la giornata dei mercati

Venerdì nero per Europa e Wall Street. Fallisce vertice Opec, petrolio a picco

Greggio in ribasso dell'8%. La Borsa americana ignora il dato sull'occupazione migliore delle stime. A Piazza Affari, bene Poste Italiane, che ha alzato le stime sul 2020 pur considerando l'impatto dell'epidemia. Ko Prysmian, dopo i conti 2019, e Atlantia, mentre secondo indiscrezioni è in bilico tra trattativa con F2i su Autostrade. Euro in rafforzamento contro il dollaro, spread chiude in rialzo a 180 punti, ma sotto i massimi di seduta

di Paolo Paronetto e Stefania Arcudi

La Borsa, cosa dobbiamo aspettarci

7' di lettura

Venerdì nero per le Borse europee, che hanno finito poco sopra i minimi di seduta, schiacciate da un lato dalla paura per il coronavirus e dall'altra dal crollo del petrolio a causa del fallimento del vertice Opec+ sul taglio alla produzione (il Wti ad aprile cede l’8,5% a 41,98 dollari, e il Brent a maggio cala dell’8,84% a 45,57 dollari).
Milano ha così chiuso a -3,5%, i minimi da metà agosto, Parigi -4,05%, Francoforte -3,38%, Londra -3,48% e Madrid -3,44%. Più nel dettaglio, i timori per la diffusione del coronavirus non accenna a smorzarsi, anzi i mercati non sembrano convinti delle misure messe in campo dai principali istituti mondiali per contrastarne l'impatto sull'economia. Gli investitori tendono ad alleggerire le posizioni sull'azionario per rifugiarsi su asset più sicuri: il flight-to-quality premia l’oro, che è arrivato a guadagnare l'1% e registra la settimana migliore dal 2008, e il Bund, il cui rendimento sulla scadenza decennale ha fatto segnare il nuovo minimo storico a -0,74%. Lo spread BTp-Bund, che era arrivato a 192 punti, ha chiuso a 180, contro i 175 di ieri (prima che si verificassero i primi i casi di coronavirus in Italia era in area 130).
Anche Wall Street ha chiuso in rosso: Dj -0,97%, Nasdaq -1,87%.
I timori per la diffusione del coronavirus hanno spinto gli investitori verso asset sicuri e, per questo, il titolo di Stato a dieci anni ha toccato oggi nuovi minimi, scendendo sotto un rendimento dello 0,7%.

Fallisce vertice Opec, a rischio cooperazione con la Russia
Il vertice Opec è terminato come atteso in un nulla di fatto. Secondo quanto indicato dai delegati presenti al vertice di Vienna al termine della riunione, gli attuali tagli alla produzione giungeranno a scadenza alla fine di marzo e non verranno estesi e ampliati a 1,5 milioni di barili come da proposta Opec fino a fine anno. Secondo alcuni delegati, il fallimento di questo vertice potrebbe segnare la fine della cooperazione con la Russia, nata nel 2016 quando è stata coniata la formula Opec+. Secondo il resoconto dei delegati al termine della riunione, il ministro saudita dell'energia avrebbe detto che "questo giorno sarà rimpianto".

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A Piazza Affari Atlantia e Prysmian tra le peggiori
A Milano pochi titoli hanno resistito alle vendite: Poste Italiane (+3,29%) è stata la migliore, dopo avere alzato le stime 2020 nonostante il coronavirus, e Finecobank (+1,15%), continua a beneficiare del +35% della raccolta di febbraio. Bene anche Nexi (+0,91%), che ha confermato i risultati preliminari 2019, e Amplifon (+0,93%). In coda Prysmian (-6,71%), dopo i conti e la guidance 2020 giudicata prudente.
A Piazza Affari i ribassi sono stati generalizzati e non si salvano titoli difensivi come le utility (Terna-5,79%, Snam -5,23%, Italgas-4%, Hera -5,03% e A2a -4,19%). In coda al listino, oltre a Prysmian, anche i petroliferi, penalizzati dal brusco ribasso del petrolio (Eni -6,69%, Saipem -6,01%). Tra le peggiori Atlantia (-5,37%), ai minimi in sei anni sulle indiscrezioni di un possibile stop alle trattative con F2i per il riassetto della controllata Autostrade per l'Italia. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, nella serata di martedì il presidente di Edizione, holding della famiglia Benetton, aveva fatto sapere ai vari advisor che la trattativa con il fondo infrastrutturale era interrotta.

Andamento dello spread Btp / Bund
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Poste batte le stime e alza i target
Tornando ai titoli del Ftse Mib, Poste Italiane ha annunciato di aver chiuso il 2019 con ricavi in crescita dell'1,6% a 11,03 miliardi. L'ebit è salito del 18,4% a 1,77 miliardi. Il gruppo ha sottolineato di aver superato «per il secondo anno consecutivo gli obiettivi previsti e realizzato un utile doppio rispetto al 2016». Nel confronto con il 2018, invece, l'utile è in calo del 4% a 1,342 miliardi, mentre il risultato normalizzato sale del 7,3% a 1,258 miliardi. Per quanto riguarda poi il 2020, Poste «ha aggiornato» in rialzo «i target in funzione della continua crescita della redditività sottostante, tenendo conto della visibilità, ad oggi, sugli sviluppi della situazione del Covid-19». «Grazie alla trasformazione industriale, portata avanti negli ultimi anni - ha sottolineato l'a.d. Matteo Del Fante - Poste Italiane è un'azienda solida e, grazie a un modello di business diversificato, ben posizionata per affrontare scenari di stress, come la situazione generata dalla diffusione del Covid-19». I risultati 2019 di Poste sono «migliori delle attese grazie al contributo della divisione Mail, Parcels & Distribution ed Insurance Services», sottolineano gli analisti di Equita, precisando che il nuovo target di utile 2020, alzato del 18%, è ora del 6% al di sopra delle stime.

Prymian maglia nera. Analisti: guidance 2020 debole
All'altro estremo del Ftse Mib, Prysmian ha reso noto di aver chiuso il 2019 con un utile netto di 296 milioni dai 58 milioni del 2018 (che includevano però General Cable solo da giugno). Quanto al 2020, la società ha avvertito che «lo scenario presenta almeno nel breve termine elementi di incertezza, che inducono a prevedere per l'intero esercizio un ebitda rettificato nel range di 950 milioni-1,02 miliardi e un cash flow di 330 milioni +/- 10%». In conference call con gli analisti , il ceo Valerio Battista ha poi ammesso che «per quanto riguarda la guidance 2020, probabilmente non saremo nella parte alta», precisando tuttavia che «dipenderà anche molto da come evolve la situazione relativa al coronavirus». I risultati 2019, notano gli analisti di Equita, sono «leggermente sotto»le previsioni «a livello operativo», anche se il free cash flow è migliore del previsto. La guidance 2020, d'altra parte, è «più cauta».

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Atlantia sconta le incertezze su Autostrade
Tra i titoli peggiori del Ftse Mib c'è anche Atlantia, scivolata ai minimi da sei anni. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, nella serata di martedì il presidente di Edizione, holding della famiglia Benetton, aveva fatto sapere ai vari advisor che la trattativa con il fondo F2i per Autostrade per l'Italia era interrotta: il piano allo studio era il conferimento dell'intera partecipazione di Atlantia in Aspi (pari all'88%) in F2i in cambio di altri asset. Ad aggiungere incertezze al quadro c'è anche il posticipo del via libera ai conti da parte della stessa Aspi, che evidentemente si trova a ragionare su un quadro troppo complesso, al momento, per esaminare nella sua completezza il bilancio 2019 e le prospettive per il 2020. Per questo ieri il board di Aspi ha spostato di un mese circa, al 27 aprile, la riunione per l'ok ai conti 2019 e l'assemblea al 29 maggio. Lo stesso, presumibilmente, farà la controllante Atlantia.

Fuori dal Ftse Mib a picco Centrale del Latte, bene la Roma
Nel resto del listino vanno a picco Caleido Group, Titanmet ed Eems, mentre guadagnano terreno l'As Roma, nel giorno in cui è attesa la firma del contratto preliminare per la cessione del club a Dan Friedkin, la Societa' Editoriale Il Fatto e Ilpra. Male anche Centrale Del Latte D'italia all'indomani dei conti 2019, chiusi con una perdita di 6,5 milioni, e soprattutto dopo la proposta del board di un aumento di capitale fino a 30 milioni in 5 anni per «rafforzare il patrimonio aziendale» e «proseguire nella crescita».

Da dimenticare la settimana delle Borse
Settimana da dimenticare per le Borse europee. Piazza Affari nell’ottava è stata la peggiore con un calo del 5,39% per il Ftse Mib, cosa che porta il ribasso da inizio anno all’11,51%. Non è andata meglio nel resto del Vecchio Continente: Parigi -3,22% nella settimana e -14,03% da inizio anno, Francoforte -2,93% nei 5 giorni e -12,89% nel 2020 e Madrid -3,98% nella settimana e -12,29% da inizio anno. In Europa male quasi tutti i settori, con le performance peggiori per le auto (-5,56% lo Stoxx Europe 600), le banche (-8,79%) e i viaggi (-7,57%), mentre hanno retto quelli del comparto sanità (+0,57%) e dell’immobiliare (+0,44%). Per quanto riguarda i titoli, in Italia le small cap (-9,96% il Ftse Italia Small Cap Index) e il comparto bancario (-12,18%) hanno segnato la performance peggiore, mentre le utility hanno fatto molto meglio (+2,91% nella settimana il Ftse Italia All Share Utilities). Sul Ftse Mib, su base settimanale i rialzi maggiori sono stati quelli di Enel (+4,16%), Diasorin (+1,76%) e Poste Italiane (+1,12%), mentre i ribassi più sostenuti sono stati quelli di Banco Bpm (-23,83%), Juventus (-17,16%) e Saipem (-17,04%).

Spread con Bund cala da picco e chiude a 180 punti
Lo spread tra BTp e Bund chiude la seduta riavvicinandosi ai valori della vigilia dopo il picco di questa mattina in avvio. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin T0005383309) e il pari durata tedesco, indicato in apertura a 192 punti base, chiude a 180 punti rispetto ai 175 punti registrati ieri a fine giornata. Torna vicino ai valori registrati ieri anche il rendimento del BTp decennale, schizzato in apertura all'1,22%, che termina ora all'1,08% dall'1,07% del riferimento della vigilia.

Euro in rialzo, petrolio in netto calo
Sul mercato valutario, l’euro si rafforza a 1,1322 dollari (1,1238 in avvio e 1,118 ieri), mentre contro yen vale 119,091 (118,89 in apertura e 119,37 ieri). Il dollaro/yen è a 105,15. L'effetto coronavirus e il mancato accordo sui tagli Opec zavorrano anche il prezzo del petrolio: il Wti ad aprile cede l’8,5% a 41,98 dollari, e il Brent a maggio cala dell’8,84% a 45,57 dollari.

In Usa bene l'occupazione, deficit commerciale in calo
A febbraio, le aziende statunitensi hanno continuato ad assumere, a un tasso superiore del previsto; la disoccupazione è scesa ai minimi degli ultimi 50 anni, come atteso dagli esperti. Negli Stati Uniti il mese scorso sono stati creati 273.000 posti di lavoro, mentre gli analisti ne attendevano 175.000. La disoccupazione è scesa dal 3,6% al 3,5%.
In calo il deficit commerciale, che a gennaio è sceso del 6,7% a 45,3 miliardi di euro.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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