Le Borse cavalcano il rialzo dei tassi. Milano (+0,98%) spinta da banche e Ferrari
Riflettori sempre puntati sul conflitto in Ucraina, dove non ci sono progressi diplomatici. Rallenta la corsa del petrolio. Spread torna sotto i 150 punti
di Chiara Di Cristofaro e Flavia Carletti
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4' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Seduta in netto rialzo per le Borse europee, spinte anche dal buon andamento di Wall Street, in una giornata in cui la prospettiva di una accelerazione delle banche centrali sui tassi di interesse favorisce la propensione al rischio e penalizza i governativi. Con banche, assicurativi, auto e minerari al centro degli acquisti da parte degli operatori, Piazza Affari si distingue tra i listini continentali con il FTSE MIB in evidenza, bene anche il CAC 40 a Parigi e il DAX 40 a Francoforte.
La Borsa di Mosca, che lunedì ha riaperto dopo lo stop del 24 febbraio scorso, continua nella modalità adottata con le negoziazioni sui bond governativi su cui è vietata la vendita allo scoperto. Resta comunque la preoccupazione su quanto il conflitto ucraino e l'inflazione, spinta dalla fiammata dei prezzi dell'energia, freneranno la crescita dell'economia (Fitch ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del Pil mondiale e dell'Eurozona prevedendo per quest'ultima +3% dal precedente +4,5%).
Wall Street in rialzo, rendimento decennale a top da 2019
Andamento positivo anche a Wall Street (che chiude con Dow Jones a +0,74%, Nasdaq a +1,95% e S&P 500 a +1,13%), dopo i cali della vigilia. Gli indici stanno vivendo la loro quinta seduta in rialzo sulle ultime sei e mantengono in positivo il conto mensile. A pesare lunedì 21 marzo erano state soprattutto le parole di Jerome Powell: il presidente della Federal Reserve ha detto che l'inflazione negli Stati Uniti è «troppo alta» e che la Banca centrale è pronta a «un atteggiamento più aggressivo» e ad alzare i tassi d'interesse di oltre 25 punti base al prossimo o ai prossimi incontri.
Dopo l'intervento di Powell i prezzi dei titoli del Tesoro statunitensi continuano a scendere e il rendimento del decennale è in rialzo al 2,375%, sui massimi dal maggio 2019. Sei settimane fa aveva superato il 2% per la prima volta dall'agosto 2019, mentre il 2021 è stato chiuso intorno all'1,51%.
A Piazza Affari bene Ferrari, in luce i finanziari
A Piazza Affari, sotto i riflettori il risparmio gestito, le banche e Ferrari, che ha siglato un protocollo di intesa con il ministero per lo Sviluppo economico, Invitalia (Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) e la Regione Emilia-Romagna per sostenere il suo piano di sviluppo. Dal Mise potranno arrivare a Ferrari fino a 106 milioni di euro con il Contratto di Sviluppo e la Casa di Maranello assumerà 250 nuovi dipendenti. Segno opposto per Saipem, complice la frenata del prezzo del greggio e in attesa del piano di riassetto previsto in settimana. Al contrario di Saipem, nonostante il calo del prezzo del petrolio, hanno retto sopra la parità Tenaris ed Eni.
In testa al Ftse Mib ha chiuso Atlantia, reduce da una forte volatilità. È stata una seduta di acquisti anche per Poste Italiane, alla vigilia della pubblicazione dei conti 2021 e dell’aggiornamento del piano strategico presentato la scorsa primavera. Seduta di acquisti sulle banche, con Unicredit e Intesa Sanpaolo in testa: oltre alla prospettiva di tassi in rialzo, in un report di Societé Generale si sottolinea come dal 15 febbraio i titoli degli istituti di credito italiano sono scesi in media del 31%, «perdendo più del doppio (2,2 volte) il valore che stimiano sia a rischio nella guerra Russia-Ucraina». Per quanto riguarda il comparto auto, bene anche Stellantis con la holding Exor, quando si avvicina la pubblicazione dei conti 2021, in programma per giovedì 24 marzo. Dopo un avvio brillante, ha perso slancio sul finale Leonardo - Finmeccanica, che ha annunciato che la controllata statunitense Leonardo Drs ha firmato un accordo vincolante per la vendita del business Global Enterprise Solutions (GES) a SES per un importo pari a 450 milioni di dollari, al lordo della tassazione, soggetto ai consueti aggiustamenti basati sul livello del capitale circolante al closing.
Rallenta corsa petrolio, ma il Brent resta in area 114 dollari
All'indomani di una seduta di forti rialzi, rallenta la corsa del petrolio, mentre non sembrano essere all'orizzonte progressi diplomatici sulla guerra in Ucraina e l'Europa valuta nuove sanzioni a Mosca che potrebbero includere un embargo sul petrolio russo. Sia i contratti sul brent che quelli sul Wti avevano guadagnato più del 7% alla vigilia. «Il mercato sembra sempre più convinto che una carenza di scorte sia ormai dietro l'angolo», hanno detto gli analisti di Oanda.
Prezzi gas in lieve rialzo in area 100 euro
In lieve rialzo i prezzi del gas sul mercato europeo, che hanno ripreso a salire dopo essere scesi ai livelli del 25 febbraio, agli inizi della guerra in Ucraina. I contratti scadenza aprile scambiati ad Amsterdam hanno oscillato per tutta la seduta intorno alla soglia dei 100 euro al megawattora. Nel frattempo, i future del gas naturale scambiati negli Stati Uniti sono in progresso di oltre 4 punti percentuali.
Spread a fine seduta sotto la soglia dei 150 punti base
Si allenta a fine giornata la tensione sullo spread tra BTp e Bund sul mercato secondario Mts e chiude in rialzo ma sotto la soglia dei 150 punti base dopo aver registrato un top di giornata a 153,4 punti. Il rendimento del Bund è tornato sopra la soglia dello 0,5% per la prima volta dall'ottobre 2018. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato a 148 punti base dai 147 della vigilia. Aumento più sensibile, invece, per il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 2,04% dall'1,97% della vigilia.
Euro/dollaro in area 1,10, rublo stabile
Sul mercato valutario le ferma volontà della Fed di intervenire sui tassi tiene l'euro/dollaro in area 1,10, mentre il biglietto verde americano si spinge ai massimi da sei anni sulla moneta giapponese toccando anche quota 121 yen per un dollaro. In calo il cambio tra la moneta Usa e quella russa: sono necessari 105,5 rubli per un dollaro.
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