La giornata dei mercati

Borse, i timori di recessione investono le banche. Milano (-1,5%) maglia nera Ue

I servizi negli Usa proseguono in espansione ad agosto, l'indice Ism sale a 54,5 punti sopra le attese. In Germania a luglio i nuovi ordini nel settore manifatturiero calano dell’11,7%. Rallenta il greggio, crolla il gas a -10%

di Eleonora Micheli e Stefania Blasioli

La Borsa, gli indici del 6 settembre 2023

6' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L’incertezza sull’economia europea ha tenuto ancora banco sulle Borse europee, che così hanno chiuso deboli. Anche l’Ocse, pur avendo confermato le previsioni di una crescita 2023 allo 0,9%, ha dipinto un quadro poco rassicurante, con rischi in aumento. Il FTSE MIB di Milano ha terminato in ribasso, registrando la performance peggiore del Vecchio Continente. Anche Wall Street, tra l’altro, frena, dopo la buona impostazione della scorsa settimana e mentre sale l’attesa per le mosse della Federal Reserve. In giornata l’Ocse ha ammonito che «le prospettive di breve termine sono offuscate da incertezza e rischi di peggioramento». Secondo l’Organizzazione, però, la politica monetaria deve rimanere restrittiva, pur pesando sull’economia. Soltanto in tal modo l’inflazione si ridurrà «durevolmente». Anche le politiche di bilancio degli stati «devono diventare sufficientemente restrittive». Sul finale hanno perso Parigi (CAC 40), Madrid (IBEX 35). Hanno invece ridotto i danni Amsterdam (AEX), Londra (FT-SE 100) e Francoforte (DAX 40), quest'ultima a dispetto del brutto dato sugli ordini alle fabbriche in Germania. Nel mese di luglio i nuovi ordini, calcolati in termini reali, sono infatti scesi dell'11,7% rispetto al mese precedente. La variazione sul luglio 2022 è stata di -10,5%.

Usa: sale a 54,5 punti Ism servizi ad agosto, sopra le stime

L'attività economica nel settore servizi è rimasta in espansione negli Stati Uniti, ad agosto, facendo registrare un dato superiore alle attese; solo a dicembre era stata in contrazione, interrompendo una serie di 30 mesi consecutivi di crescita. L'Ism servizi, l'indice - redatto dall'Institute for Supply Management - che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, è salito da 52,7 a 54,5 punti, contro attese per un dato a 52,5. Da segnalare che un valore al di sopra dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura e dicembre è stato solo il terzo mese in contrazione negli ultimi 161 mesi. Guardando alle singole componenti, quella sull'andamento aziendale è salita da 57,1 a 57,3, quella sull'occupazione è salita da 50,7 a 54,7. La componente relativa ai nuovi ordini è aumentata da 55 a 57,5; infine, l'indice sui prezzi è salito da 56,8 a 58,9 punti.

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Wall Street in discesa, attesa per il Beige Book

In calo Wall Street, in scia ai ribassi della vigilia provocati dai dati economici deboli provenienti da Eurozona e Cina, dall'aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro e del prezzo del petrolio, dopo l'estensione dei tagli alla produzione decisa da Arabia Saudita e Russia. L'aumento del prezzo del petrolio - in pausa per il momento, ma atteso anche nelle prossime settimane a causa dei tagli - fa temere ripercussioni sull'inflazione e sulla politica restrittiva della Federal Reserve, che potrebbe decidere di alzare ancora i tassi d'interesse, o comunque di tenerli a questo livello per più tempo del previsto. I banchieri della Fed continuano a ripetere che le decisioni della Banca centrale seguiranno le indicazioni provenienti dai dati economici. La domanda di mutui è diminuita del 2,9%, la scorsa settimana, scendendo ai minimi dal dicembre 1996, anche se i tassi d'interesse sono leggermente scesi, dal 7,31% al 7,21%, restando però vicini ai massimi degli ultimi 23 anni. Il deficit della bilancia commerciale negli Stati Uniti, a luglio, è intanto salito del 2% rispetto al mese precedente a 65 miliardi di dollari, contro attese per un dato a 68,3 miliardi. Nel marzo 2022, era stato registrato un deficit record di 109,8 miliardi. L'attività nelsettore servizistatunitense è rimasta in espansione, ad agosto: la lettura finale dell'indice servizi Pmi, redatto da Markit, è scesa dai 52,3 di luglio a 50,5 punti; le attese erano per un dato a 51 punti, pari alla lettura preliminare. Il dato si è dunque mantenuto a un livello associato a un'espansione, ovvero superiore ai 50 punti; dal luglio 2022 a gennaio era stato in contrazione. In giornata è prevista la pubblicazione del Beige Book della Federal Reserve.

A Piazza Affari attenzione sulle banche

A Piazza Affari le vendite hanno preso di mira soprattutto le banche: in flessione Banca Mps e Unicredit. Sono andate male anche Banca Pop Er e Banco Bpm. Mediobanca, pur arretrando, ha fatto relativamente meglio del settore, beneficiando delle scommesse del mercato sul rinnovo dei vertici che avverrà nel corso dell’assemblea di fine ottobre. Si sono invece distinte le Banca Pop Sondr, complice la conferma che Unipol ha avviato le attività per salire nel capitale della banca rispetto all’attuale quota del 9,5%: secondo ipotesi di stampa potrebbe arrivare al 20% dell’istituto. I riflettori sono rimasti puntati su Telecom Italia, che dopo un avvio in vivace rialzo di oltre l’1%, ha chiuso limando. I titoli hanno beneficiato dell’attenzione al comparto delle tlc, dopo la notizia che Saudi Telecom ha acquistato un pacchetto azionario vicino al 10% di Telefonica, spendendo 2,1 miliardi. La società araba ha comunque precisato di non essere interessata a rilevare il controllo o una partecipazione di maggioranza in Telefonica. La mossa assomiglia alla situazione di Vodafone Group, in cui Emirates Telecommunications Group, noto come E&, ha acquisito una partecipazione del 14,6% che potrebbe salire fino al 25%, secondo Ubs. Su Telecom, inoltre, persiste la speculazione circa l’imminente riassetto che si prepara a vivere l’azienda, in vista dello scorporo di Netco. Hanno cercato di difendere le posizioni le Eni, nonostante l’andamento fiacco del greggio.

Hanno fatto molto male le Moncler, pagando dazio ai timori di un rallentamento delle vendite per la congiuntura mondiale debole e l'economia cinese in frenata. Del settore del lusso hanno perso quota anche Lvmh, Hermes (-1,8%) e Kering. Ad ogni modo Hsbc rimane positiva sul comparto, pur mettendo in conto che il terzo trimestre dovrebbe passare in sordina con pochi 'catalyst'. Per Hsbc, al di là dell’andamento dell’economia, il quarto trimestre sarà di nuovo forte l'alto di gamma e così gli esperti consigliano di tenere d'occhio soprattutto Moncler e Prada. Sono positivi anche su Richemont, dopo la recente debolezza, e su Lvmh, che potrebbe trarre beneficio da un rafforzamento dell’economia americana.

Sono salite le Stellantis, per frenare sul finale e chiudere invariate. Le azioni hanno beneficato del giudizio favorevole di Bnp Paribas ("Outperform"). Il titolo è comunque in rialzo già da inizio settimana, sulla scia di una serie di indicazioni positive arrivate dalla società, che prosegue tra le altre cose con la propria strategia sia sull'elettrico sia sulla riduzione di emissioni. Infatti, Stellantis mira a ottenere una riduzione del 50% delle proprie emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto al 2021 e l’obiettivo è quello di arrivare all’azzeramento delle emissioni nette entro il 2038. Martedì la società ha comunicato che, dopo mesi di test effettuati nei propri centri di ricerca in Europa, ha concluso che 24 famiglie di motori di veicoli europei del gruppo venduti a partire dal 2014, pari a 28 milioni di veicoli in circolazione, sono pronte per l’utilizzo di eFuel “drop-in” avanzati, senza necessità di modifiche al gruppo propulsore. I test sono stati condotti utilizzando eFuel sostitutivi forniti da Aramco, una delle principali aziende al mondo nel settore dell’energia integrata e della chimica. E’ invece passata in sordina la notizia che negli Stati Uniti l'autorità di regolamentazione per la sicurezza automobilistica ha fatto sapere che 52 milioni di gonfiatori per airbag prodotti dai fornitori di auto Arc Automotive e Delphi non sono sicuri e devono essere richiamati perché potrebbero rompersi. I gonfiatori che la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) chiede di richiamare sono stati utilizzati in veicoli dal 2000 all'inizio del 2018 prodotti da 12 case auto, tra cui Stellantis, General Motors, Ford Motor, Tesla, Toyota Motor e Volkswagen.

Petrolio in calo dopo il rally, crolla il gas a -10%

Il petrolio ripiega dopo il rally della vigilia, ma resta vicino ai massimi dal novembre scorso, dopo la notizia che l'Arabia Saudita e la Russia hanno annunciato di estendere il taglio alla produzione di greggio. E' invece in forte calo il gas: ha registrato uno scivolone del 10,3%, attestandosi a 30,9 euro al megawattora. Sul mercato dei cambi, il dollaro si prende una pausa dopo il rally restando comunque vicino ai massimi da marzo contro le principali divise.

Spread chiude in rialzo a 175 punti, rendimento al 4,40%

Chiusura in aumento per lo spread tra BTp e Bund in una giornata di forti rialzi per i rendimenti dei bond dell'Eurozona. A fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata si e' attestato a 175 punti dai 173 della chiusura di ieri. In netto rialzo il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,40% dal 4,33% del closing della vigilia.

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