stata sostenuta dai segmenti van e bus, mentre le vendite di camion sono diminuite. I mercati spagnolo e francese hanno registrato una buona crescita (+8,4% e +2,1%, rispettivamente), ma gli altri principali mercati europei sono rimasti più o meno stabili rispetto a maggio 2017. In Italia si è registrato un aumento modesto (+0,3%), con 19.169 nuove immatricolazioni.

Euro mantiene soglia 1,16 dollari, in rialzo il prezzo dei barili di petrolio
Sul fronte dei cambi, in flessione l'euro/dollaro a 1,1668 (-0,3%). Ancora divergenza nei movimenti del Brent e del Wti: il barile quotato a Londra è stabile (a 74,79 dollari nella consegna agosto), quello americano sale dell'1,2% a 68,9 dollari nella consegna agosto.

Spread con Bund chiude in rialzo a 258 pb, rendimento al 2,91%
Chiusura ancora in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra i titoli italiani decennali (Isin IT0005323032) e i titoli tedeschi di pari scadenza, che aveva iniziato la seduta in lieve calo rispetto alla vigilia, è tornato ad allargarsi dopo l'asta in cui il Tesoro ha collocato CTz e BTp-i per tre miliardi con tassi in deciso rialzo, e dopo aver toccato quota 260 punti base ha chiuso la seduta a 258 punti base dai 251 punti della chiusura di ieri, con il rendimento dei titoli italiani al 2,91%, in netto rialzo dal 2,84% della chiusura di ieri.

(Il Sole 24 Ore Radiocor )

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