Borse ko nella settimana delle banche centrali, Piazza Affari -3,4% - Europa a corto di gas russo
L'intervento della Bce raffredda lo spread, sceso a 201 punti. Venerdì alta volatilità a causa delle "quattro streghe", le scadenze di future e opzioni su azioni e indici. Exploit finale di Saipem, balzata a +12% in pochi minuti. Powell (Fed) conferma l'impegno a tenere sotto controllo l'inflazione
di Paolo Paronetto
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bilancio negativo per le Borse europee nella settimana in cui le banche centrali di Stati Uniti, Svizzera e Inghilterra hanno rivisto al rialzo i tassi di interesse per contrastare la corsa dell'inflazione. Mosse che hanno alimentato i timori degli investitori sulla tenuta della ripresa economica di fronte alla stretta di politica monetaria: i listini hanno così chiuso in rosso la maggior parte delle seduta dell'ultima ottava, con l'unica eccezione rilevante di mercoledì, quando sono stati sostenuti dall'annuncio a sorpresa della scudo anti spread della Bce. Il Ftse Mib di Piazza Affari ha perso così il 3,4% da venerdì scorso, facendo comunque meglio di Francoforte (-4,6%), Londra (-4,1%) e Parigi (-4,9%). Tra i principali titoli milanesi si sono messi in luce Campari (+5,4%), Recordati (+5,4%), Diasorin (+2,6%) e UniCredit (+2,1%). Male invece Tenaris (-12,4%), Amplifon (-10%), Eni (-9,3%), Moncler (-9,2%) e Cnh Industrial (-8,1%). Il settore energetico ha risentito dello scivolone del prezzo del petrolio, con il Brent giù del 6,3% e il Wti dell'8%. L'intervento della Bce ha raffreddato il mercato obbligazionario, con lo spread BTp-Bund sceso di oltre 30 punti base a quota 201 dopo essere salito fino a 250 nella seduta di martedì.
Venerdì rimbalzo fallito con il tonfo del petrolio nel giorno delle "quattro streghe"
Per quanto riguarda la seduta di venerdì, le Borse europee hanno vissuto una giornata a due facce e dopo un avvio in deciso rialzo hanno rallentato il passo dopo che il presidente della Fed, Jerome Powell, ha sottolineato che la banca centrale Usa è totalmente concentrata sulla lotta all'inflazione. I listini hanno risentito in primo luogo delle vendite sul settore energetico, mentre i timori sulla tenuta della domanda di energia hanno depresso il prezzo del petrolio. La volatilità, in ogni caso, è alimentata anche dalle cosiddette "quattro streghe": oggi infatti scadono future e opzioni su indici e azioni.
A Piazza Affari il FTSE MIB ha difeso un +0,29% grazie in primo luogo alle performance positive di Nexi, dopo l'annuncio dell'accordo con Intesa Sanpaolo per l'acquisto dell'attività di merchant acquiring in Croazia, e Pirelli & C, che ha approfittato delle indicazioni positive sul settore arrivate da Michelin e Nokian Tyres. Deboli invece Eni e Tenaris. Sul finale Saipem ha vissuto un vero exploit passando in pochi istanti da 39 euro a un soffio da quota 43 e mettendo a segno un +12,39%.In netta discesa lo spread BTp-Bund a 201 punti base, che conferma come l’ipotesi di uno scudo ad hoc da parte della Bce, di cui mancano ancora i dettagli, stia contribuendo a “raffreddare” le curve dei rendimenti sui debiti sovrani.
Sul fronte macro, nessuna sorpresa per i mercati (almeno stavolta) dall’inflazione nell’Ue, confermata a maggio in aumento dell’8,1% (dopo il +7,4% di aprile). Sul fronte tassi, dopo l’aggressività di Fed, Banca nazionale Svizzera e Bank of England, oggi ha confermato il suo ruolo di “colomba” la sola Banca centrale del Giappone che ha deciso di proseguire nella sua politica ultra-accomodante, nonostante lo yen ai minimi da 24 anni sul dollaro.
Wall Street ha chiuso la giornata contrastata. Il Dow Jones perde lo 0,14% a 29.885,08 punti, il Nasdaq avanza dell’1,43% a 10.798,35 mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,21% a 3674,45 punti.
A Piazza Affari balzo di Pirelli, Campari e Banco Bpm
Tra i migliori titoli del Ftse Mib c'è Pirelli & C, in scia alle vendite di Michelin e al rialzo della guidance della finlandese Nokian Tyres, in una giornata di forti acquisti anche per Campari e Diasorin. Sale Nexi dopo l’accordo con Intesa Sanpaolo sull'attività di merchant acquiring in Croazia da 180 milioni di euro. Il calo dello spread favorisce banche e assicurazioni, da Banco Bpm a Unicredit. In rialzo Ferrari, all’indomani del piano al 2026 e i target in linea con le attese, ed Enel con la cessione delle attività russe per 137 milioni. Più indietro Generali sempre alle prese con il nodo della governance. Fuori dal listino principale, balzo di Fincantieri con gli analisti positivi sulla maxi-commessa negli Usa.
Spread BTp/Bund scende a 201, rendimento al 3,69%
Ancora una seduta positiva per i titoli di Stato italiani che, nell'ambito di un generale ritorno di fiducia sull'obbligazionario europeo, fanno meglio dei pari durata della Zona euro. L'effetto delle misure anti-spread annunciate dalla Bce hanno favorito il restringimento della distanza tra Italia e Germania sul mercato secondario e, a fine seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato 201 punti, in netto calo dai 216 punti base di ieri. Scende anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 3,69% dal 3,87% del closing della vigilia.
Euro/dollaro poco mosso, debole lo yen
Sul fronte dei cambi, l’euro è indicato a 1,0465 dollari (da 1,0480 ieri in chiusura) e balza a 141,45 yen (138,24). La divisa giapponese continua a essere indebolita dalle politiche della BoJ, ultima "colomba" rimasta tra le banche centrali dei paesi avanzati. Il dollaro viaggia sui massimi da 24 anni a 135,17 yen (da 134,41). Pesante, come detto, il petrolio: il future luglio sul Wti venerdì ha perso il 5,79% a 110,78 dollari al barile, mentre la consegna agosto sul Brent ha ceduto il 5,3% a 113,46 dollari.
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